La salute della ghiandola mammaria è fondamentale per produrre latte di alta qualità nei ruminanti da latte (Castro et al., 2019). Quando l’equilibrio della flora microbica viene interrotto (disbiosi), il microbiota residente può contribuire allo sviluppo di una malattia insieme ai batteri commensali opportunisti e ai patogeni che possono invadere il tessuto e provocare, ad esempio, la mastite (Fragkou et al., 2007; Castro et al., 2019). Il controllo della mastite nei piccoli ruminanti è una questione preoccupante, poiché si basa sulla terapia antibiotica (Contreras et al., 2007). A tal proposito a volte vengono adottate strategie su larga scala e poco logiche, che possono influire negativamente sulla salute pubblica a causa del rischio dell’antibiotico resistenza e della presenza di residui nel latte (Gómez-Martín et al., 2013). Sebbene diversi studi abbiano descritto e quantificato la composizione microbica del latte dei piccoli ruminanti utilizzando un approccio basato sulla coltura (Quigley et al., 2013), e un certo numero di batteri sia stato identificato tramite queste tecniche come agente eziologico delle mastiti (Contreras e Rodríguez, 2011; Gelasakis et al., 2015), è importante tenere in considerazione che solamente l’1% dei batteri può essere identificato mediante tecniche colturali (Serrano et al., 2020). Alcune mastiti cliniche, non diagnosticate mediante analisi microbiologiche, potrebbero essere causate da microrganismi non coltivabili (Kuehn et al., 2013) o addirittura da alcuni microrganismi considerati non patogeni (García-Galán et al., 2020a).

Gli studi metagenomici, sono complementari alle tradizionali procedure di coltura microbiologica e possono rilevare nuove popolazioni microbiche nei piccoli ruminanti. Il sequenziamento massiccio del genoma mediante sequenziamento del gene rRNA 16S è particolarmente utile per i microrganismi e i batteri non coltivabili presenti in bassa quantità (Serrano et al., 2020). Inoltre, l’esecuzione della real-time PCR su campioni di latte (senza coltura) è molto più veloce, necessita di un’interpretazione automatizzata dei risultati e presenta una maggiore sensibilità (Contreras e Rodríguez, 2011). Gli studi di metagenomica hanno cambiato la comprensione del ruolo del microbioma nella salute e nelle malattie e la conoscenza sulle popolazioni microbiche residenti è di grande importanza per comprendere la fisiopatologia delle malattie poiché condividono una relazione reciprocamente vantaggiosa con il loro ospite (Quereda et al., 2020). Alcuni batteri del microbiota intramammario possono inibire uno spettro di batteri patogeni, inclusi gli agenti eziologici della mastite (Contreras e Rodríguez, 2011).  

L’Università di Veterinaria di Valencia ha pubblicato review su questa tematica, con l’intento di presentare tutte le informazioni raccolte dalla letteratura attualmente disponibile sulle popolazioni batteriche del latte nei piccoli ruminanti, identificate mediante tecniche dipendenti e indipendenti dalla coltura, e la loro variazione durante gli stadi d’infezione. Per quanto riguarda i piccoli ruminanti, sfortunatamente sappiamo molto poco sul microbiota e sui cambiamenti che si verificano durante uno stato di infezione. Il sequenziamento delle regioni del gene 16S rRNA è lo strumento utile per riuscire a definire l’intero microbioma del latte.

Utilizzando questa tecnica, gli studi svolti hanno identificato vari phyla come Firmicutes, Actinobacteria, Proteobacteria, Bacteroidetes, Fusobacteria e Cyanobacteria, e anche diversi generi provenienti dal latte crudo dei piccoli ruminanti. Tuttavia, non sembra esserci consenso sui generi o sui phyla predominanti, anche all’interno della stessa razza. Mancano informazioni sulla microflora della mammella nelle razze orientate alla produzione di carne e sulla microflora del colostro e del latte mastitico.

Sono necessari ulteriori studi che mettano a confronto il microbiota delle lattazioni artificiali con quello delle lattazioni naturali, e il microbiota del latte sano con quello mastitico. Considerando le preoccupazioni derivanti dall’eccessivo utilizzo della terapia antibiotica in Medicina Veterinaria, sarebbe interessante sviluppare strategie alternative per il controllo della mastite. I probiotici, come i batteri lattici (LAB), si sono dimostrati un’interessante strategia senza dover impiegare antibiotici. Pertanto, la loro presenza nella microflora del latte dei piccoli ruminanti e le loro interazioni con altri batteri, come i patogeni che causano la mastite, dovrebbero essere esaminate attentamente, dato che l’efficacia dei probiotici aumenta quando i ceppi batterici utilizzati sono specifici per il loro ospite.

Fonte:

Review of the bacterial composition of healthy milk, mastitis milk and colostrum in small ruminants

Marion Toquet, Ángel Gómez-Martín, Esther Bataller *

Grupo de investigación Agentes Microbiológicos Asociados a la Reproduccion (ProVaginBIO), Departamento Producción y Sanidad Animal, Salud Pública Veterinaria y Ciencia y Tecnología de los Alimentos, Facultad de Veterinaria, Universidad Cardenal Herrera-CEU, CEU Universities, Valencia, Spain.

*Corresponding author at: Departamento Producción y Sanidad Animal, Salud Pública Veterinaria y Ciencia y Tecnología de los Alimentos, Facultad de Veterinaria, Universidad Cardenal Herrera-CEU, Carrer Tirant lo Blanc, 7, 46115, Alfara del Patriarca, Valencia, Spain. 

https://doi.org/10.1016/j.rvsc.2021.07.022