18 dicembre 2018
E-006340/2018
Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-006340/2018
alla Commissione
Articolo 130 del regolamento
Nicola Caputo (S&D)
Oggetto: Batterio OGM resistente agli antibiotici
La riboflavina, vitamina B per mangimi animali, viene prodotta da batteri geneticamente modificati resistenti agli antibiotici, usati nella pratica clinica e veterinaria. Nonostante l’Unione europea ne abbia disposto il ritiro dal mercato, tonnellate di questo additivo sono ancora in circolazione.
L’EFSA ha rilevato che il ceppo produttore Bacillus subtilis KCCM-10445 è portatore di quattro geni di resistenza antimicrobica, tre dei quali introdotti da modificazioni genetiche. L’Autorità ha concluso che l’additivo presenta un rischio per i consumatori, gli utilizzatori e l’ambiente.
Nel novembre 2018, un documento di sintesi dell’autorità di controllo olandese ha rivelato che otto tonnellate di questo additivo sono state distribuite in Italia, Paesi Bassi e Polonia e sono in circolazione anche in Germania, Norvegia, Russia, Finlandia, Islanda e Francia.
Alla luce di quanto precede, può la Commissione, nei limiti delle proprie competenze, far sapere:
1) Quali sono le informazioni di cui è in possesso al riguardo?
2) Come intende coordinare l’azione per la salvaguardia della sicurezza alimentare, stante l’elevato rischio che premiscele contenenti riboflavina finiscano in migliaia di tonnellate di cibo?
Risposta di Vytenis Andriukaitis a nome della Commissione europea (20.2.2019)
Come sottolineato dalla Commissione nella sua risposta all’interrogazione scritta P-005919/2018, l’autorizzazione della vitamina B2 prodotta da Bacillus subtilis KCCM-10445 come additivo per mangimi è stata rifiutata (1). Questa vitamina B2 utilizzata come additivo per mangimi è diversa da quella oggetto di notifica da parte del sistema di allarme rapido per gli alimenti e i mangimi (RASFF) (2), poiché sono prodotte da ceppi produttori diversi.
La notifica effettuata dal RASFF si riferisce al rilevamento, nel contesto di controlli ufficiali, di tracce di materiale geneticamente modificato non autorizzato in una vitamina B2 destinata ad essere utilizzata come additivo per mangimi. Si tratta dunque di casi di mancata conformità al regolamento (CE) n. 1829/2003 (3), indipendentemente dallo status dell’autorizzazione come additivo per mangimi. Tale prodotto, non essendo autorizzato, deve essere ritirato dal mercato.
Le informazioni di cui la Commissione è in possesso vengono comunicate principalmente dalle autorità competenti degli Stati membri tramite il RASFF o durante le riunioni del comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi (comitato PAFF). Da queste informazioni, basate sugli esiti delle indagini e sulle azioni di follow-up intraprese all’interno degli Stati membri, si può concludere che sono state adottate misure appropriate per ritirare dal mercato questa vitamina B2 non conforme.
La Commissione sta monitorando attentamente la situazione attraverso scambi periodici con le autorità degli Stati membri, al fine di assicurare un adeguato coordinamento delle azioni intraprese per garantire la conformità alla normativa. La Commissione ha inoltre richiesto all’Autorità europea per la sicurezza alimentare di fornire assistenza tecnica e scientifica per qualsiasi rischio a cui possono essere soggetti i consumatori di alimenti derivati da animali nutriti con la vitamina B2 oggetto della notifica del RASFF.
1. Regolamento di esecuzione (UE) 2018/1254 della Commissione, del 19 settembre 2018, relativo al diniego di autorizzazione della riboflavina (80 %) prodotta da Bacillus subtilis KCCM-10445 come additivo per mangimi appartenente al gruppo funzionale “vitamine, pro-vitamine e sostanze ad effetto analogo chimicamente ben definite”, GU L 237 del 20.9.2018, pag. 5.
2. Notifica effettuata dal sistema di allarme rapido per gli alimenti e i mangimi (RASFF), con numero di riferimento 2018.2755 (https://ec.europa.eu/food/safety/rasff_en).
3. Regolamento (CE) n. 1829/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 settembre 2003, relativo agli alimenti e ai mangimi geneticamente modificati, GU L 268 del 18.10.2003, pag. 1.
Fonte: Parlamento Europeo