La qualità e la composizione del colostro sono state ampiamente studiate nelle vacche da latte (Bielmann et al., 2010; Angulo et al., 2015; Bartier et al., 2015; Kertz et al., 2017; Puppel et al., 2019) e nelle scrofe (Farmer e Quesnel, 2009; Hurley, 2015; George et al., 2018).  Tuttavia, le informazioni sulla composizione del colostro delle pecore e su ciò che ne stabilisce la “qualità” sono minime, con pochi studi condotti sulle pecore da latte (Hadjipanayiotou, 1995; Rovai et al., 1999; Torres-Rovira et al., 2017) e su quelle a duplice attitudine (Banchero et al., 2004a, 2004b, 2006). Il colostro è una fonte vitale di nutrienti e immunoglobuline per l’agnello neonato e un adeguato apporto di colostro aumenta significativamente le possibilità di sopravvivenza al momento dello svezzamento (Banchero et al., 2004a).

Il colostro contiene una miscela diversificata di composti, tra cui proteine, grassi, vitamine, lattosio, minerali, ormoni, enzimi e altri peptidi (Castro et al., 2011; Hernandez-Castellano et al., 2014), oltre a differenti livelli di antimicrobici, di agenti antinfiammatori e di fattori di crescita che contribuiscono allo sviluppo gastrointestinale precoce (Blum, 2006; Castro et al., 2011; Bach, 2012; Hernandez-Castellano et al., 2014). Inoltre, nell’agnello l’energia fornita dal colostro facilita la termoregolazione e l’atto di succhiare contribuisce alla capacità di riconoscere la propria madre e a migliorare il legame pecora-agnello (Banchero et al., 2004a; Plush et al., 2016). La possibilità di assumere il colostro durante il periodo neonatale potenzialmente può migliorare la futura produzione della prole, promuovendo la maturazione del tratto riproduttivo e aumentando l’efficienza riproduttiva (Bartol et al., 2017). I suinetti maschi e femmine che consumavano colostro raggiungevano la pubertà prima e miglioravano lo sviluppo del tratto riproduttivo rispetto ai suinetti alimentati con sostituti del latte (Bagnell et al., 2005; Bartol e Bagnell, 2012; Rahman et al., 2014; George et al., 2018). Nelle manze esiste una correlazione significativa tra la quantità di colostro consumato da neonate e la loro futura produzione di latte (DeNise et al., 1989; Faber et al., 2005; Chuck et al., 2018). I vitelli alimentati con 4 L di colostro di alta qualità hanno mostrato tassi di crescita maggiori, una maggiore produzione di latte (da adulti) e una salute migliore rispetto ai vitelli alimentati con 2 L di colostro di alta qualità (Faber et al., 2005).

Poiché l’elevata incidenza di spreco riproduttivo (cioè la perdita di potenziali agnelli tra l’accoppiamento e lo svezzamento) limita l’efficienza e la produttività delle greggi di pecore australiane (come rivisto da Hinch e Brien 2014, Refshauge et al. 2016) e altrove (Willingham et al., 1986; Farrell et al., 2019), questo raccolta di pubblicazioni scientifiche si concentra sulle informazioni disponibili in merito al ruolo della qualità e dell’assunzione di colostro, che sembrerebbero determinanti nella sopravvivenza degli agnelli nel periodo che intercorre tra la nascita e lo svezzamento, nonché fondamentali sul futuro sviluppo produttivo e riproduttivo della progenie sia maschile che femminile. Poiché il colostro influenza molti aspetti dello sviluppo del neonato, è importante dunque che sia di alta qualità per garantire la massima produttività futura. Questa review riassume le informazioni attualmente disponibili sul colostro ovino, compreso il supporto proveniente dalla ricerca condotta su altre specie quali bovini e suini, con particolare attenzione verso l’impatto della composizione e della qualità del colostro sulle performance della progenie.  

 

Fonte:

Bianca Agenbag a, *, Alyce M. Swinbourne a,b, Kiro Petrovski a, William H.E.J. van Wettere a 

a Davies Livestock Research Centre, Roseworthy Campus, University of Adelaide, School of Animal and Veterinary Sciences, Roseworthy, South Australia 5371, Australia

 b South Australian research and Development Institute, Turretfield Research Centre, 129 Holland Rd, Rosedale, South Australia 5350, Australia

 *Corresponding author. E-mail address: bianca.agenbag@adelaide.edu.au (B. Agenbag). 

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https://doi.org/10.1016/j.livsci.2021.104624