I prodotti DOP e IGP, di cui l’Italia vanta il maggior numero in Europa, per essere tutelati e valorizzati hanno bisogno di un Consorzio, o più specificatamente di un Consorzio di Tutela.

Un consorzio è inteso in modo generico come una cooperazione tra imprese che disciplina determinate fasi delle attività produttive e si costituisce attraverso un semplice atto notarile. Al contrario, un Consorzio di Tutela deve essere approvato dal Ministero competente e non solo disciplina, ma anche regola lo svolgimento di specifiche fasi delle imprese coinvolte.

I Consorzi di Tutela sono promossi dagli operatori economici delle filiere produttive con l’obiettivo di proteggere i prodotti delle denominazioni agroalimentari DOP e IGP. Questi consorzi operano su base volontaria, senza scopo di lucro, e sono costituiti ai sensi dell’articolo 2602 del codice civile e della Legge 21/12/1999, n. 526.

Il loro compito è:

  • Tutela dei prodotti
  • Promozione e valorizzazione
  • Informazione al consumatore
  • Cura degli interessi generali delle denominazioni

Successive modifiche normative hanno esteso la possibilità di istituire consorzi di tutela anche per prodotti STG (Specialità Tradizionale Garantita).

I Consorzi di Tutela da un lato garantiscono i controlli necessari affinché i consumatori quando acquistano il prodotto siano sicuri della provenienza, dall’altro favoriscono il sistema produttivo e l’economia del territorio, anche a difesa della biodiversità, di cui molto spesso questi prodotti sono espressione. 

Per essere riconosciuti, i Consorzi di Tutela devono soddisfare requisiti specifici riportati sul sito del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF), tra cui:

  • Rappresentatività di almeno il 66% dei produttori e utilizzatori della filiera
  • Statuto conforme alle prescrizioni ministeriali

La richiesta di riconoscimento va presentata tramite PEC al Ministero, allegando una bozza di statuto redatta secondo i decreti ministeriali del 12 aprile 2000. Il Ministero verifica lo statuto e, se necessario, richiede modifiche che il Consorzio deve recepire. Una volta approvato lo statuto, viene richiesto il parere regionale e viene verificata la rappresentatività sulla base dei dati forniti dall’organismo di controllo relativi all’anno solare o alla campagna produttiva precedente. Al termine di queste verifiche, il Consorzio deve costituirsi presso un notaio adottando lo statuto approvato.

Il riconoscimento ha una validità triennale. I Consorzi sono incaricati di svolgere le funzioni di tutela, promozione, valorizzazione, informazione del consumatore e cura degli interessi relativi alle denominazioni per tre anni, secondo quanto stabilito dall’art. 14 comma 15 della Legge 526/1999.

Per mantenere l’incarico e ottenere il rinnovo, i Consorzi devono dimostrare annualmente il rispetto dei requisiti minimi previsti dal DM 12 maggio 2010 e, alla scadenza del triennio, confermare la rappresentatività di almeno il 66%, dato obbligatorio per mantenere in vita il consorzio di tutela. 

Trovate qui l’elenco completo dei consorzi di tutela in Italia relativi a Dop e Igp.