Durante la penultima seduta della Conferenza Stato-Regioni, lo scorso 3 ottobre, è stata raggiunta l’intesa riguardo i disciplinari del Sistema di Qualità Nazionale per il Benessere Animale (SQNBA). Durante la riunione, è stato inoltre approvato il decreto che stabilisce i requisiti per certificatori e operatori.
La Conferenza ha dato il via libera ai disciplinari del Sistema SQNBA, che regolano il benessere animale per le specie bovine e per i suini da ingrasso allevati all’aperto, come previsto dal decreto interministeriale del 2 agosto 2022. Inoltre, è stato approvato uno schema di decreto del Ministero dell’Agricoltura, sviluppato in collaborazione con il Ministero della Salute, che apporta modifiche agli allegati del Decreto SQNBA: l’Allegato 1, relativo ai requisiti degli organismi di certificazione e al processo di certificazione, e l’Allegato 2, che definisce i requisiti per gli operatori del settore alimentare. Tuttavia, l’accordo su queste modifiche è stato subordinato all’accoglimento di una richiesta delle Regioni riguardante il requisito dei 90 capi.
Le Regioni hanno proposto che il requisito dei 90 capi venisse applicato solo alle aziende situate in aree montane, definite secondo i criteri utilizzati per l’accesso alle misure di sostegno. Contestualmente, si chiedeva l’aggiornamento dei sistemi gestionali per agevolare le operazioni di controllo da parte delle autorità competenti, introducendo strumenti semplificati. Questa modifica è stata accettata sia dal Ministero dell’Agricoltura che dal Ministero della Salute, rendendola vincolante per l’intesa.
Le Regioni hanno anche avanzato altre proposte, sebbene non condizionanti, che non sono state accolte durante la Conferenza. In particolare, si suggeriva di:
- escludere dal conteggio dei capi i vitelli di età inferiore a sei mesi, poiché soggetti all’obbligo di stabulazione in box specifici;
- considerare gli allevamenti esclusi dalla soglia dei 90 capi (al netto dei vitelli) come sotto-soglia, se rappresentano meno o uguale al 5% della consistenza regionale o provinciale;
- utilizzare lo stesso metodo di calcolo impiegato per gli aiuti della Domanda Unica.
Il Sottosegretario al Ministero dell’Agricoltura ha deciso di demandare la valutazione di queste proposte ad una successiva circolare.
Infine, la Conferenza ha sollevato la necessità di chiarimenti su un allegato dello schema di decreto, in particolare riguardo l’etichettatura e l’età dei vitelli. Le Regioni hanno richiesto spiegazioni sull’assenza della denominazione di vendita sotto la voce “Etichettatura” e sulla differenza tra l’età del vitello indicata nel Decreto Legislativo 126 del 2011, che fissa il limite a sei mesi, e quella prevista dal Regolamento 1760 del 2000, che definisce il vitello come un animale tra 0 e 8 mesi. Anche questi chiarimenti saranno forniti tramite una circolare del Ministero dell’Agricoltura.