Tutto ha inizio negli anni ’60 in provincia di Piacenza, quando l’azienda Bosco Gerolo prende vita con l’attività di allevamento di vacche da latte e la produzione di frumento, pomodoro e foraggere. Dopo circa trent’anni di conduzione tradizionale, nei primi anni novanta si avverte l’esigenza di cambiare orientamento, anche in vista dell’introduzione delle nuove politiche comunitarie. Così la nuova generazione decide di costruire una stalla moderna, e un caseificio con vendita diretta dei prodotti aziendali. In tal modo si iniziano a muovere i primi passi nella direzione di multifunzionalità e diversificazione che caratterizzano l’attuale azienda conosciuta con il nome di “Cascina Bosco Gerolo”.
Nel 2000 nascono poi l’agriturismo e le fattorie didattiche, con l’obiettivo di aprirsi sempre più ai consumatori e permettergli di percepire in maniera diretta la cura e l’attenzione con cui il personale, giornalmente, si dedica alle attività produttive. Il consolidarsi del rapporto con i clienti porta a compiere un ulteriore passo che nel 2020 conduce all’apertura anche dell’agriasilo, uno spazio all’interno dell’azienda agricola destinato a scuola materna e gestito in collaborazione con una cooperativa di professionisti abilitati alla professione di educatori.
La strada intrapresa porta soddisfazioni e, per quanto richieda notevoli sforzi, si ritiene di volerla portare avanti aggiungendo appena possibile qualche novità. Si investe ad esempio sul caseificio introducendo nuove produzioni: dai formaggi freschissimi (crescenza e ricotta), alle paste filate (mozzarelle) per arrivare ai prodotti freschi a largo consumo (caciotta). Anche le modalità di distribuzione vengono ampliate: allo spaccio aziendale si affiancano i grossisti, la GDO e ben 23 bancolat, distributori automatici dove è possibile acquistare latte, yogurt, budino, caciotte, ricotta, mozzarelle, burro, crescenza, brodo, gelati e pasta fresca congelata.
Anche i settori aziendali agricoltura e allevamento continuano nel tempo a subire profonde trasformazioni, si arriva a circa 300 vacche in mungitura e 45 ettari di terreno tra proprietà e affitti, e ci si avvale sempre più di tecnologie moderne e processi all’avanguardia che permettono lavorazioni sostenibili e a basso impatto ambientale. In quest’ottica viene sostituito l’impianto di mungitura con quattro robot e, nel 2018, si installa il primo impianto di biogas per la produzione di energia elettrica finalizzata all’autoconsumo. Questo primo approccio alle energie rinnovabili permette alla Cascina Bosco Gerolo di scoprire un mondo totalmente inesplorato, di cui abbiamo parlato meglio con Nicoletta Cella, una dei soci, alla quale abbiamo chiesto di descriverci questa ulteriore attività aziendale, partendo dall’idea iniziale.
“Come avete appreso dalla nostra storia, riteniamo fondamentale per un’azienda agricola diversificarsi fornendo quanto più servizi e prodotti possibili. Avevamo già avviato una serie di attività in questa direzione, ma ci mancava ancora qualcosa per completare il cerchio. Riteniamo infatti che l’economia circolare sia meravigliosa e soprattutto che, avendo le possibilità, sia qualcosa di dovuto! Da questa riflessione nel 2018 è partito il nostro primo progetto legato alla realizzazione di un impianto di biogas finalizzato alla produzione di energia elettrica destinata esclusivamente all’autoconsumo. Abbiamo realizzato questo investimento senza incentivi, e ne siamo rimasti profondamente soddisfatti per quanto si sia rivelato estremamente impegnativo in termini di gestione quotidiana: sono impianti che necessitano una presenza costante anche più volte al giorno, quasi come quella richiesta dagli animali!”
Dunque, un impegno notevole, ma nonostante questo, un anno fa esatto avete inaugurato un secondo impianto, giusto?
“Proprio così, il 12 febbraio del 2022 abbiamo inaugurato un secondo digestore destinato però alla produzione di biometano, un prodotto ottenuto dal biogas purificato da un processo di upgrading e reso puro al 99% circa. Si tratta di un impianto “vivo” che lavora e produce metano bio ogni giorno partendo dai reflui zootecnici, dalla paglia, dagli stocchi di mais e da una quota di coltivazioni di secondo raccolto”.
E a cosa viene destinato il metano prodotto?
“Questo prodotto viene erogato ad automobili e altri mezzi presso il distributore che è stato installato nel parcheggio della nostra azienda. Il biometano prodotto viene caricato nelle bombole di stoccaggio per essere poi trasferito all’erogatore che permette agli utenti il rifornimento. L’impianto produce 2064 mc di metano bio al giorno, e vista la grande affluenza abbiamo dovuto prevedere due chiusure settimanali per permettere all’impianto di stoccare carburante e rifornire a pieno carico”.
Con l’esperienza che avete acquisito nella gestione dei due digestori presenti in azienda, potreste indicarci punti di forza e di debolezza di questi sistemi?
“Sicuramente produrre una nuova risorsa da uno scarto di produzione è uno dei vantaggi principali, si ha modo di dare nuova vita ai reflui zootecnici generando non solo carburante ma anche digestato da utilizzare nei campi, con notevole abbattimento di costi aziendali e di impatto ambientale. Ulteriore margine nel nostro caso deriva dall’aver convertito a questa tipologia di carburante tutti i mezzi agricoli ed alcuni camioncini per il trasporto dei nostri prodotti lattiero-caseari, riuscendo anche qui ad autoprodurci il necessario. Il prodotto che si ottiene è inoltre estremamente conveniente e si riesce a metterlo sul mercato ad un prezzo davvero concorrenziale, cosa non trascurabile! Riguardo i contro, come già accennato, sicuramente il grande impegno soprattutto legato al distributore al pubblico, e l’iter di ottenimento dell’incentivo: considerate che il progetto è partito nel 2016, le autorizzazioni sono iniziate nel 2018 e siamo riusciti ad inaugurare solamente nel 2022.”
Quindi lo consiglieresti o no ai tuoi colleghi?
“Come ho già sottolineato l’impegno è davvero grande, però è indiscutibile, soprattutto con la vendita diretta al pubblico del carburante bio, che i margini sono molto interessanti. Come in tutte le cose, dietro le soddisfazioni c’è tanto impegno e tanta fatica, ma quando si ha un ritorno concreto del lavoro svolto si riesce a trovare la forza per affrontare con grinta anche i sentieri più impervi.”
Per chi volesse conoscere più da vicino Cascina Bosco Gerolo è possibile visitare il loro sito internet cliccando QUI!