Il 10 ottobre è uscito il bollettino dell’IDF N.° 525 che ha come oggetto le problematiche legate al campionamento durante il processo di produzione e lavorazione di prodotti lattiero-caseari. Il procedimento attraverso il quale si estrae, da un insieme di unità (popolazione), un numero finito di casi (campione) che siano rappresentativi di tutta la popolazione e scelti con criteri tali da consentire la generalizzazione (inferenza) all’intera popolazione, è fondamentale per la corretta esecuzione delle successive analisi per la gestione dell’igiene, il monitoraggio dei processi e la gestione del rischio microbiologico. I responsabili della qualità utilizzano i risultati del piano di campionamento per verificare se le specifiche microbiologiche sono soddisfatte. Possono anche identificare variazioni microbiologiche durante il processo che possono indicare biofilm, crepe o fori nell’acciaio inossidabile o guarnizioni che portano al deterioramento del prodotto o alla contaminazione da agenti patogeni. Tuttavia, mancano orientamenti pratici per il campionamento dei prodotti in corso di fabbricazione che descrivano in dettaglio i metodi analitici microbiologici alimentari, i processi definiti e le responsabilità per il prelievo di campioni lungo la catena di processo.

Questo documento supporta gli stabilimenti lattiero-caseari e le aziende agricole nella generazione di dati microbiologici accurati e rappresentativi. Ci sono conseguenze significative per le analisi microbiologiche e chimiche che l’eterogeneità della contaminazione del campione, la dimensione del campione e il metodo di campionamento possono influenzare. Qui viene proposto un processo di campionamento armonizzato per contribuire a fornire risultati accurati e comparabili per identificare in linea la contaminazione o le implicazioni sulla qualità in modo proattivo.

Clicca qui per acquistare la pubblicazione.