Come la tradizione di oggi fu l’innovazione del passato, allo stesso modo l’odierna innovazione sarà la tradizione del futuro.
Cambiamento climatico, sfida per il futuro
Oggi viviamo un cambiamento climatico sul quale nelle banche dati troviamo circa 228 milioni di documenti, dei quali 138 milioni sono di tipo scientifico, 100 milioni riguardano l’alimentazione e più di 43 milioni l’agricoltura, in gran parte comparsi con un progressivo incremento negli anni di questo XXI secolo.
Un fenomeno estremamente complesso nel quale sono coinvolti tutti i sistemi della vita umana, implicando questioni sul presente e sul futuro, tanto che si è anche detto che la nostra generazione non è solo la prima che si sta rendendo conto di una situazione nuova (per questo si può comprendere ma non giustificare un negazionismo), ma che potrebbe anche essere l’ultima generazione della nostra specie. Questo a meno che non attui un progresso con innovazioni, che peraltro sono la caratteristica della nostra specie, meglio definibile come Homo faber che come Homo sapiens.
Il cambiamento climatico deve essere affrontato guardando al futuro, e non al passato, con innovazioni, una visione, un’idea e una sfida anche per quanto riguarda i sistemi alimentari, considerati da molti ricercatori tra i quali recentemente ricordiamo Daniel Duran-Sandoval e collaboratori (Daniel Durán-Sandoval, Francesca Uleri, Gemma Durán-Romero, Ana M. López – Food, Climate Change, and the Challenge of Innovation – Encyclopedia 3 (3), 839-852, 2023).
Cambiamento climatico e sistemi alimentari
Il cambiamento climatico riguarda anche i sistemi alimentari, che ne sono parte come protagonisti e che al tempo stesso ne subiscono le conseguenze. Diversi sono i sistemi alimentari sulla faccia del pianeta terra, derivando dai differenti tipi di agricoltura, silvicoltura, zootecnia e pesca. Tutto quanto è poi compreso nei processi che nelle filiere alimentari vanno dalla terra alla tavola. I sistemi alimentari fanno inoltre parte di contesti economici, sociali e ambientali, e la disponibilità, sicurezza e qualità degli alimenti deve soddisfare le esigenze dietetiche e le scelte alimentari per una vita umana attiva e sana.
Il cambiamento climatico e le sue relazioni con i sistemi alimentari sono complessi, anche perché questi ultimi contribuiscono in modo significativo ma imprevedibile a tale fenomeno portando a un’insicurezza alimentare attraverso impatti negativi sulle quattro dimensioni della sicurezza alimentare: utilizzo, accesso, disponibilità di cibo e stabilità. I sistemi alimentari sono sempre più sensibili al cambiamento climatico poiché questo influenza i livelli di produttività agricola, mina la logistica delle filiere di approvvigionamento alimentare e, in alcuni casi specifici, sposta le comunità. I sistemi alimentari, inoltre, non solo per quanto riguarda la produzione ma anche nel corso di tutta la loro filiera di trasformazione e commercio, sono responsabili di emissioni globali di gas serra che causano il cambiamento climatico.
Questa relazione bidirezionale pone i sistemi agroalimentari al centro dell’attenzione di attivisti ambientali, ricercatori e decisori politici, sia come contributori al riscaldamento globale sia come settore cruciale per innescare soluzioni adattive al cambiamento climatico. In questo senso, i sistemi alimentari contribuiscono notevolmente al cambiamento climatico. I piani di adattamento ai cambiamenti climatici sono urgenti e comprendono misure quali la protezione dalle inondazioni e dal clima, la gestione e il riciclaggio dei rifiuti, l’agricoltura intelligente per il clima e l’innovazione delle condizioni climatiche analitiche, le attrezzature per i processi e le attività agricole. Affrontare la crisi climatica e i suoi impatti negativi sulla sicurezza alimentare attraverso l’attivazione e la promozione dell’innovazione richiede informazioni affidabili e interventi in molti campi diversi ma interconnessi, come la progettazione istituzionale, la filantropia, le nuove partnership, la finanza e la cooperazione internazionale, e soprattutto innovazioni.
Sistemi alimentari e innovazione
Che cosa è la vita, dalla sua comparsa sulla terra più di tre miliardi e mezzo di anni fa, se non un’infinita serie di innovazioni?
In modo analogo l’agricoltura, con la l’addomesticamento vegetale, e la zootecnia, con l’addomesticamento animale, non sono altro che una serie quasi infinita d’innovazioni. La tradizione stessa, di cui tanto oggi si parla, non è forse nient’altro che il passaggio a noi arrivato di queste innovazioni di fronte anche a cambiamenti climatici del passato?
I nostri antenati non hanno avuto paura, anzi hanno avuto successo per aver saputo innovare; così dobbiamo fare anche noi di fronte a cambiamenti che forse, diversamente dal passato, sono di un’intensità più rapida.
Oggi, come nel passato, anche nei sistemi alimentari si deve comprendere una gamma di interventi che vanno dal nuovo prodotto o servizio alle tecnologie di processo, nuove strutture organizzative, sistemi amministrativi o nuovi piani o programmi, includendo trasformazioni, distribuzioni, consumi, trattamenti degli scarti alimentari ed anche le reti sociali degli attori coinvolti nelle sfere interconnesse.
L’innovazione alimentare non va temuta, ma concepita come un mezzo per cambiare l’organizzazione del sistema alimentare a diverse scale e livelli in risposta ai cambiamenti nelle sfere ad esso collegate (ad esempio, ecosistemi, sistemi socioeconomici ecc.) e come azione preventiva per influenzare questi ambienti. Nel quadro ora tratteggiato, le Tecnologie di Innovazione Alimentare sono strumenti per adattare i sistemi alimentari e la produzione agrozootecnica ai cambiamenti climatici in un’ampia gamma di elementi innovativi non limitati a prodotti o processi di produzione specifici, ma comprendendo anche nuovi processi organizzativi e di interazione attraverso e all’interno di diversi livelli di azione e responsabilità. Nell’affrontare il cambiamento climatico bisogna inoltre distinguere tra tecnologie di mitigazione e di adattamento: di fronte ad un aumento della temperatura ambientale, i condizionatori sono mitigazione e la coibentazione degli edifici un adattamento. Nonostante le controversie e la necessità di un equilibrio tra i due modi di affrontare il cambiamento climatico, le due tecnologie sono una necessità, potendo completarsi a vicenda e creare co-benefici.
Cambiamento climatico e produzione alimentare
La relazione tra cambiamento climatico, agricoltura e strategie globali/locali per garantire la sicurezza alimentare è molto complessa, influenzata e continuamente rimodellata da fattori politici ed economici in evoluzione, con analisi e discussioni approfondite a livello di ricerca e istituzionale per identificare strategie al fine di ridurre la vulnerabilità al cambiamento climatico e stabilizzare i livelli di sicurezza alimentare.
Un lavoro, quest’ultimo, che sta cercando di definire un quadro oggi in rapida evoluzione con lo scopo di trovare il ruolo delle politiche nel promuovere l’innovazione di supporto ai sistemi agroalimentari locali e alla loro capacità di sostenere i bisogni della società, con una particolare attenzione alla sicurezza alimentare, considerando la disponibilità di cibo anche nelle sue dimensioni della sicurezza alimentare, accesso, stabilità e utilizzo. Per questo le tecnologie di innovazione alimentare, come strumenti per adattare i sistemi alimentari e la produzione agricola ai cambiamenti climatici, implicano un’ampia gamma di elementi innovativi non limitati a prodotti o processi di produzione specifici ma includono una gamma di tipologie, nuovi prodotti e servizi, nuove tecnologie di processo, nuove strutture organizzative, sistemi amministrativi o nuovi piani o programmi, comprese anche le reti sociali degli attori coinvolti nelle sfere interconnesse.
Cambiamento climatico, agricoltura e allevamenti
Un adattamento al cambiamento climatico è urgente, considerando la sicurezza alimentare, i sistemi agro-zootecnici e studiando strategie di un’agricoltura intelligente dal punto di vista climatico, della sostenibilità idrica, della gestione e riciclaggio dei rifiuti, e della protezione dalle inondazioni e dal clima. Esaminando l’innovazione nelle attività agro-zootecniche, è necessario concentrarsi su tecnologie innovative per un’agro-zootecnia resiliente al clima, considerando in particolare i seguenti elementi.
L’agro-zootecnia digitale, nota anche come agro-zootecnia intelligente o e-agro-zootecnia, consente di raccogliere, analizzare e condividere dati o informazioni su variabili rilevanti, permettendo agli agricoltori e allevatori di determinare lo stato di salute di piante e animali, e facilitando le relazioni degli attori coinvolti nell’agricoltura. I sensori per la raccolta di dati agricoli e zootecnici, o i droni dotati di Internet delle cose, aiutano invece a determinare rapidamente la salute di una piantagione o di un allevamento anche attraverso la fotografia ad alta risoluzione.
L’Agro-zootecnia 5.0, o intelligenza artificiale e apprendimento profondo. aiuta gli agricoltori e gli allevatori a rilevare malattie, parassiti e cattiva alimentazione nelle aziende agricole e di allevamento animale tramite sensori che raccolgono informazioni sul campo o negli allevamenti.
La Blockchain, che sfrutta una rete informatica di nodi, consente la tracciabilità delle informazioni nella filiera alimentare, aiutando gli agricoltori e gli allevatori a utilizzare in modo efficiente e sicuro i dati raccolti dai sistemi di agro-zootecnia intelligente.
L’Agricoltura Verticale, che incorpora tecnologie e tecniche in ambiente controllato, come l’idroponica, l’acquaponica e l’aeroponica, aiuta ad affrontare gli impatti negativi del cambiamento climatico sull’agricoltura, come opera l’Automazione Informatizzata degli allevamenti di animali (robotizzazione ecc.).
Gli allevamenti contribuiscono indubbiamente alla produzione di gas serra e questo induce a cercare vari modi per mitigare tali impatti climatici anche in un’ottica di One Health, con soluzioni che non considerano solo una riduzione dei gas a effetto serra ma anche implicazioni per la salute pubblica e benessere degli animali. Tre le strategie proposte vi sono i metodi di intensificazione sostenibile, volti a mantenere o aumentare la produzione limitando le emissioni ed evitando ulteriori riconversioni dei terreni, a modificare i consumi di carne a favore di quella prodotta da animali con minori emissioni di gas serra, e a promuovere nella dieta umana alimenti integrali a base vegetale o nuove alternative ai prodotti di origine animale. Un cambiamento nella dieta umana, se aiuta a superare alcune sfide, richiede un’attenta attenzione all’equità per garantire che le popolazioni vulnerabili abbiano accesso ai nutrienti di cui hanno bisogno.
Quale innovazione per il futuro
I sistemi alimentari che abbiamo ereditato sono il risultato di una lunga e complessa serie di innovazioni che sono tra loro in relazione e rapporti sempre in evoluzione; un processo innovativo, vera tradizione questa, che deve continuare per non mettere a rischio la nostra sopravvivenza, perché “vivere è evolversi”.
Per questo l’attuale ricerca e quella futura deve continuare concentrandosi sullo sviluppo di tecnologie innovative per un’agro-zootecnia resiliente al clima, una valutazione dell’efficacia delle strategie di adattamento ai cambiamenti climatici nel settore agro-zootecnico e nella sicurezza alimentare, un’analisi del ruolo delle istituzioni, dei meccanismi finanziari, della cooperazione internazionale e della governance nell’adattamento ai cambiamenti climatici e nella sicurezza alimentare, una comprensione delle implicazioni socio-economiche e culturali dei cambiamenti climatici sulla sicurezza alimentare, e una quantificazione dei potenziali compromessi e sinergie tra cambiamenti climatici, sistemi alimentari e sicurezza alimentare.