Quella dell’agricoltore e dell’allevatore è una figura fondamentale non solo nel mondo agricolo. La sua presenza sul territorio lo porta infatti ad avere un ruolo di primo piano nella cura dello stesso, nel contrasto degli effetti dell’abbandono e dello spopolamento delle aree marginali, nella prevenzione di molti eventi calamitosi che devastano le zone montane, le campagne e i centri urbani, e nella protezione della biodiversità, svolgendo quindi non solo un “compito agricolo” ma anche ambientale ed ecologico.

Negli ultimi anni molte Regioni (ad esempio, Marche, Abruzzo e Toscana) sono intervenute per riconoscere ad allevatori e agricoltori il loro importante ruolo di custodi dell’ambiente e del territorio. Per riconoscere questo ruolo a livello nazionale e istituire anche la Giornata nazionale dell’agricoltura è stato presentato a novembre 2020, su proposta dell’on. Gianpaolo Vallardi, il disegno di legge n. 17, che è ora in esame presso la Commissione Agricoltura del Senato.

Nell’ambito di questo esame si è tenuta ieri in Commissione Agricoltura del Senato l’audizione di Agrinsieme, Confederazione nazionale coltivatori diretti (Coldiretti), Unione nazionale cooperative italiane (UNCI), UECOOP e Associazione unione italiana cooperative (UN.I.COOP).

Il disegno di legge nel dettaglio

Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano costituiscono i soggetti istituzionali che hanno il compito costituzionale di qualificare gli agricoltori come custodi dell’ambiente e del territorio (articolo 1), attraverso la pubblicazione di appositi bandi (articolo 4, comma 1) che fissino, fra l’altro, i criteri e le modalità di manifestazione di interesse da parte degli agricoltori, intesi come imprenditori agricoli, singoli o associati, che esercitano l’attività agricola ai sensi dell’articolo 2135 del codice civile, nonché come società cooperative del settore agricolo e forestale (articolo 2).

Questi agricoltori, se chiedono di essere iscritti negli appositi elenchi tenuti dai Dipartimenti regionali competenti in agricoltura (articolo 4, comma 2), devono impegnarsi (articolo 2) a svolgere opere di conservazione, protezione, manutenzione e prevenzione dei territori ove operano come agricoltori e a provvedere a:

  • manutenzione del territorio attraverso attività di sistemazione e salvaguardia del paesaggio agrario, montano e forestale e di pulizia del sottobosco, oltre che cura e mantenimento dell’assetto idraulico e idrogeologico e della difesa del suolo e della vegetazione da avversità atmosferiche e incendi boschivi;
  • custodia della biodiversità rurale intesa come conservazione e valorizzazione delle varietà colturali locali;
  • allevamento di razze animali e della coltivazione di varietà vegetali locali;
  • conservazione e tutela di formazioni vegetali e arboree monumentali;
  • contrasto all’abbandono delle attività agricole e al consumo del suolo.

Le città metropolitane, le province, i comuni e le comunità montane e isolane, da soli o costituiti in unioni o associazioni (articolo 3), oltre alle regioni e alle province autonome di Trento e di Bolzano, possono promuovere accordi, progetti e protocolli d’intesa per valorizzare al massimo il ruolo sociale, agricolo e ambientale di questa figura, coinvolgendola nel modo più incisivo possibile nelle azioni di prevenzione idrogeologica e di protezione del paesaggio agrario, montano e forestale, e nella manutenzione delle rispettive circoscrizioni territoriali.

Sono previsti, a tale proposito, incentivi (articolo 5) ad opera delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano a favore degli imprenditori agricoli e delle società cooperative del settore agricolo e forestale che chiedano di rivestire questo doppio ruolo, di agricoltori veri e propri e di custodi dell’ambiente e del territorio.

Agrinsieme e Coldiretti: provvedimento condivisibile che mette in risalto il valore ambientale ed ecosistemico primario 

Esprimiamo pieno apprezzamento per l’impianto di un provvedimento diretto a strutturare in maniera uniforme la figura dell’agricoltore quale ‘custode dell’ambiente e del territorio’, dando maggiore risalto alle sue funzioni in termini di salvaguardia ambientale ed ecosistemica, ma anche in relazione alla protezione del territorio dallo spopolamento, dall’abbandono e dal dissesto idrogeologico”. Lo ha sottolineato il vicepresidente della Copagri Giovanni Bernardini, intervenendo per Agrinsieme in audizione. Per tali ragioni, non possiamo che supportare questa iniziativa legislativa, che incontra il nostro pieno sostegno”.

Per Agrinsieme, “va accolta con favore l’istituzione di una Giornata nazionale dell’agricoltura, così come di iniziative per la celebrazione della Giornata che coinvolgano anche gli istituti scolastici di ogni ordine e grado attraverso la promozione di iniziative didattiche, percorsi di studio ed eventi dedicati al tema dell’agricoltura”.

E’ bene però continuare a lavorare per migliorare l’impianto normativo del testo, facendo in modo che questo, anche grazie alle proposte di modifica avanzate dal Coordinamento, vada a rappresentare un valido strumento per dare nuovo impulso al settore primario; in particolare, bisogna scongiurare il rischio che una simile iniziativa vada a creare delle differenziazioni tra gli agricoltori stessi, a vantaggio di tutti coloro i quali andranno a beneficiare di premialità perché iscritti nell’Elenco degli agricoltori custodi dell’ambiente e del territorio”, ha concluso Bernardini.

Anche noi condividiamo l’impostazione dei provvedimenti“, ha dichiarato il Dott. Raffaele Borriello, intervenuto per Coldiretti, che ha espresso il sostegno dell’organizzazione al disegno di legge, sottolineando però alcune criticità del testo.

Tra gli aspetti sottolineati nell’intervento, c’è la definizione dell’agricoltore custode che, essendo già presente nel nostro ordinamento e nei provvedimenti di alcune regioni potrebbe creaere confusione. Borriello ha quindi sottolineato la necessità di evitare sovrapposizioni normative e di armonizzare i provvedimenti per dare una definizione uniforme. Riguardo all’articolo 2, trattandosi di attività connesse alle principali, potrebbe essere utile un decreto attuativo per definire il limite tra l’attività principale e le attività connesse.

L’ultima osservazione richiama all’articolo 3 e 4  del disegno di legge, e sottolinea che potrebbe essere più opportuno che il riconoscimento delle agevolazioni possa essere regolato da vincoli negoziali un pò più cogenti.