È tempo di alpeggio e non tardano ad arrivare notizie di cronaca che fanno riflettere sulla necessità di tenere degli adeguati comportamenti per garantire una serena convivenza tra animali al pascolo e turisti intenti ad esplorare le montagne.

Non più tardi di due giorni fa è giunto, ad esempio, l’annuncio dell’attacco, ad opera di una mandria di vacche, a due escursionisti che si trovavano nella zona dell’Alpe di Siusi. Ancora da chiarire le cause che hanno innescato la violenta reazione delle bovine, si ipotizza possa essere stato lo spavento generato da un cane lasciato libero senza guinzaglio o dal numero ingente di persone che le aveva circondate. Fatto sta che gli animali si sono scagliati su una donna di quarant’anni della provincia di Belluno, sbalzandola per diversi metri, e si sono allontanati solamente al momento dell’arrivo dell’elisoccorso, dissuasi dal rumore del veicolo. La donna è stata trasportata all’ospedale San Maurizio di Bolzano, a causa dei traumi al torace provocati dall’impatto. Ferito più lievemente anche un uomo che si è avvicinato nel tentativo di aiutarla, cercando invano di distrarre gli animali e farli allontanare.

Più folcloristica un’altra notizia sempre di qualche giorno fa, che arriva questa volta dalla Svizzera, e di cui ha parlato l’emittente svizzerotedesca FM1Today. Nella zona di San Gallo due turisti, di nazionalità sconosciuta, hanno avuto l’idea di riempire la loro borraccia con il latte di una delle vacche che pascolava liberamente. L’allevatrice, poco distante, li ha dapprima fotografati e poi avvicinati invitandoli a seguirla in azienda per mostrare loro le corrette pratiche di mungitura, spiegandogli quanto fosse dannoso quello che stessero facendo. Sì, dannoso per l’animale che può subire traumi alla mammella, ed estremamente pericoloso per loro che hanno rischiato di essere incornati o calciati. I due escursionisti non hanno atteso però la fine della spiegazione e, dicendo che avevano fretta, sono fuggiti.

Ma non è tutto, nella provincia di Verona, e più precisamente nel comune di Campofontana, numerosi fedeli hanno recentemente manifestato, tramite i social, il loro disappunto per la decisione di alcuni allevatori di recintare il campo dove sorge la statua della Madonna della Lobbia, apponendo anche dei cartelli in cui segnalano la presenza di animali al pascolo e scrivono di non entrare. Alle tante rimostranze ha voluto rispondere il sindaco di Selva di Progno, Marco Cappelletti, rammentando che lo scorso anno, nonostante ci fosse la recinzione, delle persone si erano ugualmente addentrate ed un turista è stato incornato. A seguito di simili episodi è più volte capitato che venissero denunciati gli allevatori, motivo per cui gli stessi hanno deciso di tutelarsi aggiungendo ai recinti i cartelli segnaletici.