Abbiamo deciso di iniziare le interviste agli allevatoriincontentabili”, ossia quelli che non si accontentano di raggiungere i traguardi che si sono prefissati, dai fratelli Ivano, Mauro e Francesco Bonetti di Castelleone, in provincia di Cremona. Le loro performance sono buone: 400 vacche adulte Frisone che forniscono a Italatte 120 quintali al giorno di latte da destinare alla produzione di Gorgonzola, un PR del 28.4%, un intervallo tra il parto e il concepimento di 120 gg, un tasso di rimonta annuale del 30% e manze che partoriscono a 23 mesi. Il latte ha il 4.27% di grasso, il 3.48% di proteine e 170.00 cellule somatiche.

Le vacche hanno un buon livello genetico con un PFT medio di 1292 (rank 78). Il piano d’accoppiamento adottato è molto ambizioso. PFT 3840, latte 1902, grasso 0.02, proteina 0.09, SCS 102, longevità 120 e fertilità 110.

Visti questi dati, quello dei fratelli Bonetti non può che essere considerato un buon allevamento!

Le grandi sfide vinte dai Bonetti sono state quella di ridurre al minimo le malattie metaboliche del post-partum, avere un pieno controllo della BVD attraverso la vaccinazione e l’eliminazione dei soggetti immunotolleranti, la programmazione del numero delle manze da allevare utilizzando tori da carne per fecondare manze e vacche di minore interesse genetico, e ora l’obiettivo di genotipizzare l’intero allevamento per eliminare non solo le bovine con problemi ma anche quelle non di interesse genetico, almeno per i loro obiettivi.

A detta di Ivano Bonetti il pre-requisito per avere un allevamento efficiente è puntare sul benessere delle bovine, e su questo hanno investito ingenti risorse economiche pur facendo sempre scelte razionali.

Ma sentiamo direttamente da Ivano Bonetti le sue considerazioni, ascoltando l’intervista di Alessandro Fantini.

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