Dal 20 agosto 2024 un totale di dieci casi di vaiolo degli ovini e dei caprini sono stati notificati nella Grecia nord-orientale (regione di Evros), vicino al confine con la Turchia. Il 5 settembre scorso è stato poi segnalato anche un focolaio nel sud-est della Bulgaria. Così, dopo aver già introdotto misure preventive per Grecia, nella giornata di ieri, la Commissione europea ha adottato una decisione che impone alla Bulgaria di adottare uan serie di misure di contenimento per prevenirne la diffusione all’interno dell’UE e oltre.
Questo particolare tipo di vaiolo colpisce ovini e caprini, tra cui sono particolarmente ricettive le pecore Merino e altre razze ovine europee. La malattia non costituisce invece un pericolo per l’essere umano.
Sintomatologia
Il sintomo tipico di questo vaiolo è la comparsa di noduli sulle labbra, nel naso, negli occhi, nelle mammelle, nelle vicinanze degli organi genitali e su di essi. Questi noduli si trasformano in vesciche che rompendosi formano croste. Anche febbre, forte salivazione, secrezioni nasali e oculari e difficoltà respiratorie sono tipiche della malattia.
Sono conosciute due forme diverse:
- Nella forma maligna si ammalano soprattutto gli agnelli, di cui muore il 50 – 80%.
- Nella forma lieve si ammalano soprattutto animali adulti, di cui muore il 2 – 5%.
Contagio e diffusione
L’agente patogeno, un virus del genere Capripoxvirus, presenta una notevole resistenza ambientale, potendo sopravvivere fino a sei mesi nelle croste essiccate.
La trasmissione avviene prevalentemente per contatto diretto tra animali. Il virus è contenuto nelle secrezioni nasali e oculari e nelle lesioni cutanee quali noduli e croste che diventano quindi il veicolo di diffusione.
La diffusione può avvenire anche per via aerea, mediante inalazione di particelle infette, o indirettamente, attraverso strumenti contaminati e vettori artropodi.
La malattia è endemica in vaste aree del Nordafrica, dell’Asia e dell’Europa orientale, negli ultimi anni sono stati rilevati focolai in Turchia, Grecia e Bulgaria.
Le misure individuate dall’UE per la Bulgaria
Identificazione di una zona restrittiva. A seguito della conferma di un focolaio nella regione di Yambol in Bulgaria il 4 settembre 2024, il paese ha istituito una zona restrittiva in conformità ai regolamenti dell’UE. Questa zona comprende aree di protezione e sorveglianza per contenere la malattia.
Restrizioni agli spostamenti. Per prevenire l’ulteriore diffusione del virus, sono state imposte restrizioni agli spostamenti di animali e dei loro prodotti all’interno delle zone designate. Queste misure mirano a limitare il contatto tra animali infetti e sani.
Durata delle misure. Le misure di emergenza rimarranno in vigore fino almeno al 4 ottobre 2024. Tuttavia, la Commissione continuerà a monitorare la situazione e si riserva di estendere le restrizioni ove necessario.
L’impatto economico
La presenza di focolai in Bulgaria potrebbe avere severe implicazioni per il commercio di bestiame dell’UE con paesi terzi. Per prevenire inutili interruzioni commerciali, la Commissione sta lavorando a stretto contatto con le autorità bulgare per definire la zona restrittiva e garantire il rispetto degli standard sanitari internazionali.
Il vaiolo degli ovini e dei caprini può causare significative perdite economiche per gli agricoltori a causa della mortalità degli animali, della riduzione della produzione di latte e delle restrizioni al commercio.
Sebbene non vi sia un rischio diretto per la salute umana, la malattia può influire indirettamente sulla sicurezza alimentare attraverso le interruzioni della catena di approvvigionamento del bestiame.
La rapida risposta dell’UE al focolaio di vaiolo degli ovini e dei caprini in prima in Grecia e poi in Bulgaria dimostra il suo impegno a proteggere la salute del bestiame dell’UE e garantire l’efficienza del settore agricolo. Le misure attuate contribuiranno a contenere la malattia e prevenirne la diffusione ad altri Stati membri.