Nel discorso di Ursula von der Layen, Presidente della Commissione Europea, sullo Stato dell’Unione è apparsa molto chiara la volontà dei rafforzare i rapporti tra i 27 Stati Membri e di caratterizzare con “scelte forti” l’identità europea e la sua netta distintività rispetto alle altre superpotenze mondiali.

La nuova governance del vecchio continente vede nella green economy, nella digitalizzazione e nella lotta alla diseguaglianza, i tre pilastri sui quali posare la riqualificazione dell’Europa. Ci crede al punto da mettere a disposizione degli Stati membri una cospicua dotazione di fondi, il Recovery Fund, da 750 miliardi. La sola transizione verde ne assorbirà il 37% e la digitalizzazione il 20%. Bisogna anche considerare che questa decisione è stata ovviamente incentivata dalla pandemia di Covid-19.

Dal Recovery Fund, al nostro Paese saranno destinati 209 miliardi di euro, di cui 81.4 miliardi a fondo perduto e il restante da restituire. L’Europa si aspetta dall’Italia proposte concrete su come utilizzare questa imponente iniezione di denaro destinata alla crescita economica e per lo stato sociale.

Il 24 Settembre 2020, in una conferenza stampa organizzata dall’Onorevole Filippo Gallinella, è stato ufficialmente presentato il Sistema di Qualtà Nazionale zootecnia (SQN) proposto con il DL rilancio. L’SQN è un regime di qualità su base volontaria aperto a tutti i produttori europei che individua, nel nostro caso, prodotti agricoli zootecnici destinati all’alimentazione umana dotati di specificità di processo e/o prodotto, e aventi caratteristiche qualitativamente superiori rispetto alle norme di commercializzazione o ai requisiti minimi stabiliti dalla normativa comunitaria e nazionale nel settore zootecnico.

Per capire meglio questo complesso argomento abbiamo chiesto aiuto all’Onorevole Filippo Gallinella, Presidente della Commissione Agricoltura della Camera.