Sempre più spesso gli agricoltori ed i produttori di mangimi devono considerare l’impatto ambientale dei loro prodotti finali o dei mangimi composti che producono e vendono. Ma come funziona in pratica e come possiamo semplificare questo processo?
La produzione zootecnica e la sostenibilità sono inestricabilmente legate. Sebbene la definizione di sostenibilità, e gli obiettivi ad essa collegati, possano variare a seconda della regione o del produttore, è ovvio che questo non è più un concetto da temere. Dovremmo considerarlo un’opportunità, perché le pratiche agricole più sostenibili contribuiscono a salvaguardare la produzione alimentare futura, creano un vantaggio competitivo e sono sempre più premiate nei sistemi di pagamento a più livelli. Inoltre, aumentano l’accettazione generale da parte dei consumatori.
“L’alimentazione degli animali è un’arte raffinata che si basa sull’equilibrio tra i requisiti nutrizionali dell’animale, le esigenze dei clienti, il prezzo e gli ingredienti disponibili.”
L’alimentazione animale è l’anello fondamentale
Gli obiettivi di sostenibilità per gli agricoltori sono spesso incorporati nei programmi di sostenibilità degli acquirenti (come i trasformatori di latte o i rivenditori). Questi obiettivi possono andare dalla riduzione dell’uso di antibiotici e dall’aumento della salute del suolo alla riduzione dell’impronta di carbonio complessiva di un kg di carne di suino, di una vaschetta di uova e di un litro di latte.
Tutte queste diverse componenti della sostenibilità richiedono un approccio diverso. Quando si tratta di ridurre l’impronta di carbonio dei prodotti finali, sappiamo che i mangimi sono un anello importante e fondamentale che può contribuire in modo significativo alle emissioni totali della produzione alimentare animale. Questo perché la produzione di ingredienti per mangimi e di mangimi completi comporta l’utilizzo del terreno, il trasporto, la lavorazione di mangimi ad alta energia e altro ancora.
Coen Smith, direttore della sostenibilità globale di Trouw Nutrition, spiega: “L’alimentazione degli animali è un’arte raffinata che consiste nel bilanciare i requisiti nutrizionali dell’animale, le esigenze dei clienti, il prezzo e gli ingredienti dei mangimi disponibili. È un’arte che Trouw Nutrition conosce molto bene. Ma sappiamo anche che i mangimi possono avere un impatto significativo sull’impronta ambientale delle proteine animali. Essendo un importante produttore di mangimi a livello mondiale, è nostra responsabilità trovare soluzioni facili e pratiche che aiutino i produttori di mangimi e gli agricoltori a raggiungere i loro obiettivi di sostenibilità.”
Strumenti LCA: quale scegliere?
La produzione di mangimi più sostenibili inizia con l’azione e la conoscenza dell’impatto ambientale degli ingredienti. Solo allora è possibile adattare e migliorare l’approvvigionamento degli ingredienti e la formulazione dei mangimi, tenendo ovviamente conto dei costi, delle prestazioni e della salute degli animali. È qui che entra in gioco la valutazione del ciclo di vita (Life Cycle Assessment).
LCA è una metodologia utilizzata per quantificare diverse metriche di impatto ambientale, tra cui l’impronta di carbonio del ciclo di vita del prodotto (misurata in CO2 equivalente). Sebbene gli strumenti LCA non siano nuovi, l’applicazione nell’industria dei mangimi ha preso piede negli ultimi tempi e sono disponibili diversi strumenti LCA. Per i produttori di mangimi, la sfida consiste nel trovare quello giusto che si adatti alle loro operazioni e necessità quotidiane. Dovrebbe essere facile da usare, senza dover diventare un esperto di LCA.
Wiebren Santema, Product Manager di Trouw Nutrition, spiega: “I produttori di mangimi e gli integrati con cui lavoriamo spesso fanno le loro analisi dei mangimi con il NIR. Questi dati confluiscono in MyNutriOpt, una piattaforma di gestione dei mangimi facile da usare che abbiamo sviluppato e che viene utilizzata dai nostri clienti. Ora abbiamo aggiunto a questa piattaforma anche MyFeedPrint. Questo servizio calcola diversi parametri di impatto ambientale degli ingredienti dei mangimi e dei mangimi completi (miscele), compreso l’effetto sul cambiamento climatico (quello che noi chiamiamo impronta di carbonio, misurato in kg di CO2 equivalente). Ciò avviene attraverso 3 moduli (vedi il box in coda all’articolo). Tutti i parametri di impatto ambientale sono importanti, ma il dato sull’impronta di carbonio è spesso il primo parametro da considerare quando si decide di cambiare formulazione. MyFeedPrint, che si basa sulle linee guida europee PEFCR per i mangimi, utilizza database LCA esterni verificati. Questo nuovo servizio consente ai nostri clienti di avere tutti i dati rilevanti sui mangimi (impatto nutrizionale e ambientale) in un unico posto“.
Input per le decisioni interne
Jess Marshall, nutrizionista del settore ruminanti presso GLW Feeds Ltd, è uno dei primi utilizzatori di MyFeedPrint. GLW Feeds è un mangimificio a conduzione familiare del Regno Unito che produce circa 240.000 tonnellate di mangimi all’anno (per ruminanti, suini e pollame) in un unico stabilimento.
“Come Azienda produttrice di mangimi, il nostro obiettivo è sempre quello di produrre mangimi composti che siano economicamente validi e buoni per l’animale, e che contribuiscano ad aumentare la produttività, l’efficienza e la reddittività dell’Azienda. Ma sappiamo anche che dobbiamo considerare l’impatto ambientale di alcune materie prime. Qualche tempo fa abbiamo iniziato a modificare la nostra politica di approvvigionamento di alcuni ingredienti per mangimi, ma ci mancava lo strumento LCA adatto per farlo. Quando Trouw Nutrition ci ha illustrato i dettagli del servizio MyFeedPrint, siamo rimasti subito colpiti dalla sua semplicità e intuitività e non vedevamo l’ora di iniziare a usarlo“.
I dati di MyFeedPrint sono ora parte integrante dell’azienda e costituiscono un input essenziale per le riunioni trimestrali di GLW Feeds, in cui la direzione, i nutrizionisti e il team di approvvigionamento esaminano le decisioni di acquisto. Marshall spiega: “Con tutti gli sforzi compiuti finora, abbiamo già ottenuto una riduzione fino al 50% dell’impatto delle emissioni di carbonio in alcune delle nostre razioni da latte. Ma c’è ancora molto da fare. Attualmente stiamo esaminando il nostro approvvigionamento di grassi liquidi, ad esempio per eliminare l’olio di palma, e vogliamo ridurre il consumo di energia e aumentare l’efficienza delle nostre strutture. MyFeedPrint è un ottimo servizio che ci aiuta davvero a prendere decisioni oculate“.
Questo è solo l’inizio
Quando le aziende produttrici di mangimi saranno in grado di offrire formulazioni con un minore impronta di carbonio, sarà più facile per i loro clienti (gli agricoltori) lavorare per un’agricoltura intelligente dal punto di vista climatico e rispettare i programmi di sostenibilità attuali e futuri. “Ma allo stesso tempo, queste aziende hanno bisogno di continuità aziendale e devono essere in grado di aumentare la produzione (per soddisfare l’aumento della domanda di mangimi e alimenti nei prossimi anni). Crediamo che tutto questo possa e debba andare di pari passo. È bello vedere come le prime aziende produttrici di mangimi come GLW Feeds stiano raccogliendo i frutti dei nuovi servizi e strumenti che sviluppiamo per un’agricoltura e una produzione di mangimi più sostenibili. Ma questo è solo l’inizio. Stiamo continuando a diffondere MyFeedPrint e a investire in ulteriori innovazioni per portare trasparenza nell’intero ciclo produttivo, dai mangimi alla produzione di carne, latte e uova. Questo renderà le soluzioni per la riduzione delle emissioni più accessibili ai clienti“, conclude Smits.
MyFeedPrint utilizza 3 semplici moduli
- Modulo 1: Calcola l’impatto ambientale degli ingredienti dei mangimi in base all’origine, al metodo di trasporto e alla distanza percorsa per raggiungere il mangimificio. Il mangimificio può stilare un elenco degli ingredienti acquistati cercandoli nella libreria degli ingredienti (come la farina di soia dagli USA) e aggiungere le informazioni sul trasporto. I dati possono poi essere esportati in diversi formati di file per un ulteriore utilizzo (ad esempio, in un software di formulazione dei mangimi).
- Modulo 2: Calcola il consumo energetico della lavorazione dei mangimi (per linea di produzione o in media per l’intero impianto). Il mangimificio può aggiungere diverse linee di produzione, come ad esempio la “linea di pellet per ruminanti”, e aggiungere la produzione, il periodo e il consumo di energia e gas. MyFeedPrint trasforma quindi il consumo energetico per la lavorazione dei mangimi in dati sull’impronta di carbonio (kg di CO2 equivalente per tonnellata di mangime completo).
- Modulo 3: Combina i dati dei moduli 1 e 2 per calcolare l’impronta ambientale totale del mangime finito (composto). Il mangimificio può farlo semplicemente aggiungendo un nuovo mangime (ad esempio un mangime pellettato per ruminanti) e selezionando il mangimificio e/o la linea di produzione utilizzata, gli ingredienti e le loro percentuali di inclusione. L’utente può generare un rapporto, elencando i dati di tutti i fattori di impatto ambientale considerati, per un ulteriore utilizzo (ad esempio, per la stesura di rapporti ai clienti).
Per ulteriori informazioni è possibile contattare la Dott. ssa Diana Clio Basagni (diana.clio.basagni@