Nella notte tra giovedì e venerdì scorso, la Camera belga ha approvato, con 70 voti favorevoli, 23 contrari e 29 astensioni, una proposta di modifica costituzionale che introduce il benessere degli animali come principio fondamentale. Si tratta di un passo importante per il Belgio, che diventa il sesto paese in Europa dopo Italia, Germania, Lussemburgo, Slovenia e Austria a riconoscere esplicitamente nella sua Carta costituzionale i diritti degli animali.

La modifica, che aggiunge all’articolo 7 bis della Costituzione la frase

“Nell’esercizio delle rispettive competenze, lo Stato federale, le Comunità e le Regioni assicurano la protezione e il benessere degli animali in quanto esseri senzienti”

rappresenta un passo avanti significativo nella tutela dei diritti degli animali. Riconosce infatti la loro natura di esseri senzienti, capaci di provare dolore e sofferenza, e impone allo Stato e agli enti territoriali l’obbligo di tutelarne il benessere.

L’approvazione della proposta è stata accolta con grande gioia dagli attivisti per i diritti animali, in particolare da GAIA, che da anni si batte per questo importante riconoscimento. Si tratta di un segnale forte e chiaro che la società belga è sempre più sensibile al tema del benessere animale e che è pronta a impegnarsi per garantirgli una maggiore tutela.

Tuttavia, l’approvazione della modifica costituzionale che riconosce gli animali come esseri senzienti ha sollevato anche alcune perplessità. Secondo l’Associazione Hubertus delle Fiandre che rappresenta la maggior parte dei cacciatori belgi, ciò potrebbe portare ad una serie di conseguenze indesiderate. Si teme infatti che questa decisione possa aprire la porta a interpretazioni giudiziarie ambigue ed eccessive.

Si teme che gli adeguamenti alla legislazione sulla caccia e sull’allevamento animale potrebbero essere portati in giudizio davanti alla Corte costituzionale dalle associazioni animaliste, portando ad un aumento delle restrizioni e delle limitazioni per i cacciatori e gli agricoltori. Ad esempio, in presenza di danni causati dagli animali selvatici alle coltivazioni agricole, l’incolumità degli animali potrebbe essere trattata prioritariamente rispetto alla tutela delle attività economiche.

Il tema è complesso e richiede un confronto aperto e costruttivo per trovare soluzioni che tutelino i diritti degli animali, ma che tengano conto anche delle esigenze economiche di attività quali la caccia e l’agricoltura, che svolgono un ruolo importante nella gestione del territorio e nella produzione alimentare.

La decisione del Belgio di inserire il benessere degli animali nella Costituzione resta comunque un risultato di notevole importanza che potrebbe avere un effetto domino in Europa, spingendo altri paesi a seguire il suo esempio. Si tratta infatti di un tema sempre più attuale e di grande importanza, che sta guadagnando centralità nell’agenda politica di molti paesi.

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