Torna anche quest’anno la Festa Artusiana, nella sua 27° edizione, evento che non si è mai interrotto, neanche durante la pandemia, e che quest’anno, dopo la catastrofica alluvione che ha colpito la Romagna a metà maggio, sarà impostata in un’ottica solidale.

Durante i nove giorni di manifestazione, da sabato 24 giugno a domenica 2 luglio, sarà protagonista la filiera produttiva e distributiva del mondo agro-alimentare, con particolare riferimento alla cucina domestica, celebrata da Pellegrino Artusi nel suo Manuale, fondata sul lavoro unico e irripetibile di artigiani del gusto che portano avanti le tradizioni di un territorio specifico.

La Festa Artusiana vuole essere un modo per celebrare gli operatori duramente colpiti, direttamente o indirettamente, dall’alluvione, ma anche per esaltare il valore della convivialità, della cucina come momento di aggregazione, riscoperto proprio durante un evento catastrofico.

Un esempio su tutti è la Regione Friuli Venezia Giulia che è intervenuta nei giorni immediatamente successivi all’alluvione per portare aiuto con Vigili del Fuoco e Protezione Civile e che, durante la Festa, sarà presente con uno stand dell’Unione Cuochi regionale il cui ricavato sarà donato al Comune di Forlimpopoli per le famiglie colpite dalla calamità.

Forlimpopoli si riscopre, dunque, in occasione della Festa Artusiana, capitale della cucina, ancor di più quest’anno dopo che nel mese di marzo il Governo Italiano ha candidato «la cucina italiana, tra sostenibilità e diversità bioculturale» come patrimonio immateriale dell’Unesco.

Casa Artusi, fulcro della cultura gastronomica di Forlimpopoli, fin dall’inizio ha aderito a questo ambizioso progetto nella stesura del dossier e anche come parte proponente.

Un percorso iniziato nel luglio 2020 e voluto dalla testata ‘La Cucina Italiana’ diretta da Maddalena Fossati con il coinvolgimento di Casa Artusi, l’Accademia Italiana della Cucina, il Collegio Culinario, insieme all’arruolamento di grandi cuochi, professionisti e associazioni diffuse a livello nazionale quali ambasciatori per sostenere il valore universale della cultura gastronomica del nostro Paese. Una grande iniziativa sostenuta culturalmente da un comitato scientifico, che include alcuni dei nomi più significativi della cultura italiana, tra cui il presidente Massimo Montanari, la professoressa Giovanna Frosini e Laila Tentoni, Presidente Fondazione Casa Artusi.

L’iter di valutazione dovrebbe concludersi entro dicembre 2025; nel frattempo a Forlimpopoli si continua a celebrare ‘La scienza in cucine e l’arte di mangiare bene’, che da Artusi in poi è diventato non solo un titolo ma uno stile di vita.