Il giorno martedì 25 Maggio 2021 la 9^ Commissione – Agricoltura e produzione agroalimentare del Senato della Repubblica (Ufficio di Presidenza) ha svolto l‘Audizione sull’affare assegnato n. 214 (Problematiche di mercato del latte vaccino in Italia) di rappresentanti dell’Associazione Italiana Allevatori (AIA) e di Arborea e Novalat.

Il Presidente Vallardi ha ricordato in apertura che “le continue oscillazione verso il basso del prezzo del latte stanno mettendo seriamente il difficoltà questo settore. Dobbiamo sensibilizzare il Governo.”

Di seguito, un estratto degli interventi degli auduti:

  • Claudio Destro, Vicepresidente di AIA e Amministratore Delegato dell’Azienda Agricola Maccarse S.p.A.

Il Dott. Destro ha aperto il suo intervento ricordando l’aumento delle produzioni che va avanti dalla fine delle quote latte e che nei primi 3 mesi del 2020 si è verificato un incremento dell’1.2 %, sempre concentrato al Nord Italia. “Questo aumento è dovuto al miglioramento genetico che si è attuato negli ultimi anni grazie all’attività dell’A.I.A. Inoltre, è migliorato il management aziendale e, grazie alla zootecnia di precisione, la produzione andrà sempre avanti. C’è un calo dei consumi del latte alimentare e le regioni penalizzate sono quelle senza OP, del Sud Italia. Inoltre, quest’anno assistiamo all’aumento dei prezzi delle materie prime e per questo tutto il settore zootecnico è in crisi sia latte che carne”.

Parlando di aziende situate in zone svantaggiate o in montagna, Destro ha affermato “essendo presidio del territorio queste aziende vanno sicuramente salvate, perchè altrimenti va a morire una fetta di territorio, ma sopratutto di biodiversità”.

“Chiediamo di facilitare la burocrazia, soprattutto per le domande PSR, perchè è l’unica forma di sostegno che hanno le aziende per investire e migliorare la competitività tra loro. Inoltre, un altro aspetto importante è che bisogna fare una grande campagna di comunicazione per il consumo di latte, distruggere queste fake news ed incentivarne il consumo, magari anche con il sostegno dei medici”.

Un altro aspetto importante è fornire un incentivo all’exportperchè quello che sta salvando il mercato e che non fa scendere la gente in piazza è la fortuna di avere un incremento dei consumi dei formaggi e dei prodotti lattiero-caseari ed un export che comunque hanno tenuto durante il preiodo della pandemia. Di conseguenza, se il lattiero-caseario (che oggi rappresenta il 55% della produzione di latte) fosse sostenuto all’export anche il prezzo del latte ne trarrebbe beneficio”.

“La GDO deve capire che 10 centesimi in più sul prezzo del litro di latte per i consumatori non rappresenta nulla, mentre per noi allevatori e produttori 10 cent al consumo sarebbero 2 centesimi alla produzione e questo sarebbe una salvezza per le stalle italiane. Per cui nei tavoli bisognerebbe convocare la GDO che è sempre la grande assente”, conclude Destro.

  • Gian Filippo Contu, Presidente di Arborea e allevatore.

“La Sardegna è conosciuta per tanti aspetti, ma poco per il mondo del latte vaccino”, ha esordito Contu.

Consapevoli dell’esigenza di creare le condizioni per uno sviluppo sostenibile della filiera, in particolare delle aziende primarie, abbiamo cercato di valorizzare al meglio il latte conferito innovando il portafoglio prodotti e diversificando i canali distributivi e i mercati geografici di riferimento. In particolar modo, stiamo cercando di incrementare le esportazioni anche in mercati geograficamente lontani, ad esempio abbiamo costituito una società dedicata alle vendite in Cina: Arborea Trading Shangai. Mediante la collaborazione con centri di ricerca universitari, stiamo portando avanti progettualità che possono incrementare la sostenibilità delle aziende da un punto di vista economico, sociale ed ambientale”. Contu ha poi evidenziato la conclusione del progetto esecutivo di un impianto estremamente innovativo per la produzione di biometano mediante l’utilizzo delle eccedenze dei liquami bovini prodotti presso gli allevamenti, di fatto un esempio concreto di economia circolare.

C’è esigenza di studiare politiche che consentano di far conoscere il cibo italiano nel mondo. Nel panorama italiano, considerata la naturale vocazione agricola del territorio sardo e anche la particolare location al centro del mediterraneo, la Sardegna rappresenta una piattaforma in grado di produrre eccellenze lattiero-caseari esportabili in diversi continenti. È quindi fondamentale pensare nuove strategie di trasporto”.

Un sistema organizzato di produttori, come quello presente nella filiera bovina da latte in Sardegna, necessita comunque di strumenti nuovi per una ulteriore promozione della Cooperazione. Ciò permetterebbe ai produttori di latte di migliorare ulteriormente le forme organizzative che si sono dati e di renderle ancora più competitive nei mercati attuali e prospettici. In particolare, forme organizzative quali le reti di impresa e i poli produttivi andrebbero promosse in queste filiere, così come le forme di aggregazione ed integrazione tra cooperative.

Dal lato degli allevamenti – ha sottolineato il Presidente di Arborea – è ormai diversi anni che assistiamo quasi impotenti alla volatilità dei margini degli allevatori. Sarebbe interessante favorire lo studio di “reti di protezione” capaci di blindare, o perlomeno stabilizzare, in qualche modo i margini per gli allevatori, chiaramente senza intaccare i normali meccanismi di funzionamento del libero mercato”.

“Infine, riteniamo che sia necessario studiare, favorire, supportare e finanziare percorsi formativi delle persone che operano nelle filiere”, conclude Contu.

  • Marco Pizzoli, Presidente di Novalat SRL ed allevatore.

Riflettendo in generale sulla situazione in esame, Pizzoli ha dichiarato: “Dobbiamo pensare a soluzioni che devono essere messe in campo domani, perchè altrimenti non ha senso parlare dei giovani che hanno voglia di tornare nei campi. Dobbiamo dargli un reddito, altrimenti non possono tornare. La speculazione, anche a causa del Covid, ha portato il latte a prezzi vergognosi. Bisogna collaborare con la GDO, non creare contrasto”. 

Secondo il Presidentre di Novalat, nel mercato interno occorre programmare le produzioni sia per le DOP sia per le altre trasformazioni, onde evitare eccedenze non programate che causano perdita di potere contrattuale per tutti i produttori.  Nel settore lattiero-caseario italiano servono nuove strategie di produzione rivolte a realizzare nuove produzioni green che sappiano valorizzare al meglio il Made in Italy del futuro e che siano capaci di intercettare i consumatori italiani ed esteri. “Promuovere la produzione di energia con i reflui: incentiviamo gli allevamenti in questo e facciamo in modo che i costi degli impianti siano più sostenibili. Investiamo nel nostro Paese, aiutiamo gli allevatori in montagna ed in pianura per difendere la biodiversità.”

Precisa Pizzoli: “Serve collaborazione tra politica, organizzazioni sindacali, rappresentanti delle DOP ed altri addetti ai lavori, come gli allevatori! Solo così saprete davvero come vanno le cose.”

 

Documenti relazioni auduti:

Arborea

Novalat 

 

Guarda il video dell’audizione 

Fonte: Senato della Repubblica