L’Italia e numerosi altri Stati UE concordano 4 punti per rafforzare il ruolo delle IG in fase di riforma.
Nel corso del Consiglio Agrifish svoltosi ieri a Bruxelles è stato presentato dalla delegazione spagnola un documento congiunto in cui 15 Stati membri dell’UE hanno concordato 4 nuove indicazioni per rafforzare il ruolo delle indicazioni geografiche (IG) in occasione della prossima revisione della politica agroalimentare europea della qualità.
Italia, Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca (in qualità di osservatore), Grecia, Ungheria, Lettonia, Malta, Polonia, Portogallo, Romania e Spagna, dopo la Dichiarazione Comune del Consiglio dei ministri dell’Agricoltura dell’11 e 12 ottobre 2021 sulla revisione della politica agroalimentare europea della qualità (alimenti, vini e alcolici) al fine di rafforzare i regimi delle indicazioni geografiche (IG), hanno tenuto una riunione 16 febbraio 2022 durante la quale sono stati stabiliti i suddetti punti.
Quattro i temi affrontati nel documento: il soggetto che si deve occupare della valutazione finale dei dossier sulle IG (ad es. registrazioni o modifiche dei discliplinari), l’inclusione dei requisiti di sostenibilità del Green Deal nelle specifiche delle IG, il ruolo delle associazioni di produttori di IG e l’aggiornamento del regolamento sui controlli.
Riportiamo di seguito i punti concordati, come riportati nel documento.
Valutazione dei dossier delle Indicazioni Geografiche
Considerato che la grande forza del sistema europeo in materia di qualità dei prodotti agroalimentari, dei vini e dei distillati risiede nel collegamento con la Politica Agricola Comune e nella coerenza e coesione derivate da un unico esame da parte della Commissione Europea dei dossier delle IG.
Considerato che è necessario mantenere l’attuale procedura, con una prima valutazione da parte dello Stato membro, seguita dalla valutazione da parte della Commissione Europea, attraverso un esame tecnico agronomico e una valutazione dal punto di vista giuridico come diritto di proprietà intellettuale, e che queste caratteristiche garantiscono l’attuazione di una procedura armonizzata in tutta l’Unione europea.
Concordiamo che, all’interno del nuovo quadro normativo, la valutazione finale delle IG da parte della Commissione Europea deve continuare ad essere eseguita presso la DG AGRI, da esperti di politiche agroalimentari, e deve avere una componente agronomico-tecnica e una componente giuridica, mantenendo lo statu quo e senza esternalizzare ad altre Agenzie o Uffici.
Sostenibilità
Considerato che la sostenibilità nel quadro della politica per la qualità deve essere orientata alla promozione delle IG come importante strumento di sostenibilità dal punto di vista sociale (fonte di occupazione stabile in specifiche aree rurali a rischio di spopolamento), dal punto di vista economico (attività non delocalizzabili che forniscono sostegno economico alle aree rurali generando valore aggiunto) e dal punto di vista ambientale (promozione della biodiversità-razze e varietà vegetali locali- e dei sistemi di produzione – agricoltura estensiva -).
Considerato che va evitata la sovrapposizione del quadro normativo delle IG e del futuro quadro normativo in materia di sostenibilità agroalimentare, con una definizione ad ampio raggio di sostenibilità che tenga conto delle specifiche considerazioni delle IG.
Concordiamo che il nuovo quadro normativo non debba imporre un’inclusione obbligatoria dei requisiti di sostenibilità nelle specifiche delle IG, ma che tale inclusione debba avere natura volontaria. La formazione deve essere fornita alle associazioni di produttori di IG in merito alla consapevolezza dei produttori e ai vantaggi dell’inclusione di questi obiettivi di sostenibilità nelle specifiche delle IG.
Il ruolo delle associazioni di produttori IG
Il ruolo delle associazioni di produttori di IG è molto importante. Quando un’associazione di produttori è ben organizzata, l’IG ha una posizione più forte nel mercato offline e online, incluso il Domain Names System, anche quando l’IG diventa un ingrediente. Pertanto, è necessario rafforzare le associazioni di produttori di IG, come opzione volontaria, al fine di raggiungere tali risultati.
Concordiamo quindi che è necessario stabilire misure all’interno del nuovo quadro normativo al fine di promuovere la creazione di queste associazioni di produttori e costruire linee di supporto per strategie di marketing, formazione, attività di R&S e sorveglianza dell’uso della denominazione protetta nel mercato, al fine di difendere e rafforzare i diritti di PI relativi alle IG.
Regolamento sul controllo
Considerando che, alla luce dell’esperienza maturata, l’attuale quadro normativo in materia di controlli ufficiali, il regolamento (UE) 2017/625, non è ben adattato alle specificità del sistema di controllo delle IG e dovrebbe incorporare disposizioni più dettagliate volte a un maggiore controllo dell’efficienza da parte di tutti gli Stati membri.
Concordiamo che il nuovo quadro normativo per le IG debba comprendere un riadattamento dell’attuale regolamento sui controlli ufficiali (Regolamento 2017/625) al fine di tener conto delle specificità delle IG, come è avvenuto per il regolamento sulla produzione biologica.