Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio ha confermato la maximulta da 180 mila euro inflitta nel 2012 dall’Antitrust a Danone, in seguito all’esposto dell’Unione Nazionale Consumatori.

Una nostra vittoria. Ottima notizia! E’ un successo anche per la corretta scelta alimentare delle donne. La salute è così importante che non può essere strumentalizzata con degli slogan e degli spot” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando la notizia.

Si trattava della promozione del prodotto “Danaos”, uno yogurt integrato da calcio e vitamina D.

Dire che 2 donne su 3 non assumono abbastanza calcio semplifica un problema, risultando, come da noi sostenuto e confermato dal Tar, ingannevole ed omissivo” conclude Dona.

La pratica commerciale contestata e sanzionata era consistita nella diffusione di una campagna pubblicitaria ritenuta, prima dall’Antitrust e ora dal Tar, idonea a indurre in errore il consumatore sull’effettiva necessità di assumere il prodotto reclamizzato, sulle reali caratteristiche dello stesso e sulla natura della collaborazione vantata dalla Danone con il Policlinico Gemelli di Roma.

I giudici, confermando le tesi dell’Unione Nazionale Consumatori, hanno ritenuto che, a fronte dell’assertività con la quale è stato impiegato il claim “2 donne su 3 non assumono abbastanza calcio ed è stata diffusa l’idea di una generalizzata carenza di calcio, non vi erano state adeguate precisazioni sulla reale complessità del tema a cui si riferiva il dato informativo presentato; con la conseguenza che il claim in questione risultava ingannevole ed omissivo. Il Tar, quindi, ha ritenuto corretta la valutazione di ingannevolezza della condotta di Danone da noi ipotizzata.

Il testo della sentenza è disponibile qui.

 

Fonte: Unione Nazionale Consumatori