Nel panorama agricolo italiano, la necessità di garantire un “prezzo giusto” per i prodotti biologici è emersa come una delle principali istanze dalla Seconda Assemblea dei Produttori Bio, organizzata da FederBio. “Per produrre cibo sano e sicuro, garantire il reddito degli agricoltori e rispettare i diritti della terra, è fondamentale un prezzo equo, indipendente da quello del mercato convenzionale” è stato il messaggio centrale emerso dall’assemblea, tenutasi presso la sede del CIA a Roma, lo scorso 30 ottobre. Un prezzo che non solo sostenga economicamente gli operatori del settore ma renda il biologico più accessibile ai cittadini e promuova la crescita dell’agricoltura biologica in Italia.
Crescita del fatturato bio
L’Italia si conferma tra i leader del settore bio in Europa, con un fatturato in aumento del 4,9% in volume e del 4,5% in valore nell’ultimo anno, per un totale che supera i 9 miliardi di euro in vendite. Questo successo è supportato anche da un export in continua espansione: dal 2012 al 2023, le esportazioni italiane di prodotti biologici hanno visto il loro valore raddoppiare, segno di un interesse crescente anche sui mercati internazionali. Tuttavia, dalla Seconda Assemblea dei Produttori è emersa la necessità di una semplificazione burocratica che faciliti gli operatori e permetta all’Italia di mantenere la sua posizione di testa nel mercato europeo.
L’agroecologia come risposta alla crisi globale
A oltre un anno dalla presentazione del “Manifesto dei Produttori Bio”, che delinea le esigenze del settore, la crisi energetica e alimentare dovuta a conflitti in Europa e le ripercussioni del cambiamento climatico hanno confermato l’urgenza di accelerare il processo di transizione verso modelli agroecologici. Questi approcci riducono la dipendenza da input chimici, favoriscono la sostenibilità ambientale e rafforzano le comunità locali. L’agricoltura biologica, attraverso pratiche come la rotazione delle colture e l’allevamento connesso al terreno e all’agricoltura aziendale, non solo migliora la fertilità del suolo ma aumenta la capacità del terreno di catturare carbonio, contribuendo alla lotta contro il cambiamento climatico.
Obiettivo europeo: il 25% delle superfici a biologico
Uno degli obiettivi chiave è quello di portare al 25% la superficie agricola europea coltivata a biologico entro il 2027, un traguardo che rappresenterebbe un cambiamento epocale. Il biologico, da settore di nicchia, diverrebbe uno strumento di politica agricola essenziale per sostenere la transizione ecologica. Tuttavia, per raggiungere questo obiettivo, è cruciale che i prezzi dei prodotti biologici siano definiti da una Commissione Unica Nazionale (CUN), garantendo così stabilità e sostenibilità al settore.
L’assemblea si conclude con un messaggio chiaro: il bio italiano può crescere ancora e, attraverso politiche mirate e l’adozione di un prezzo equo, potrà consolidare il suo ruolo di modello di sostenibilità per l’Europa e il mondo.