Ismea Mercati ha pubblicato in questi giorni una nuova edizione del suo report “Mais, soia e orzo per l’industria mangimistica: tendenze e dinamiche recenti”, che tratteggia non solo la situazione produttiva in Italia e in UE ma anche l’andamento dei prezzi, il commercio e le prospettive future, di cui riportiamo i punti salienti.
Produzione
Nel 2023, la produzione globale di mais ha raggiunto un record di quasi 1,23 miliardi di tonnellate (+5,7% annuo), grazie agli incrementi in Argentina, Stati Uniti, Ucraina, UE e Cina. In Italia, i raccolti sono aumentati del 13% (5,3 milioni di tonnellate), recuperando le rese per ettaro (+27,8%) rispetto al 2022, ma con una riduzione delle superfici coltivate (-12%). La domanda globale di mais è cresciuta (+3,5%), ma rimanendo inferiore all’offerta, le scorte sono aumentate del 2%. Questo ha comportato una diminuzione dei prezzi del mais del 30,9%, scendendo a 222,49 euro/t.
Anche la produzione globale di soia nel 2023 è aumentata arrivando a 395 milioni di tonnellate (+4,6%) con un incremento delle scorte (+14,5%). In Italia, la produzione di soia è aumentata del 16,2%, grazie a rese più alte (+28,1%), nonostante una riduzione delle superfici (-9,3%). L’aumento dell’offerta ha portato a una riduzione dei prezzi della soia del 16,4%, fissandosi a 462,14 euro/t.
Scambi con l’estero
Nel 2023 è migliorato il deficit strutturale della bilancia commerciale del mais, infatti, risultando pari a 1,75 miliardi di euro contro oltre 2 miliardi nel 2022 (-15,5%), i volumi importati si sono ridotti attestandosi a 6,5 milioni di tonnellate nel 2023 (-9,5% sul 2022) e i prezzi medi all’import sono scesi dell’8,7%. Nei primi sei mesi del 2024, il deficit è ulteriormente sceso a 828 milioni di euro (-14,6%), sebbene i volumi importati siano aumentati (+17,8%) e i prezzi siano diminuiti del 28,5%. L’Ucraina e la Slovenia hanno fornito la maggior parte del mais nel 2023, mentre nel 2024 sono aumentate le importazioni da Ungheria, Croazia e Slovenia.
Per l’orzo, il deficit strutturale della bilancia commerciale si è ridotto nel 2023 del 9,7% grazie alla diminuzione dei volumi (-4,9%) e dei prezzi (-5,2%), mentre nel 2024 la riduzione dei prezzi ha continuato a migliorare il saldo commerciale, nonostante l’aumento dei volumi (+5,7%). Anche il disavanzo della soia è diminuito nel 2023, grazie al calo dei prezzi medi, e nei primi sei mesi del 2024 è ulteriormente migliorato per via dell’aumento dei volumi importati.
Prospettive per la campagna 2024-2025
Le prospettive per il 2024-25 indicano una lieve riduzione nella produzione mondiale di mais rispetto all’anno precedente, con gli USA che mantengono buone esportazioni e scorte stabili, mentre il Brasile potrebbe aumentare la produzione e le esportazioni, anche se con scorte in calo. Nell’UE, l’aumento delle superfici coltivate è bilanciato da una riduzione delle rese a causa di condizioni climatiche sfavorevoli, portando così a una produzione in calo e alla necessità di importazioni stimate a 20 milioni di tonnellate, nella campagna in corso. Per la soia, i principali produttori mantengono prospettive di mercato positive, sebbene una tendenza al ribasso dei prezzi sia prevedibile nei prossimi mesi.
In Italia, i raccolti di mais sono indicati in flessione e caratterizzati da problemi di ordine sanitario. Tuttavia, la domanda potrebbe aumentare per via della ripresa delle produzioni zootecniche, con l’industria mangimistica che potrebbe richiedere maggiori quantità di mais e soia, favorendo un ulteriore aumento delle importazioni. Peraltro, queste stesse materie prime sostengono la produzione di diversi prodotti made in Italy (formaggi freschi e stagionati, salsicce e prosciutti) per le quali nei primi sei mesi dell’anno si sono registrati consistenti incrementi delle esportazioni.