La recente inchiesta condotta dalla BBC, colosso radiofonico e televisivo britannico, ha acceso i riflettori su un’insolita e crescente piaga della criminalità: il mercato nero del formaggio di lusso. Il caso di Patrick Holden è un esempio eclatante di come i prodotti di alto valore possano diventare bersagli ambiti per bande criminali internazionali.
Tutto è iniziato con un’offerta sorprendente per Patrick Holden, casaro e produttore del prestigioso formaggio Hafod, il cui cheddar artigianale ha attirato l’attenzione di un presunto rappresentante di una grande catena di supermercati francese. Un ordine colossale di 22 tonnellate, mediato dalla Neal’s Yard Dairy di Londra, ha portato Holden e altri produttori a produrre per mesi il prezioso cheddar, del valore stimato di circa 300.000 sterline. Tuttavia, il 14 ottobre scorso, mentre il formaggio era pronto per essere consegnato, è scomparso misteriosamente dal deposito.
Non era mai stato ordinato davvero: il presunto compratore si è rivelato un truffatore, e l’episodio ha guadagnato subito il soprannome di “rapina al formaggio grattugiato.” Anche il celebre chef britannico Jamie Oliver ha commentato su X, avvertendo i consumatori: “Se sentite di formaggio di lusso venduto a poco prezzo, probabilmente c’è qualcosa di sospetto”.
Perché i formaggi di lusso sono nel mirino?
Il furto di formaggio non è un fenomeno isolato. Secondo stime dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, i reati alimentari, tra cui furti e contraffazioni, generano perdite globali tra i 30 e i 50 miliardi di dollari l’anno. Il settore caseario, in particolare, è sempre più bersagliato: formaggi di alta gamma, come il nostro Parmigiano Reggiano o il cheddar britannico, richiedono processi produttivi lunghi e costosi, che li rendono merce preziosa.
In Europa, episodi simili si sono verificati già nel 2016, quando una partita di Parmigiano Reggiano del valore di 80.000 sterline è stata rubata in Italia. Nella stessa Inghilterra, nel 1998, un magazzino nel Somerset è stato svaligiato di nove tonnellate di cheddar.
Il mercato nero del formaggio, peraltro, prospera in paesi, come la Russia, dove il divieto di importazione di formaggi dall’Europa ha stimolato una rete illecita di importazione.
“La criminalità organizzata si infiltra sempre di più nelle reti alimentari”, spiega Andy Quinn della National Food Crime Unit. Conoscendo bene il settore, queste reti criminali riescono a esportare prodotti rubati sfruttando canali commerciali “legittimi” e contrabbandando formaggi di alta qualità attraverso paesi di transito, come la Bielorussia o la Georgia.
La situazione ha portato il consorzio del Parmigiano Reggiano a introdurre misure di sicurezza innovative, come i microchip. Questi minuscoli dispositivi, integrati nelle croste, consentono di tracciare ogni forma di formaggio e verificare la sua autenticità.
Effetti devastanti per i produttori
Per i produttori di formaggi di nicchia come Holden, i danni derivanti da queste frodi vanno ben oltre le perdite economiche. “Una frode di questa portata può mettere fine a una piccola azienda agricola”, spiega, ricordando che Neal’s Yard Dairy ha pagato i produttori colpiti dal furto, subendo essa stessa un grave danno finanziario.
Nonostante la drammaticità del caso, il fenomeno continua a crescere. “La crisi del costo della vita e i conflitti internazionali alimentano l’attrattiva per i furti di cibo,” conclude Quinn. Nell’attesa di contromisure più efficaci, i produttori di formaggio dovranno incrementare la sicurezza, o affrontare l’incubo di vedersi rubare il frutto del loro lavoro.