In seguito all’entrata in vigore a Gennaio 2022 del Regolamento (UE) 2019/6 la profilassi antibiotica sugli animali è limitata a gruppi ristretti ed a particolari casi legati a reali rischi di diffusione di malattie infettive in allevamento. Questo abolisce anche la pratica diffusa in Italia di somministrare antibiotico “a tappeto” alle bovine alla messa in asciutta. Per questo il gruppo operativo MAGA dal 2019 si è impegnato ad applicare dei protocolli di asciutta selettiva atti a limitare l’utilizzo di antibiotici e a garantire, al contempo, l’efficienza produttiva e la sostenibilità ambientale dell’azienda zootecnica.

Inoltre, il gruppo operativo MAGA ha realizzato un algoritmo che stima la conta delle cellule somatiche totali alla ripresa della lattazione in base alle modalità di gestione a cui sono sottoposte le bovine a fine lattazione e alla qualità del loro latte.

Applicazione dell’asciutta selettiva

I protocolli di asciutta selettiva sono stati applicati in tre aziende zootecniche partner del progetto, site in provincia di Milano e Lodi e con una consistenza della mandria compresa tra i 120 e i 500 capi in lattazione, rappresentativa della media-grande azienda lombarda. In totale sono stati prelevati nel biennio 2020-2021 circa 800 campioni di latte, sui quali sono state effettuate le conte delle cellule somatiche totali e differenziali nel laboratorio dell’Associazione Regionale Allevatori Lombardia (ARAL) e al Dipartimento di Scienze Agrarie ed Ambientali (DiSAA) dell’Università degli Studi di Milano. Nel secondo caso è stato utilizzato uno strumento di nuova commercializzazione (Vetscan) capace di identificare sia le cellule somatiche totali che le singole frazioni di cellule differenziali che le compongono (neutrofili, linfociti e macrofagi).

Nel corso dello studio sono state monitorate 243 bovine nel periodo compreso tra la fine di una lattazione e l’inizio della successiva. All’interno di questo gruppo, rappresentativo dell’intera mandria, sono state selezionate le bovine che potevano essere messe in asciutta senza uso di antibiotici, alle quali è stato applicato solamente un sigillante capezzolare. Il criterio di scelta si è basato sulle caratteristiche sanitarie del latte prelevato negli ultimi 30 giorni di lattazione (Zecconi et al., 2019):

  • Cellule somatiche totali <100.000 cellule/ml per le bovine primipare e <200.000 cellule/ml per le pluripare.
  • Percentuale della somma di neutrofili e linfociti sulla conta delle cellule somatiche totali <69,3%.
  • Analisi Vetscan con esito negativo.

Circa il 40% delle bovine controllate è risultato idoneo all’asciutta selettiva, ma, a causa di problemi infettivi avuti nel corso della lattazione, solo 89 (37%) non sono state trattate con antibiotici. Le stesse bovine sono state monitorate dopo l’asciutta, tramite il prelievo di un singolo o di un doppio campione nei primi 60 giorni della lattazione successiva.

Figura 1 – Conta delle cellule somatiche totali medie del latte delle bovine dei due gruppi a fine lattazione e all’inizio della successiva.

Come si può notare (in figura 1), la conta delle cellule somatiche delle bovine a fine lattazione è risultata maggiore nel latte del gruppo di animali sottoposti ad asciutta convenzionale con antibiotico. Alla ripresa della lattazione, il latte degli animali trattati con antibiotico ha mostrato un calo, come era prevedibile, delle cellule somatiche, che sono invece aumentate nel latte del gruppo non trattato. Ciononostante, non vi è stata una differenza significativa tra la conta delle cellule somatiche dei due gruppi. In entrambi i casi, la conta delle cellule somatiche è risultata inferiore a 100.000 cellule/ml, indice di buone condizioni sanitarie della mammella.

Questo dimostra come il protocollo applicato sia utilizzabile nelle aziende e non peggiori le condizioni di salute e di benessere delle bovine; infatti, grazie all’applicazione del protocollo è stata osservata una diminuzione del 37% dell’utilizzo di antibiotico alla messa in asciutta nelle tre aziende partner del progetto. Inoltre, non è stata osservata una maggiore incidenza dei casi di mastite, nei primi 60 giorni della lattazione successiva, nelle bovine non trattate con antibiotico rispetto a quelle trattate.

Fattori di rischio

Grazie ai risultati ottenuti sono stati identificati i fattori di rischio che predispongono a valori elevati di cellule somatiche nella lattazione successiva (>100.000 cellule/ml) (tabella 1).

Tabella 1 – I fattori di rischio che predispongono a valori elevati di cellule somatiche nella lattazione successiva (>100.000 cellule/ml).

Tra i fattori di rischio vi è l’asciutta senza antibiotico, poiché, come visto in precedenza, comporta un innalzamento delle cellule somatiche. Comunque, il principale fattore di rischio è sicuramente la ‘storia’ sanitaria dell’animale, quindi un animale che ha avuto cellule alte nella lattazione precedente ha un maggior rischio di iniziare la nuova lattazione con un valore cellulare elevato.

Ci sono però fattori gestionali che possono incrementare o diminuire questo rischio. Dai risultati ottenuti, per praticare una messa in asciutta senza antibiotico è necessario prestare attenzione a diversi fattori:

  • Evitare asciutte troppo lunghe, perché il sigillante capezzolare potrebbe perdere di efficacia.
  • Garantire alle bovine ambienti puliti in modo da limitare il passaggio di patogeni dall’ambiente all’animale.
  • Monitorare le componenti qualitative del latte, in particolare la percentuale di proteine.

Modello di previsione della conta delle cellule somatiche totali ad inizio lattazione

In base ai dati sperimentali raccolti sulle 243 bovine monitorate durante il progetto, è stato possibile identificare un’equazione che stima la conta delle cellule somatiche totali nei primi trenta giorni della lattazione successiva in base alle modalità di gestione a cui sono sottoposte le bovine a fine lattazione e alla qualità del loro latte. Trattandosi di un modello, viene fatta una STIMA; dunque, non può essere usato come unico strumento di valutazione dello stato sanitario dell’animale. Può aiutare l’allevatore ad identificare eventuali animali problematici o identificare problemi legati alla gestione della mandria (es. pulizia degli ambienti). È, inoltre, utile come strumento di supporto per decidere quali animali trattare con antibiotico alla messa in asciutta e quali no. Vengono richiesti solo 10 parametri facilmente reperibili che l’allevatore ha a disposizione nel proprio database.

È possibile provare il modello di previsione sul sito del progetto cliccando qui.

Il lavoro è stato realizzato nell’ambito del Gruppo Operativo MAGA cofinanziato dal FEASR, Operazione 16.1.01 Gruppo operativo PEI del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Lombardia.

Autori

Sara Mondini, Maria Cecilia Bianchi, Serena Bonizzi, Luciana Bava

Università degli Studi di Milano – Dipartimento di Scienze Agrarie ed Ambientali (DiSAA)