La routine pre-mungitura – Scheda tecnica n. 31
Perché è importante
La mungitura rappresenta l’operazione chiave del processo di produzione del latte di capra. Tutte le scelte gestionali prese dall’allevatore sono fondamentali per garantire la qualità delle produzioni, il benessere e la salute delle proprie capre, e, non meno importante, l’efficienza del lavoro. Fra queste, particolare importanza è da attribuire alla routine di mungitura, che può essere definita come l’insieme delle operazioni da adottare in modo costante durante la mungitura al fine di prelevare correttamente il latte dalla mammella degli animali.
Il latte nella mammella caprina è prevalentemente contenuto nella cisterna mammaria, a differenza della mammella bovina, dove invece è praticamente tutto contenuto negli alveoli dell’epitelio mammario. Il latte cisternale è immediatamente disponibile per la mungitura, mentre quello alveolare viene rilasciato in seguito alla secrezione dell’ormone ossitocina. Quest’ultimo viene secreto solo a seguito di uno stimolo, che in natura è rappresentato dalla suzione del capretto, mentre durante la mungitura della capra è conseguente allo svuotamento della cisterna della mammella. Le peculiari caratteristiche morfologiche della mammella di capra (Fig. 1) fanno sì che essendo la maggior parte del latte già presente a livello della cisterna, sia già pronto per l’emissione con una minor dipendenza dall’ossitocina. Quindi nella capra è necessaria una minore stimolazione della mammella prima della mungitura. Una volta iniziata, l’emissione del latte caprino tende ad assumere un andamento continuo nel tempo, fino al termine della mungitura.
Altra caratteristica peculiare della specie caprina è lo sfaldamento dell’epitelio alveolare nella fase di escrezione, che comporta una presenza copiosa di cellule somatiche nel latte.
Quali sono le principali operazioni pre-mungitura?
Prima della mungitura devono essere effettuati i seguenti step:
- eliminazione dei primi getti di latte;
- pulizia dei capezzoli;
- attacco del gruppo di mungitura.
L’eliminazione dei primi getti di latte (Fig. 2), pur non essendo fondamentale ai fini della stimolazione della ghiandola mammaria nella specie caprina, rappresenta sicuramente una pratica raccomandabile, in quanto consente di eliminare il latte caratterizzato dalla carica batterica più elevata, ossia quello presente nel dotto del capezzolo. Inoltre questa fase è obbligatoria per legge, perché permette di valutare visivamente eventuali anomalie del latte, come la presenza di sangue o di coaguli. Questa operazione non comporta eccessive perdite di tempo e consente anche di valutare lo stato generale della mammella. I primi getti vanno raccolti in un contenitore a fondo scuro e non devono mai essere gettati a terra, dove potrebbero trasformarsi in un veicolo di diffusione di patogeni nell’ambiente (per esempio tramite le zampe di cani e gatti o il calpestio dell’operatore stesso).
Il pre-dipping (Fig. 3) consiste nella detersione dei capezzoli con un prodotto specifico e autorizzato, per eliminare lo sporco presente. Se questa operazione viene effettuata, deve necessariamente essere seguita dall’asciugatura dei capezzoli, in modo che l’eventuale sporcizia presente sulla cute non venga convogliata in prossimità dell’orifizio del capezzolo, con conseguente aumento del rischio di infezioni a carico della mammella. Il pre-dipping può essere effettuato con salviette imbibite, alcune delle quali contengono prodotti che evaporano (in questi casi non è quindi necessaria l’asciugatura). Questa operazione concorre nella riduzione della carica batterica della cute dei capezzoli e del latte, con conseguente diminuzione del tasso di nuove infezioni intramammarie. In alternativa al pre-dipping, se i capezzoli sono già abbastanza puliti (per esempio quando le capre sono allevate su lettiera asciutta senza feci affioranti), si può utilizzare una salviettina monouso per la pulizia a secco o della carta a perdere.
L’attacco dei gruppi di mungitura (Fig. 4) deve essere effettuato in modo corretto, evitando il risucchio di aria all’interno della guaina e controllando il corretto allineamento del gruppo durante la mungitura, sempre per evitare l’ingresso eccessivo di aria nel sistema,che provoca dannose fluttuazioni del vuoto.
Consigli pratici
- È raccomandabile manipolare la mammella delle capre con guanti monouso, per ridurre le infezioni stafilococciche;
- se si distribuiscono alimenti durante la mungitura, è bene evitare di riempire le mangiatoie dopo l’ingresso delle capre in sala o dopo la salita degli animali sul palchetto, per contenere le polveri nell’aria; a tal fine, è inoltre opportuno scegliere alimenti poco polverosi;
- la routine di mungitura deve essere mantenuta il più costante possibile, senza cambiamenti di orario e possibilmente con lo stesso mungiture;
- il mungitore deve svolgere le operazioni con calma, usando un tono di voce tranquillo e possibilmente accompagnando le operazioni con carezze o grattatine amichevoli, senza mai forzare o colpire violentemente gli animali.
La routine post-mungitura – Scheda tecnica n. 32
Perché è importante
La routine post-mungitura consiste in un solo passaggio, rappresentato dalla disinfezione dei capezzoli o post-dipping. Questa operazione è adottata nelle aziende di capre da latte in caso di problemi sanitari e nelle aziende più intensive, dove il controllo dello stato sanitario della mammella può essere più difficile rispetto alle aziende di piccole dimensioni. Un altro motivo per il quale il post-dipping è meno diffuso rispetto alla pratica adottata nella specie bovina è dovuto al fatto che in quella caprina non esiste una relazione stretta fra tenore in cellule somatiche e stato sanitario della mammella, pertanto la disinfezione dei capezzoli è considerata erroneamente una pratica meno importante. Inoltre la fase di disinfezione dei capezzoli nel post mungitura è l’occasione per osservare lo stato delle mammelle per esempio per valutare la presenza e/o l’evoluzione di cisti ed ascessi, lo stato dei linfonodi, la morbidezza del tessuto, lo stato di eventuali ferite/cicatrici etc.
In cosa consiste il post-dipping?
Il post-dipping può essere effettuato con prodotti spray o con apposite soluzioni contenute in un bicchierino. Nel primo caso si procede per vaporizzazione del disinfettante a livello dello sfintere del capezzolo, nel secondo per immersione dello stesso nel “bicchierino” con il disinfettante. In questo caso occorre ricordarsi che il bicchierino deve essere pulito frequentemente, altrimenti pur contenendo un disinfettante diventa un potenziale veicolo di contaminazione delle mammelle. Numerosi studi condotti sull’argomento confermano che l’adozione di questa pratica consente il contenimento delle infezioni stafilococciche a carico dell’apparato mammario imputabili sia a stafilococchi coagulasi negativi, responsabili di mastisti subcliniche, che positivi. I principali prodotti post-dipping presenti sul mercato sono a base di iodio, clorexidina, perossido di idrogeno, acidi organici, ASC (disinfettanti che sfruttano l’acidificazione del clorito di sodio). I prodotti iodati rappresentano sicuramente la scelta più diffusa da parte degli allevatori per via della buona efficacia, della rapida azione germicida, della facilità d’uso e dell’adeguato rapporto costi-benefici.
Si consiglia l’utilizzo di prodotti non filmanti, visto che nella fase di detersione dei capezzoli che precede la mungitura in genere non è effettuato un vero e proprio lavaggio della mammella che consentirebbe l’eliminazione di eventuali residui. Il prodotto post-dipping deve essere applicato sui capezzoli delle capre in maniera uniforme e in modo da andare a coprire l’orifizio capezzolare.
Alcuni consigli per migliorare la routine post-mungitura
All’uscita della sala di mungitura è raccomandabile far sostare in piedi le capre per consentire allo sfintere del capezzolo di chiudersi completamente prima che venga a contatto con i batteri presenti nella lettiera. Per questo è utile installare un abbeveratoio nel corridoio di passaggio.
Come per le altre operazioni della routine di mungitura è fondamentale manipolare la mammella con guanti monouso per ridurre il rischio di diffusione di microrganismi in allevamento e che il rapporto uomo-animale sia positivo.
Scopri di più sul progetto DEMOCAPRA. Anche Ruminantia ha parlato del progetto in questo breve articolo.
DEMOCAPRA (2020) Schede tecniche DEMOCAPRA. Università degli Studi di Milano & Associazione Regionale Allevatori della Lombardia, Milano.