E’ stato approvato definitivamente all’Assemblea in Senato, in data 25 settembre, il DDL n. 1110, di modifica all’art. 4 del testo unico in materia di società a partecipazione pubblica, di cui al decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175, concernente le partecipazioni in società operanti nel settore lattiero-caseario.
Il DDL modifica l’art. 4 del testo unico in materia di società a partecipazione pubblica, e si compone di un unico articolo, volto ad aggiungere un nuovo comma all’art. 4 del decreto legislativo del 19 agosto 2016, n. 175, meglio noto come legge Madia. Tale articolo prevede il divieto per le amministrazioni pubbliche di costituire, anche indirettamente, società aventi per oggetto attività di produzione di beni e servizi non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali, nonché di acquisire o mantenere partecipazioni, anche di minoranza, in tali società. Il provvedimento approvato aggiunge un nuovo comma 9-quater per prevedere che tale divieto non si applichi alla costituzione, né all’acquisizione o al mantenimento di partecipazioni in società aventi a oggetto sociale prevalente la produzione, il trattamento, la lavorazione e l’immissione in commercio del latte, in qualsiasi modo trattato, e dei prodotti lattiero-caseari.
Ai sensi del comma 9, è attribuita al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Presidenti delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano, qualora ricorrano taluni presupposti, la facoltà di deliberare l’esclusione (totale o parziale) dell’applicazione delle disposizioni del medesimo articolo a specifiche società a partecipazione pubblica. La competenza dei Presidenti di Regione e delle Province autonome è circoscritta alle società partecipate dall’ente territoriale di appartenenza. I provvedimenti eventualmente assunti sono trasmessi alle Camere e, nel caso di deliberazioni dei Presidenti di Regione o delle Province autonome, anche alla Corte dei conti e alla struttura del Ministero dell’economia e delle finanze preposta all’attività di indirizzo, controllo e monitoraggio sull’attuazione del Testo unico.
Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 31 ottobre 2017, la Centrale del latte di Brescia è stata autorizzata a derogare all’obbligo di dismissioni. Veniva quindi riconosciuto il ruolo di presidio in ambito sanitario e controllo degli alimenti svolto dalla Centrale del latte di Brescia. In sede di relazione orale antecedente la votazione, il senatore Gianpaolo Vallardi ha ricordato, come dato di cronaca e momento di riflessione sul provvedimento in esame, che ad oggi risultano partecipate da soggetti pubblici (in particolare da enti locali) le seguenti centrali del latte: Centrale del latte di Brescia (già menzionata); Centrale del latte di Alessandria e Asti; Centrale del latte di Roma; Centrale del latte d’Italia (società per azioni quotata in borsa, che ha raggruppato la Centrale del latte di Torino con quelle di Firenze, Pistoia e Livorno).
Si riporta qui di seguito il resoconto della votazione finale.
- Presidente: Roberto CALDEROLI
- Presenti: 228
- In congedo o in missione: 40
- Numero legale: 141
- Maggioranza: 93
- Votanti: 227
- Favorevoli: 184
- Contrari: 0
- Astenuti: 43
Su Ruminantia, sono state pubblicate nei mesi scorsi uno studio della Camera e le osservazioni dell’AGCM.
Fonte: Senato