I ministri dell’ambiente dell’UE, riunitisi a Bruxelles per il Consiglio del 14 ottobre, hanno approvato la posizione negoziale che guiderà l’UE durante la 29ª Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP29), in programma a Baku (Azerbaijan) dall’11 al 22 novembre 2024. I ministri hanno anche approvato la posizione negoziale che guiderà l’UE durante 16ª Conferenza delle Parti della Convenzione sulla biodiversità (COP16), che si terrà a Cali (Colombia) dal 21 ottobre al 1° novembre 2024.

Le conclusioni approvate rappresentano un impegno forte e ambizioso verso il raggiungimento degli obiettivi climatici globali, con particolare attenzione alla riduzione delle emissioni di gas serra, alla tutela della biodiversità, al rafforzamento della resilienza climatica e al finanziamento delle politiche di adattamento nei paesi in via di sviluppo.

Di seguito le determinazioni approvate dal Consiglio.

Convenzione ONU sui cambiamenti climatici

I ministri hanno convenuto che il cambiamento climatico rappresenta una minaccia esistenziale per l’umanità, gli ecosistemi e la biodiversità, nonché per la pace e la sicurezza.

Alla COP29 l’UE sosterrà un obiettivo globale efficace, realizzabile e ambizioso in materia di finanziamenti per il clima e chiederà piani climatici ambiziosi per mantenere a portata di mano l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C. Con l’intento di mantenere una leadership chiara nel contrasto ai cambiamenti climatici, l’UE si presenta unita e pronta a sostenere un’accelerazione degli sforzi internazionali per limitare il riscaldamento globale in linea con gli obiettivi  dell’Accordo di Parigi.

Questo testo ambizioso ma equilibrato, fondato sul consenso tra i paesi dell’UE, fungerà da tabella di marcia dell’UE verso Baku. L’UE continuerà a svolgere un ruolo di primo piano negli sforzi internazionali per limitare il riscaldamento globale, chiedendo solidarietà con i paesi e le comunità vulnerabili in questa battaglia collettiva, perché il cambiamento climatico non risparmia nessun paese, territorio o regione. Anikó Raisz, Ministro di Stato ungherese per gli Affari Ambientali e l’Economia Circolare.

Convenzione ONU sulla biodiversità

Nell’approvare le conclusioni della COP16 il Consiglio ribadisce gli impegni assunti nel 2022 nell’ambito del Quadro globale sulla biodiversità di Kunming-Montreal: proteggere un terzo del pianeta per la natura entro il 2030 e avviare la natura sulla strada del recupero a beneficio delle persone e del pianeta.

I ministri hanno convenuto che la continua perdita di biodiversità è una minaccia globale ed esistenziale per l’umanità e che è necessario un cambiamento trasformativo per affrontare questa sfida. In questo contesto, il Consiglio sottolinea l’urgente necessità di una piena ed efficace attuazione del Global Biodiversity Framework.

I ministri hanno inoltre ribadito il loro impegno a promuovere la mobilitazione delle risorse e a finalizzare il meccanismo multilaterale per un accesso equo e giusto e per la condivisione dei benefici derivanti dall’uso delle informazioni sulle sequenze digitali delle risorse genetiche.

Due anni fa, abbiamo concordato di proteggere un terzo delle terre, delle acque e dei mari di questo pianeta entro il 2030. Il nostro successo dipenderà da un’azione rapida e dovrebbe essere misurato attentamente attraverso un monitoraggio efficace dei nostri progressi. Inoltre, la biodiversità dovrebbe essere presente in tutte le politiche e in tutti i settori: dipendiamo da essa per la medicina, l’energia, l’aria pulita e l’acqua e ci protegge dai disastri naturali. István Nagy, ministro ungherese dell’Agricoltura

Lotta alla desertificazione nell’UE

Il Consiglio ha, inoltre, adottato le conclusioni che affrontano le urgenti sfide poste dalla desertificazione, dal degrado del suolo e dalla siccità (DLDD), sottolineando la necessità di un approccio integrato a livello europeo. Il Consiglio evidenzia la crescente gravità di queste sfide e si chiede alla Commissione europea di proporre un piano d’azione per raggiungere la neutralità del degrado del suolo (LDN) entro il 2030.

Il Consiglio sollecita l’UE e gli Stati membri a migliorare la gestione sostenibile del territorio, esplorando nuove fonti di finanziamento e promuovendo soluzioni basate sulla natura. Viene anche enfatizzata la trasformazione sostenibile dei sistemi agricoli e alimentari, con l’adozione dei principi agroecologici della FAO.

Infine, il Consiglio incoraggia una maggiore collaborazione tra le Convenzioni di Rio (CBD, UNFCCC, UNCCD), promuovendo sinergie per affrontare le interconnessioni tra biodiversità, cambiamenti climatici e DLDD, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.