Gli antibiotici (ad es. Monensin) sono stati utilizzati per diversi decenni come promotori della crescita negli animali [1]. Tuttavia, l’uso improprio di questi prodotti provoca un accumulo di residui tossici nella carne, che possono nuocere alla salute del consumatore [2,3]. Inoltre, l’emergere di ceppi batterici resistenti agli effetti degli antibiotici [4] e il divieto di utilizzo di questi composti in alcuni paesi [5] hanno portato l’industria e i ricercatori a cercare dei prodotti alternativi con effetti simili a quelli degli antibiotici, ma di origine più naturale.

I tannini (TAN), che derivano dalle piante, hanno ricevuto un’attenzione particolare e sono tra i composti bioattivi più studiati, in particolare nei ruminanti [1]. I TAN sono un gruppo di composti polifenolici presenti in un’ampia varietà di piante, che possono essere raggruppati in tannini idrolizzabili (HT) e tannini condensati (CT) in base alla loro struttura chimica [6,7]. I TAN possono avere effetti positivi negli animali, in quanto possono avere proprietà antiossidanti, antimicrobiche, antiparassitarie, immunomodulatorie e antinfiammatorie [1,6]. I TAN possono giocare un ruolo importante quando si parla di valore nutrizionale del mangime, di qualità dei prodotti ottenuti e di salute e benessere degli animali [8]. L’inclusione nella dieta di TAN a concentrazioni da basse a moderate (dai 20 ai 45 g kg -1 SS) può migliorare il tasso di crescita e l’efficienza di utilizzo del mangime nei ruminanti, principalmente a causa di una riduzione della degradazione delle proteine nel rumine e di un conseguente aumento del flusso di aminoacidi verso l’intestino tenue [9–11]. Tuttavia, elevati quantitativi (>55 g kg-1 SS) di TAN nella dieta possono ridurre l’ingestione di mangime, l’attività microbica ruminale, la digeribilità dei nutrienti e l’attività degli enzimi digestivi endogeni [1,9,10,12], con conseguente minore efficienza di conversione alimentare e diminuzione del tasso di crescita. In particolare, negli ovini sono stati condotti diversi studi per valutare gli effetti dell’integrazione alimentare con estratti di TAN e di piante ricche di TAN sulle performance produttive [13,14], sulle caratteristiche della carcassa [15,16], sulla stabilità ossidativa e sulle caratteristiche fisico-chimiche della carne [17-20] e sullo status antiossidante del siero ematico [21,22]. Tuttavia, i risultati non sono ancora coerenti, probabilmente a causa della variabilità tra gli studi in merito alle tipologie di alimentazione, all’età degli animali, alla tipologia di prodotto utilizzato, al dosaggio e alla fonte di TAN [1,8]. Pertanto, l’identificazione dei fattori che contribuiscono a questa variabilità è un aspetto chiave nello sviluppo di prodotti contenenti TAN che possono essere utilizzati per migliorare le performance produttive, la qualità della carne e delle carcasse e lo status antiossidante degli ovini. Alcuni articoli di review [1,8,23,24] hanno suggerito che l’integrazione alimentare con TAN potrebbe migliorare le performance produttive, la qualità della carne e lo status antiossidante del bestiame. Tuttavia, queste review non utilizzavano un approccio di meta-analisi e, inoltre, non si concentravano soltanto sulle pecore. Oltretutto, le review narrative possono portare a conclusioni distorte perché mancano di un approccio metodologico e sono soggette all’interpretazione dell’autore della ricerca precedente [25]. Al contrario, la meta-analisi (MA) è uno strumento statistico che consente di sintetizzare i dati pubblicati in diversi studi in modo quantitativo [26,27]. Peraltro, la MA ci consente di esplorare le fonti di eterogeneità tra i diversi studi, il che aiuta a ottenere ulteriori informazioni sui fattori che contribuiscono alla variabilità degli esiti osservati in risposta ad un trattamento specifico [28]. La MA viene spesso utilizzato nella ricerca biomedica e clinica, ma il suo impiego nella ricerca relativa ai metaboliti vegetali secondari e alla scienza della carne è ancora limitato [29]. L’obiettivo di questa meta-analisi era quello di valutare l’effetto dell’integrazione alimentare con tannini sulle performance produttive, sulle caratteristiche della carcassa, sulla qualità della carne e sulla sua stabilità ossidativa e sullo status antiossidante del plasma di pecora. L’eterogeneità delle risposte è stata esaminata anche mediante analisi di meta regressione allo scopo di individuare quei fattori che contribuiscono alla diversità delle variabili di risposta.

L’obiettivo di questo studio era quello di valutare gli effetti dell’integrazione della dieta con tannini (TAN) sulle performance produttive, sulle caratteristiche della carcassa, sulla qualità della carne, sulla stabilità ossidativa e sulla capacità antiossidante del siero ematico degli ovini attraverso una meta-analisi. Utilizzando i database Scopus, Web of Science, ScienceDirect e PubMed, è stata eseguita una ricerca sistematica di studi pubblicati su riviste scientifiche che analizzavano gli effetti della supplementazione di TAN sulle variabili di interesse. Sono stati inclusi solo gli studi con ovini svezzati o più anziani. I dati analizzati sono stati estratti da 53 pubblicazioni peer-reviewed. Le pecore incluse nel presente studio avevano un’età compresa tra i 2 e i 6 mesi e un peso corporeo compreso tra i 12 e i 31 kg.

Gli effetti dei TAN sono stati analizzati utilizzando modelli statistici ad effetti random per esaminare la differenza media standardizzata (SMD) tra trattamenti con TAN e trattamenti di controllo (senza TAN). L’eterogeneità è stata esplorata mediante meta-regressione ed è stata eseguita un’analisi di sottogruppo per le covariate significative. L’integrazione con TAN non ha influenzato l’ingestione di sostanza secca, il pH, il colore (L* e b*), la forza di taglio Warner-Bratzler, la perdita durante la cottura e la composizione chimica della carne (p > 0.05). L’integrazione con TAN ha incrementato il guadagno di peso giornaliero (SMD = 0.274, p <0.05), la capacità antiossidante totale (SMD = 1.120, p <0.001), l’attività dell’enzima glutatione perossidasi (SMD = 0.801, p <0.001) e la catalasi (SMD = 0.848, p < 0.001) e ha diminuito la concentrazione di malondialdeide (MDA) nel siero ematico (SMD = -0.535, p < 0,05). L’integrazione con TAN ha diminuito il tasso di conversione alimentare (SMD = -0.246, p < 0.05), la concentrazione di MDA (SMD = 2.020, p < 0.001) e di metmioglobina (SMD = -0.482, p < 0.05) nella carne. Invece, il colore rosso della carne (SMD = 0.365), la resa della carcassa calda (SMD = 0.234), la resa della carcassa fredda (SMD = 0.510), lo spessore del grasso dorsale (SMD = 0.565) e l’area del muscolo longissimus dorsi (SMD = 0.413) sono aumentati in risposta all’integrazione di TAN (p < 0.05).

In conclusione, l’aggiunta di tannini nelle diete per gli ovini migliora le performance produttive, lo status antiossidante nel siero ematico, la stabilità ossidativa della carne e alcune altre caratteristiche legate alla qualità della carne e della carcassa.

Fonte: Growth Performance, Meat Quality and Antioxidant Status of Sheep Supplemented with Tannins: A Meta-Analysis

José Felipe Orzuna-Orzuna1, Griselda Dorantes-Iturbide1, Alejandro Lara-Bueno1,* , Germán David Mendoza-Martínez2 , Luis Alberto Miranda-Romero1 and Héctor Aarón Lee-Rangel3

1Departamento de Zootecnia, Universidad Autónoma Chapingo, Chapingo CP 56230, Mexico; jforzuna@gmail.com  (J.F.O.-O.); griseldi0993@gmail.com (G.D.-I.); albertomiranda@correo.chapingo.mx (L.A.M.-R.)

2Unidad Xochimilco, Departamento de Producción Agrícola y Animal, Universidad Autónoma Metropolitana, Mexico City CP 04960, Mexico; gmendoza@correo.xoc.uam.mx 

3Centro de Biociencias, Facultad de Agronomía y Veterinaria, Instituto de Investigaciones en Zonas Desérticas, Universidad Autónoma de San Luis Potosí, San Luis Potosí CP 78321, Mexico; hector.lee@uaslp.mx 

* Correspondence: alarab_11@hotmail.com

Citation: Orzuna-Orzuna, J.F.; Dorantes-Iturbide, G.; Lara-Bueno, A.; Mendoza-Martínez, G.D.; Miranda-Romero, L.A.; Lee-Rangel, H.A. Growth Performance, Meat Quality and Antioxidant Status of Sheep Supplemented with Tannins: A Meta-Analysis. Animals 2021, 11, 3184. https://doi.org/10.3390/ani11113184 

Academic Editors: Susana Chamorro and Carlos Romero

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