La Commissione Europea, nell’ambito del Recovery Fund, ha messo potenzialmente a disposizione del nostro Paese l’ingente somma di 209 miliardi, di cui 81.4 miliardi a fondo perduto e il restante da restituire. L’iniezione di denaro che la Comunità Europea ha reso diponibile ai 27 Paesi che la compongono è destinata a far ripartire l’economia, messa dura prova dalla pandemia di Covid-19.

In queste settimane l’Italia dovrà dimostrare all’UE come intende utilizzare questi soldi. A tale scopo, il Comitato Interministeriale per gli Affari Europei (CIAE) ha preparato le linee guida per la definizione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) allega PDF. Le linee guida del PRNN sono coerenti con il Piano di Rilancio presentato dal Presidente del Consiglio Conte a Giugno 2020.

Il PRNN si articola su 6 pilastri:

  1. Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo.
  2. Rivoluzione verde e transizione ecologica.
  3. Infrastrutture per la mobilità.
  4. Istruzione, formazione, ricerca e cultura.
  5. Equità sociale, di genere e territoriale.
  6. Salute.

In Italia il valore di agricoltura, silvicoltura e pesca è stato nel 2019 di 61.6 miliardi di euro. Questi settori, unitamente all’industria alimentare, hanno un peso sull’economia italiana del 4.1%, e i soli allevamenti zootecnici esprimono un valore di 16.3 miliardi di euro. La pandemia di Covid-19 ha ribadito “forte e chiaro” il valore strategico che l’agroalimentare ha per il nostro paese e la sua autosufficienza.

Questa del Recovery Plan e del Recovery Fund è un’occasione unica per riqualificare la nostra agricoltura e la nostra zootecnia. Abbiamo quindi voluto approfondire l’argomento intervistando l’Onorevole Giuseppe L’Abbate, Sottosegretario di Stato per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.