L’oggetto di questo lavoro scientifico pubblicato ad aprile su Veterinary Sciences (Biofilm-Producing Ability of Staphylococcus aureus Obtained from Surfaces and Milk of Mastitic Cows) è stato lo studio di Staphylococcus aureus e della sua capacità (velocità e persistenza) di produrre biofilm nell’ambiente e nel latte.
La capacità di S. aureus di attaccarsi a diverse superfici e favorire la formazione di biofilm è descritta in molti tipi di ambienti; questa indagine pone il focus principalmente nell’ambiente di mungitura.
Lo sviluppo del biofilm è uno dei meccanismi di virulenza più significativi, ed è coinvolto nell’adesione di ceppi stafilococcici a superfici viventi o non viventi.
Recentemente, molti studi hanno rivelato che i biofilm formatisi nelle attrezzature di mungitura possono essere una fonte di continua contaminazione da S. aureus. I risultati di questa ricerca indicano che S. aureus è il patogeno più rappresentato nel latte e sulle superfici.
Nel presente studio, per il quale sono state coinvolte 153 vacche di cui 77 in asciutta e/o post parto, è stata determinata la capacità di produrre biofilm del ceppo di riferimento e degli isolati di S. aureus ottenuti da superfici e latte.
La capacità di produrre biofilm da isolati di S. aureus è risultata significativamente maggiore rispetto al ceppo di riferimento durante le prime 3 ore.
Inoltre, sono state confermate differenze significative tra i tipi di contaminazione ambientale – presenza di S. aureus sul pavimento, sulla coppa del capezzolo, sui sistemi di contenimento degli animali in fase di mungitura e la frequenza di mastite causata da S. aureus (p < 0,05), – che potenzialmente pone un grave rischio che questo patogeno persista nell’ambiente di mungitura e durante la formazione del biofilm.

Punteggi del California test da 612 quarti di mammella testati (CMT—Californian Mastitis Test con relativi punteggi: negativo; traccia; punteggio 1, 2, 3 e 4).
Questa scoperta solleva la possibilità che, se diverse superfici sono contaminate da S. aureus, ciò può portare alla formazione di biofilm, che è un significativo fattore di virulenza.
Sulla base di questi risultati, quasi il 26% dei patogeni isolati dal latte e il 52% dei patogeni isolati dalle superfici nell’ambiente della sala di mungitura erano S. aureus, che possiede la capacità di produrre biofilm anche su superfici in acciaio inossidabile, indicando così la persistenza di questo patogeno nell’ambiente di mungitura.
La relazione tra Staphylococcus aureus e casi di mastite, così come la loro presenza sulle superfici e nel latte, sottolinea la necessità di migliorare le pratiche igieniche per prevenire la formazione di biofilm negli allevamenti.
AHV International è ad oggi l’unica azienda al mondo ad aver focalizzato la propria ricerca sullo studio del “Quorum Sensing”, il principio scientifico che regola la comunicazione intraspecifica tra i batteri dalla quale trova origine la produzione del biofilm, e, sulla base di questo principio scientifico, ad avere sviluppato e brevettato delle innovative soluzioni biotecnologiche, per l’ambiente e gli animali, che si concentrano sull’interruzione della comunicazione tra batteri.
Inattivando il loro quorum sensing e disgregando il biofilm; infatti, il sistema immunitario degli animali viene supportato in modo concreto, naturale ed efficace, contribuendo così ad un importante miglioramento dello sato di salute degli animali.
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