L’Unione europea ha tra i suoi obiettivi la riduzione del 55% dei gas serra entro il 2030 e il raggiungimento della neutralità carbonica entro il 2050 attraverso la messa in pratica di un’“agricoltura intelligente” che ha come finalità quella di far crescere la resilienza delle aziende agli impatti esercitati dai cambiamenti climatici, ridurre le emissioni di gas a effetto serra, migliorare il sequestro del carbonio, e promuovere la sicurezza alimentare e la redditività, a fronte dell’aumento dei costi di input come i fertilizzanti, della volatilità dei prezzi delle materie prime e dei crescenti requisiti normativi.

Alla luce di queste premesse, è stato promosso il progetto HorizonClimate Farm Demo A European-wide network of pilot farmers implementing and demonstrating climate smart solutions for carbon neutral Europe” (https://climatefarmdemo.eu)” della durata di 7 anni (1 Ottobre 2022-30 Settembre 2029) che, con un budget di oltre 20 milioni di euro, coinvolge una rete di più di 80 partner, incluse organizzazioni accademiche e università, organizzazioni di agricoltori, istituti di ricerca applicata e ONG.  L’obiettivo è costituire una rete di aziende dimostrative pilota (Pilot demo farmers-PDF) che siano disposte ad adottare o incrementare/perfezionare pratiche agricole in grado di contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici e allo stoccaggio del carbonio nel terreno per favorire la “Climate Smart Agriculture (CSA)” o agricoltura intelligente in tutta Europa.

In particolare, l’attenzione è rivolta a 1.500 aziende dimostrative pilota collocate in 27 paesi europei, che comprendono tutti gli scenari pedoclimatici e i diversi settori agricoli: il 60% è rappresentato da aziende zootecniche, il 25% da aziende agricole e il 15% da aziende orticole. Di queste, il 20% conduce l’azienda secondo metodo biologico.

L’impatto che il progetto Climate Farm Demo si propone di raggiungere è:

  • la riduzione del 30% delle emissioni di gas serra entro la fine del progetto,
  • la realizzazione di 4.500 eventi dimostrativi in ​​aziende con l’obiettivo di raggiungere 150.000 agricoltori per favorire la diffusione delle pratiche di Climate smart agriculture sia a livello nazionale che europeo,
  • lo sviluppo di approccio multi-attoriale che favorisce l’interazione tra 250.000 attori (aziende pilota, consulenti specializzati in temi climatici, formatori, organizzazioni ambientali, associazioni di categoria, decisori politici, amministrazioni nazionali e regionali, ecc) e l’apprendimento “peer-to-peer” per la diffusione e lo scambio della conoscenza,
  • la realizzazione di 27 strategie nazionali di diffusione e comunicazione per la promozione delle pratiche di Climate Smart Agriculture sia a livello nazionale che europeo.

La coordinatrice del progetto, Christine Berger di IDELE, afferma:

“Il progetto Climate Farm Demo è un’ambiziosa iniziativa europea nata per coinvolgere le parti interessate e gli agricoltori nella transizione climatica. Attuando concretamente la strategia di adattamento e mitigazione ai cambiamenti climatici che comporta l’applicazione delle pratiche di Climate Smart agriculture nelle aziende agricole, vogliamo evidenziare la fattibilità di questa transizione e il coinvolgimento del settore agricolo nella risposta al raggiungimento degli Obiettivi europei e globali. Crediamo inoltre che lo scambio della conoscenza e la costruzione di partenariati potranno migliorare la sostenibilità del settore agricolo per i prossimi 20 anni.”

La diffusione delle pratiche di Climate Smart Agriculture non può prescindere da un adeguato servizio di consulenza per le aziende agricole fornito da tecnici specializzati in tematiche ambientali che supportino e guidino gli agricoltori nel processo della transizione ecologica. Questo è reso possibile grazie alla cooperazione con il progetto “Climate Smart Advisors”, che ha come obiettivo quello di rafforzare la comunità di advisors a livello Europeo per accelerare l’adozione di buone pratiche atte a migliorare la sostenibilità ambientale delle aziende.

I partner italiani del progetto sono il CREA, con due Centri di Ricerca (Zootecnia e Acquacoltura di Modena e Monterotondo e Politiche e Bioeconomia di Roma e di Perugia – che è il capofila nazionale), l’Associazione Italiana Allevatori (AIA), il CRPA di Reggio Emilia e l’ApoConerpo che è un’organizzazione di produttori ortofrutticoli di Bologna.

Questi partner si occuperanno di costituire la rete nazionale di 130 aziende pilota dimostrative presso le quali è previsto lo svolgimento delle seguenti attività:

  • dimostrare la fattibilità di un piano di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, sia in termini di miglioramento della sostenibilità ambientale che di sostenibilità economica, strutturato in funzione delle caratteristiche dell’azienda con l’aiuto del tecnico specializzato (Climate farm advisor),
  • supportare gli agricoltori nella realizzazione degli interventi di gestione agricola sostenibile e nel monitoraggio e valutazione dei risultati ottenuti dall’applicazione di tali interventi,
  • favorire la condivisione dell’esperienza nell’implementazione delle misure di mitigazione e di adattamento ai cambiamenti climatici,
  • favorire lo scambio della conoscenza e la discussione tra tutti gli agricoltori che hanno aderito al progetto.

Il CREA contribuirà inoltre allo sviluppo del living lab nazionale “FERTY: Feed fertilization crops and energy” che ha l’obiettivo di ridurre le amissioni gas serra (GHG) e di ammoniaca (NH3) nella filiera di produzione del suino pesante attraverso interventi sull’alimentazione degli animali e al miglioramento della sostanza organica nel suolo, applicando il modello del Biogasfattobene® in collaborazione con il CRPA.

Autori

Sara Carè, Davide Bochicchio e Sujen Santini – CREA – Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e Analisi dell’economia agraria

Per informazioni: sara.care@crea.gov.it