In questo attacco senza precedenti agli allevamenti, dipinti nei media come i principali responsabili delle emissioni di gas climalteranti, è importante che il mondo zootecnico possa rispondere, contrapponendo alle opinioni e a notizie spesso prive di fondamento dati e informazioni tecnico-scientifiche inappellabili.

Pubblichiamo quindi volentieri la lettera che ci è stata inviata dalla Federazione delle Associazioni Nazionali di Razza e Specie (FedANA), nella persona del suo direttore tecnico Martino Cassandro, che mette alcuni punti fermi sul reale impatto della zootecnia sull’ambiente.

La lettera

FedANA è la federazione delle associazioni nazionali di razza e specie dotate di libro genealogico in Italia. FedANA raggruppa 15 enti selezionatori, 8 comparti produttivi, 9 specie animali con oltre 150 razze di animali domestici, allevate in oltre 30.000 allevamenti iscritti a libri genealogici e programmi genetici, tutti riconosciuti dal MASAF.

A tutt’oggi FedANA è la più ampia federazione di enti selezionatori esistente in Europa e ci risulta anche nel mondo. Gli enti selezionatori che aderiscono a FedANA da anni, grazie anche ai progetti PSRN – sottomisura 10.2 hanno di fatto ripensato agli obiettivi di selezione e raccolto prima e definito e selezionato poi, misure dirette per calcolare gli impatti ambientali degli allevamenti e dei singoli animali in produzione zootecnica.

Pertanto,

  • FedANA ed i propri soci fanno anzitutto presente che già all’inizio della rivoluzione industriale, nel 1750, l’uomo allevava bovini, che non possono essere tenuti responsabili per il riscaldamento globale successivo. Pertanto, si dovrebbero conteggiare solo le emissioni in aumento rispetto a quelle del 1750 o, più realisticamente, da uno degli anni comunemente presi a riferimento, ad esempio il 1990.
  • Comunque, FedANA ed i propri soci ricordano che, secondo l’ISPRA, le emissioni agricole italiane nel 2022 hanno costituito l’8,57 % delle emissioni totali del Paese, che ammontano a 381.248 Kt di CO2eq (ISPRA, 2022). Il 60,44% delle emissioni agricole sono dovute alla zootecnia, che produce il +5,18% delle emissioni totali.
  • FedANA ed i propri soci segnalano che grazie alla attività zootecnica si gestiscono e mantengono prati e pascoli che immobilizzano oltre 7.300 kt CO2 (-1,93% delle emissioni totali; ISPRA, 2022). Pertanto, il bilancio netto della zootecnia scenderebbe a +3,25% (5,18% – 1,93%). (Buttazzoni L., 2023).
  • FedANA ed i propri soci sottolineano come le emissioni zootecniche siano costituite per l’89% da metano (68,15 enterico e 20,85 da reflui). Quindi il metano di fonte zootecnica rappresenta da solo quasi il 54% delle emissioni climalteranti di fonte agricola.
  • FedANA ed i propri soci rilevano che, a partire dal 2016, ricercatori dell’Università di Oxford hanno messo a punto una nuova metrica (GWP*) che tiene conto della diversa sopravvivenza dei gas climalteranti in atmosfera, diversa dalla metrica utilizzata dall’IPCC (GWP). Questa nuova metrica è stata ufficializzata dalla FAO il 23 settembre 2023 con il volume “Methane emissions in livestock and rice systems“.
  • FedANA ed i propri soci fanno presente che tali nuove metriche tengono conto del fatto che il metano abbia una emivita di 10 anni, e in 80 anni sparisca del tutto dall’atmosfera, lasciando anidride carbonica di origine non fossile. Questo significa che il metano non si accumula in atmosfera e anzi, ad emissioni costanti tende ad un equilibrio di concentrazione e di effetto sul clima. Non solo: poiché non si accumula in atmosfera, la diminuzione delle emissioni di metano in atmosfera non si limita a “rallentare” il riscaldamento climatico (come per l’anidride carbonica), ma contribuisce efficacemente a raffreddare il Pianeta.
  • FedANA ed i propri soci ricordano che il metano costituisce l’11,2% delle emissioni nazionali e per il 45,1 % è di origine zootecnica. Tuttavia, data la breve durata in atmosfera di questo gas (10 anni rispetto ai millenni della CO2), se calcolati con il GWP*, dal 2010 al 2020 gli allevamenti italiani risultano in credito (e non in debito) per ben –48.759 Mt CO2 weq (Cureddu et al., IJAS, 2023).
  • FedANA ed i propri soci rivendicano il fatto che, pur non avendo particolari responsabilità, ma per contribuire a raffreddare il pianeta secondo il Methane Pledge sottoscritto anche dall’Italia nel 2021, gli allevatori sono già impegnati a ridurre le emissioni di Metano enterico con l’uso di additivi alimentari (già approvato il 3-NOP) e di metano da reflui mediante la produzione di Biogas. Inoltre, il miglioramento genetico per l’efficienza di conversione alimentare ha un forte effetto sulla riduzione delle emissioni enteriche e molti enti selezionatori si stanno dotando di indici genetici per la riduzione delle emissioni di metano enterico selezionando gli animali più efficienti a livello ruminale. Da ultimo va detto che, mentre a livello globale il numero di ruminanti è aumentato, in Europa è calato dal 2012 al 2022 del – 3,5 %, e in Italia dal 2010 al 2020 addirittura del – 6,12 %.
  • FedANA ed i propri soci segnalano che recenti studi svoltesi nei paesi del nord Europa hanno dimostrato che la riduzione del 74-80% di vacche da latte e il 90% di bovini da carne, ovicaprini e suini ha determinato un crollo dal 49% al 14% di autosufficienza alimentare in Norvegia e dal 55% al 22% in Svezia, con l’aggiunta rispettivamente di una riduzione del 59% e 43% di perdita del valore lordo della produzione (Sverdrup H. U., 2023). La riduzione delle produzioni zootecniche non ha quindi fatto altro che delocalizzare le emissioni verso altri Paesi.
  • FedANA ed i propri soci ricordano che necessitiamo di metodi di valutazione degli impatti ambientali più completi e complessi visto che gli attuali non riescono a cogliere la complessità dell’agricoltura e zootecnia, sovrastimando i danni dell’allevamento, e risultando perciò inadatti alle decisioni politiche. È necessario includere gli impatti che vanno oltre le aziende agricole in termini di paesaggio, coesione sociale e benefici per la società (Sverdrup H. U., 2023).

Federazione delle Associazioni Nazionali di Razza e Specie (FedANA)