Pubblicata nei giorni scorsi sul Sito del Ministero della Salute, la relazione annuale del Piano di Controllo Nazionale Pluriennale (di seguito solo PCNP), illustra i risultati dei controlli ufficiali effettuati nel corso del 2022 su tutta la filiera agroalimentare che comprende produzione, trasformazione e distribuzione.
La principale finalità del controllo è garantire la sicurezza di tutti gli alimenti, di origine nazionale o estera, e la loro qualità merceologica.
Di seguito le risultanze del PCNP relativamente ai: controlli microbiologici, pesticidi, attività di monitoraggio Regionali, etichettatura, mangimi, tracciabilitàe e rintracciabilità, benessere animale e malattie infettive.
Controlli Microbiologici
In merito ai controlli microbiologici, nel 2022 risultano prelevati 33.036 campioni per un totale di 66.504 determinazioni analitiche effettuate, di cui circa il 3% sono risultate non conformi. Nell’ambito del controllo ufficiale degli alimenti e bevande il numero di analisi relativo alla ricerca di microrganismi rappresenta la percentuale di controlli più elevata.
L’analisi di campioni ha evidenziato un incremento delle non conformità riferibili principalmente alla presenza di patogeni quali Escherichia coli STEC (6.6%), Salmonella spp. (5,8%), e Listeria monocytogenes (2.5%). La maggior parte delle non conformità sono riconducibili a prodotti di origine animale, in particolare prodotti lattiero caseari, carne fresca e prodotti a base di carne, campionati sia in fase di trasformazione/lavorazione che in fase di distribuzione.
Per quanto concerne gli altri agenti zoonotici, il Campylobacter spp. è stato individuato esclusivamente all’interno delle categorie alimentari a base di carne, in particolare quelle a base di carne di pollame, la percentuale di prodotti non conformi è risultata essere del 2.2% su un totale di 840 campioni esaminati. Tuttavia, è importante sottolineare che il numero limitato di campioni analizzati non consente una valutazione esaustiva della presenza di Campylobacter spp. negli alimenti, pertanto sarebbe opportuno incrementare, con un approccio più ampio e rappresentativo, il numero di campioni (in particolare, per gli alimenti considerati ad elevato rischio: prodotti derivati dalla filiera avicola e lattiero-casearia, molluschi bivalvi e altre produzioni animali) prelevati ed esaminati nel corso del tempo. Particolare attenzione dovrà essere rivolta anche alla categoria degli alimenti pronti al consumo. Nell’ambito dei controlli ufficiali relativi alla ricerca di Trichinella spp. nei suini, nei cavalli e nei cinghiali di allevamento non sono state riscontrate positività, mentre su 177.744 cinghiali abbattuti per motivi venatori, 7 sono risultati positivi.
Per la BSE nel 2022 sono stati eseguiti 50.850 accertamenti e non è stato registrato alcun sospetto caso clinico. Le attività di sorveglianza, prevenzione e controllo sono attuate in modo da garantire il mantenimento dell’attuale stato di rischio per BSE riconosciuto dall’OMS dal 2013, come Paese a rischio trascurabile.
Nella tabella che segue sono riportati esclusivamente i campioni di alimenti prelevati e analizzati nel Piano Nazionale Residui (PNR), per il Piano, Extrapiano e Sospetto, distinti secondo le categorie del regolamento (UE) 2019/723 e trasmessi alla Commissione europea attraverso la piattaforma AROC.
Pesticidi
In Italia ogni anno vengono eseguiti i controlli per la ricerca di residui di prodotti fitosanitari negli alimenti ai fini della verifica del rispetto dei limiti massimi di residui di cui al Regolamento (CE) n. 396/2005.
In merito all’attività di controllo sugli alimenti sono stati eseguiti 8.405 campionamenti, in particolare sono stati esaminati 549 campioni di carni e 368 di latte e derivati.
Piccole Produzioni Locali (PPL): prodotti lattiero-caseari di malga
Il progetto PPL malghe della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia ha inteso riconoscere, fin dall’emanazione della L.R. 22/2010, l’importanza delle produzioni lattiero casearie di malga e favorire il rispetto dei requisiti di igiene previsti dalla legislazione adottando criteri di “flessibilità” e “semplificazione” degli adempimenti normativi.
Nelle strutture malghive aderenti al progetto PPL sono stati raccolti 59 campioni di latte e 48 di cagliata.
In sintesi, le non conformità rilevate negli allevamenti a valle con valori di latte superiori ai limiti previsti hanno interessato 17 allevamenti e due allevamenti non sono rientrati nei parametri previsti e sono stati esclusi dalla produzione PPL in malga. Negli altri allevamenti, con il supporto del veterinario aziendale, i singoli capi dell’allevamento sono stati sottoposti a controllo al fine di definire la strategia gestionale più efficace (trattamento e/o messa in asciutta). A seguito di comunicazione di avvenuto risanamento, un ulteriore campionamento ha consentito di verificare il rientro nei parametri previsti.
Etichettatura
Per quanto riguarda i controlli sulle etichette è riportata la somma dei controlli effettuati dal Ministero della Salute in fase di notifica/immissione in commercio degli integratori e quelli effettuati dall’ICQRF principalmente nelle fasi di trasformazione e commercio degli alimenti indicati nella tabella che segue.
Mangimi
I controlli nel settore dei mangimi sono programmati e coordinati su tutto il territorio nazionale dal Ministero della Salute, attraverso l’emanazione del Piano Nazionale Alimentazione Animale (PNAA), costantemente aggiornato e modificato alla luce delle nuove normative comunitarie in materia di alimentazione animale e dei risultati dei controlli dell’anno precedente. Tali controlli ufficiali, sia di tipo ispettivo che analitico, svolti lungo l’intera filiera alimentare hanno come obiettivo fondamentale quello di assicurare e garantire un elevato livello di protezione della salute umana, animale e dell’ambiente.
Anagrafe
Bovini e Ovi-Caprini: controlli nel sistema I&R
I controlli ufficiali concernenti il sistema di identificazione e registrazione degli animali (I&R) delle specie zootecniche sono eseguiti dai Servizi veterinari locali delle ASL competenti per territorio, sulla base della normativa europea e nazionale vigente. I controlli veterinari comprendono: l’esame d’ufficio dei dati presenti nella Banca dati nazionale (BDN) inerenti agli stabilimenti, alle movimentazioni e all’identificazione animale, visite periodiche in stabilimenti riconosciuti presenti sul territorio e in almeno un campione di stabilimenti registrati che è determinato annualmente in base al rischio dalla stessa ASL.
Il numero di aziende bovine e ovi-caprine riscontrate con casi di non conformità e le relative azioni amministrative e giudiziarie messe in atto sono di seguito evidenziate.
I dati sui controlli rilevati nel 2022 indicano un proficuo lavoro delle autorità competenti a garanzia del rispetto della normativa vigente. In generale si ritiene che l’attività svolta nel corso del 2022 sia stata soddisfacente a conferma del progressivo miglioramento negli anni del sistema dei controlli.
Benessere Animale
Nel settore del benessere in allevamento l’attività di controllo ufficiale nel 2022 si è svolta con continuità e attenzione da parte delle Autorità territorialmente competenti.
Dall’analisi dei dati si evidenzia come nei vitelli le irregolarità più frequenti sono state quelle relative alla struttura (edifici e locali di stabulazione) oltre che ispezione e controllo degli animali, procedure di allevamento, libertà di movimento e spazio disponibile.
Malattie Infettive
Encefalopatia Spongiforme Bovina
Durante l’anno 2022, sulla base del programma nazionale di controllo, sorveglianza ed eradicazione della BSE, non sono stati confermati casi di BSE e non è stato registrato alcun sospetto clinico. Vista l’assenza di focolai non è stato necessario svolgere alcun test discriminativo da parte dell’ISS. Il numero di test eseguiti permette di mantenere un solido livello di sorveglianza, e di avere una “confidence of freedom” pari al 99,9%, vale a dire che la probabilità che nel 2022 la malattia circolasse all’interno dell’Italia era prossima allo zero.
Piano Selezione Genetica Scrapie
Ogni Regione e Provincia Autonoma sulla base dell’art. 2 comma 1 del D.M.25/11/2015 ha recepito nel proprio ordinamento il programma di selezione genetica (PSG). Rispetto ai capi ovini genotipizzati fino al 2021 (1.066.835 capi), sono stati testati complessivamente (dal 2005 fino al 2022) 1.139.449 capi, di cui 316.168 (pari al 28%) nelle aziende colpite dalla Scrapie e 818.281 (pari al 72%) genotipizzati in aziende indenni dalla malattia. Nel solo anno 2022 il numero complessivo si attesta a n. 68.371 capi di cui n.6.492 nell’ambito dei focolai 61.879 nel PSG (circa 94% di arieti e 6% di pecore). Rispetto alle aziende registrate in BDN, il numero totale di quelle sottoposte a genotipizzazione è passato da 61.961 nel 2021 a 65.013 nel 2022 e nel solo anno 2022 le nuove aziende sono state pari a n.15.460 (15.423 per PSG e 37 da focolai di scrapie classica e atipica, di cui 20 già identificati gli anni precedenti).
In conclusione, sulla base dei risultati raggiunti, si può definire particolarmente positivo l’andamento generale del piano di selezione genetica per gli ovini anche nel 2022. Quest’ultimo, infatti, registra uno spostamento positivo delle frequenze alleliche verso i caratteri di resistenza alla scrapie con la quota di capi resistenti tra i maschi nuovi nati che ha superato il 40%. Tale dato trova ulteriore conferma nel drastico calo del numero di focolai di Scrapie classica registrato nel 2022: solo 13 di scrapie classica.
Tubercolosi
In Italia la tubercolosi bovina-bufalina è stata eradicata in gran parte del Paese. Su 20 Regioni presenti in Italia, 12 Regioni (comprese le Province autonome di Trento e Bolzano) e 18 Province di 4 Regioni (Sardegna, Marche, Lazio e Basilicata) sono state dichiarate MTBC Free. Nel 2023 le Province di Catanzaro in Calabria, Napoli in Campania, Barletta-Andria-Trani e la provincia di Brindisi in Puglia e la provincia Nord Est in Sardegna sono state dichiarate a status free per MTBC Free dalla Commissione Europea. Il numero di stabilimenti controllati per tubercolosi bovina e bufalina in Italia nel 2022 (40840) è risultato in diminuzione rispetto al numero totale di stabilimenti sotto controllo nel 2021 (41208). Il numero di focolai registrati nel 2022 (148) è diminuito rispetto al numero di focolai registrati nel 2021 (171). Risultano in diminuzione i focolai registrati nella popolazione bufalina campana nel 2022 (8) rispetto al 2021 (15). La prevalenza e l’incidenza italiana su tutti gli stabilimenti del territorio nazionale nel 2022 sono rispettivamente 0,15% e 0,13% (in calo rispetto al 2021 in cui erano rispettivamente 0,18% e 0,13%). La prevalenza e l’incidenza registrate nelle regioni non free sono state dello 0,43% e dello 0,34% escludendo la popolazione bufalina della regione Campania. Se invece si includono nel calcolo della prevalenza e dell’incidenza gli stabilimenti di bovini e bufalini controllati nel 2022 (inclusi quelli in Campania) queste risultano essere rispettivamente pari allo 0,70% e allo 0,53%.
Brucellosi Bovina e Bufalina
In Italia la brucellosi bovina e bufalina è stata eradicata in gran parte del Paese. Su 20 Regioni presenti in Italia, 13 Regioni (comprese le Province autonome di Trento e Bolzano) e 14 Province di 6 Regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise e Puglia) sono state dichiarate MTBC Free. Per quanto riguarda l’eradicazione della brucellosi bovina e bufalina il numero degli stabilimenti controllati nel 2022 è di 29.583. Il numero di focolai registrati nel 2022 (254) è diminuito rispetto al numero di focolai registrati nel 2021 (316). Sono in diminuzione i focolai registrati nella popolazione bufalina campana nel 2022 (92) rispetto al 2021 (137). La prevalenza e l’incidenza negli stabilimenti nelle Regioni non indenni, nel 2022 risultano rispettivamente 1,19 % e 0,69 % (in calo rispetto al 2021 – 1,34 % e 0,94%) escludendo la popolazione bufalina della regione Campania. La prevalenza e l’incidenza negli stabilimenti bufalini in Campania controllati nel 2022 risultano essere rispettivamente pari allo 8,74 % e al 5,03 % anche queste in diminuzione rispetto al 2021 – 13,07 % e 8,78 %.
Brucellosi Ovi-Caprina
In Italia la brucellosi ovi-caprina è stata eradicata in gran parte del Paese. Su 20 Regioni presenti in Italia, 15 Regioni (comprese le Province autonome di Trento e Bolzano) e 10 Province di 3 Regioni (Abruzzo, Calabria, Campania e Puglia) sono state dichiarate Free. Per quanto riguarda l’eradicazione della ovi-caprina il numero degli stabilimenti controllati nel 2022 è di 25.557. Il numero di focolai registrati nel 2022 (66) è diminuito rispetto al numero di focolai registrati nel 2021 (107). La prevalenza e l’incidenza negli stabilimenti nelle Regioni non indenni, nel 2022 risultano rispettivamente 0,31 % e 0,15 % (in calo rispetto al 2021 – 0,48 % e 0,34 %).