Quasi tutti, per non dire tutti, gli allevatori e i professionisti che si occupano di zootecnia hanno a che fare con alimenti zootecnici acquistati dalle industrie che in gergo chiamiamo mangimistiche e integratoristiche.
L’industria mangimistica nacque, nell’immediato dopo guerra, al fine di dare un valore a sottoprodotti dell’industria molitoria e delle oleaginose, e fu protagonista della diffusione negli allevamenti, che allora erano maggiormente rurali, della cultura zootecnica.
Si vendeva sì il mangime ma sempre accompagnato da tanti consigli e soluzioni tecniche. Con il tempo, come del resto avviene per tutte le cose che non si accudiscono e alle quali non si fa manutenzione, l’immagine positiva del mangime si è un po’ appannata e una parte degli allevatori ha pensato che fosse una soluzione migliore quella di “passare a materie prime”.
In questi tempi moderni, dove la gente è attenta a ciò che mangia ed il consumatore vuole essere informato, è bene che venga messa in evidenza la meticolosa e costante azione di controllo che l’industria mangimistica fa degli alimenti zootecnici che acquista o produce per fare mangime.
Lo fa sì per rispettare le leggi ma lo farebbe comunque per evitare che pericolosi contaminanti come le micotossine, ma non solo, possano giungere all’uomo tramite il latte, la carne e le uova.
Abbiamo voluto parlare di ciò con Massimo Zanin, direttore generale della Veronesi nonché membro del CDA della Veronesi Holding che comprende, oltre al mangime, marchi importanti come AIA e Negroni.
Chi può descrivere la situazione attuale meglio di un alto dirigente di un gruppo con un fatturato di circa 4 miliardi di euro (2023) che, partendo dall’alimentazione animale, arriva sulla tavola degli italiani e tiene pertanto monitorata la propensione d’acquisto di generi alimentari e le esigenze della produzione primaria?
Veronesi produce circa un quarto del mangime commercializzato in Italia per cui ha sicuramente una panoramica previlegiata delle filiere agroalimentari italiane ed estere.
In questa intervista “Una chiacchierata sulla mangimistica con Massimo Zanin”, abbiamo affrontato sinteticamente molti argomenti pensando di fare una cosa utile per gli allevatori e tutti gli anelli della filiera della produzione di alimenti di origine animale.
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