Carta assorbente dimenticata

Un secolo fa nelle scuole e negli uffici si scriveva usando un pennino di metallo, che veniva intinto nel calamaio contente l’inchiostro, solo il medico e pochi altri possedevano la penna stilografica con la sua ricarica di inchiostro. In tutti i casi con la scrittura si trasferisce l’inchiostro liquido sul foglio e talora, per eccesso di inchiostro o per inidonea pressione sul pennino, la scrittura è troppo ricca e un quantitativo eccessivo di inchiostro rischia di scivolare o espandersi macchiando il foglio quando si gira la pagina o anche solo la si inclina. Per impedire questo provvede una carta assorbente sulla quale di trasferisce l’inchiostro in eccesso, lasciando sotto di sé un fondo di inchiostro umido e di rapida essiccazione. Negli uffici e sulle scrivanie importanti la carta assorbente è un accessorio di costante dotazione, sia nella variante a rullo che in quella a mezzaluna, mentre sui banchi di scuola la carta assorbente è un foglio mobile presente nel quaderno sul quale i bambini imparano a scrivere e poi redigono i loro compiti, dettati, componimenti, esercizi di matematica ed altro. Con l’arrivo delle penne a sfera e l’abbandono della scrittura a inchiostro liquido, scompare anche la carta assorbente che rimane come simbolo di un’epoca: era anche usata come mezzo promozionale, come è il caso della pubblicità di Una Fiaba Vera del Burro Gallone di Antonio Rubino.

Carta assorbente con Una Fiaba Vera

Siamo nel 1919 e nei quaderni per i bambini delle scuole italiane è inserita una carta assorbente con immagini dal titolo Una Fiaba Vera e, come nel ben noto Corriere dei Piccoli, i balloon (o fumetti) presenti nelle tavole originali americane sono sostituiti da didascalie in rima a piè di ogni vignetta. Una Fiaba Vera disegnata e scritta da Antonio Rubino è la pubblicità del Burro Gallone e le didascalie dicono quanto segue.

Un giorno il contadino con mani mai lavate

e in recipienti sporchi munge mucche ammalate.

Nel latte abbandonato nei posti più malsani

andavano a far l’uovo le mosche e i tafani.

Le donne fabbricavano con arte primitiva

un burro pien di germi che presto irrancidiva.

Dal cosifatto burro era il mercato invaso

ed alla gente il puzzo facea tornare il naso…

Ma un giorno due Panetti lanciarono nel vento

tre squilli altisonanti da due trombe d’argento.

Armato d’uno specchio, un re si presentò

ed ai malfatti burri in guerra dichiarò.

Colpiti dalla luce, quei burri, quatti quatti,

rimasero all’istante sconfitti e liquefatti.

Oggi il BURRO GALLONE trionfa e fa un gran bene

infatti esso è sinonimo della parola IGIENE.

Antonio Rubino

Antonio Augusto Rubino (1880 – 1964) è un disegnatore italiano di stile liberty precursore nell’attività di fumettista in Italia e in un suo Curriculum ridiculum di definisce giornalista per ragazzi, favolista, autore di libretti e di commedie, decoratore di ambienti, scenografo, attore, polemista, regista di disegni animati e persino, nei ritagli di tempo, raccoglitore di olive. Rubino è tra i fondatori del Corriere dei Piccoli (1908) per il quale crea numerosi personaggi, oltre alle didascalie in rima in sostituzione dei fumetti americani, per farle rimanere più impresse e facili per i bambini. Per questo giornalino Rubino inventa molti personaggi come Quadratino, Nonna Geometria, Pino e Pina, Viperetta, Nicoletta, Italino e Kartoffel Otto, Rosaspino e Spinarosa e Lionello e Nerone e disegna la versione italiana di serie a fumetti statunitensi come Fortunello, La Checca, Arcibaldo e Petronilla.

Burro Gallone

I Gallone sono una delle famiglie più importante di Corsico, ora parte della città metropolitana di Milano, con un’attività casearia che va dalla seconda metà del XIX secolo alla prima metà del XX secolo. Le prime notizie relative alla famiglia sono quelle di Gallone Giuseppe e Antonio e figli successori a Galli Antonio salsamentari e negozianti di formaggi con magazzini in Corsico, che nel 1845 vengono denominati Gallone Delfino e poi Gallone fratelli di Delfino. Nel 1870 il negozio con relative attività diventa del signor Gallone Modesto, con il quale l’attività ha i maggiori successi e dal 1880 prende il nome Ditta Modesto Gallone. Modesto Gallone è tra i più importanti negozianti di formaggio di Corsico e in paese è nominato “quel del bùter.” La Ditta Gallone, che trasferisce la sede amministrativa e commerciale a Milano, ha un continuo sviluppo anche attraverso le forniture militari con le guerre della conquista della Libia (1911) e soprattutto della Guerra Mondiale (1915 – 1918). Nel periodo postbellico la Ditta Modesto Gallone dedica particolare attenzione al burro presentato in panetti, scatole metalliche e in pani sterilizzati, confezioni sviluppate e prodotte per soddisfare le esigenze militari di una lunga conservazione, e si distingue per un’intensa pubblicità. La Ditta con il suo burro partecipa all’equipaggiamento delle “ardite spedizioni” di S. A. R. il Duca degli Abruzzi al Polo Nord, al Monte Elia in Alaska e al Reventsori (Ruwenzori) in Africa e diviene Fornitore di S. A. R. il Principe del Montenegro. Con il Marchio di Fabbrica depositato nel 1935 la Ditta Modesto Gallone è presente alla Fiera di Milano fino agli anni cinquanta, quando per esempio la Ditta Besana prepara la Colomba di Pasqua qualificandola “al burro Gallone”. Contemporaneamente la ditta non manca di usare nuovi mezzi pubblicitari come quelli dei manifesti, cartoline postali e anche delle carte assorbenti per i quaderni destinati ai bambini.

Pubblicità del burro sulla carta assorbente

Pane e burro erano la merenda tradizionale dei bambini italiani e la Ditta Modesto Gallone sceglie la strada di una pubblicità a loro mirata, mettendo a confronto i suoi piccoli pani (panetti) con le forme della produzione in stalla ed è questa una delle prime pubblicità di un prodotto caseario mirate all’infanzia.

Giovanni Ballarini, dal 1953 al 2003 è stato professore dell’Università degli Studi di Parma, nella quale è Professore Emerito. Dottor Honoris Causa dell’Università d’Atene (1996), Medaglia d’oro ai Benemeriti della Scuola, della Cultura e dell’Arte del Ministero della Pubblica Istruzione della Repubblica Italiana, é stato insignito dell’Orde du Mérite Agricole della Repubblica Francese. Premio Scanno – Università di Teramo per l’Alimentazione nel 2005, Premio Giovanni Rebora 2014, Premio Baldassarre Molossi Bancarella della Cucina 2014, Grand Prix de la Culture Gastronomique 2016 dell’Académie Internationale de la Gastronomie. 

Da solo e in collaborazione con numerosi allievi, diversi dei quali ricoprono cattedre universitarie, ha svolto un’intensa ricerca scientifica in numerosi campi, raggiungendo importanti e originali risultati, documentati da oltre novecento pubblicazioni e diversi libri. 

Da trenta anni la sua ricerca è indirizzata alla storia, antropologia e in particolare all’antropologia alimentare e anche con lo pseudonimo di John B. Dancer, ha pubblicato oltre quattrocento articoli e cinquanta libri, svolgendo un’intensa attività di divulgazione, collaborando con riviste italiane, quotidiani nazionali e partecipando a trasmissioni televisive. Socio di numerose Accademie Scientifiche è Presidente Onorario dell’Accademia Italiana della Cucina e già Vicepresidente della Académie Internationale de la Gastronomie.