Il rapporto uomo-animale – Scheda n° 25
Perché è importante
L’allevatore gioca un ruolo fondamentale per garantire il benessere e la produttività delle capre. In particolare, il suo modo di rapportarsi con gli animali è un punto chiave per il successo di un’azienda zootecnica. Secondo numerosi studi, la produttività degli animali d’allevamento si rivela inferiore in quelle situazioni commerciali in cui gli animali hanno sviluppato una maggiore paura nei confronti dell’uomo, a seguito di un cattivo rapporto con l’operatore aziendale. La paura dell’uomo può infatti influenzare negativamente sia le rese produttive e riproduttive, sia la salute degli animali. Il meccanismo responsabile di ciò è una risposta di stress cronico, che induce un aumento del livello di corticosteroidi circolanti, che a loro volta hanno l’effetto di diminuire l’efficienza metabolica, di deprimere i complicati meccanismi endocrini che regolano i processi riproduttivi e di indebolire il sistema immunitario.
Come si instaura questo rapporto?
La relazione uomo-animale è un rapporto dinamico, determinato dal tipo (vocale, acustico, tattile), dalla qualità (positiva, neutra, negativa) e dalla frequenza delle interazioni. Esempi di interazione positiva sono: colpi leggeri, appoggiare la mano sulla schiena dell’animale, parlare, movimenti tranquilli.
Esempi di interazione negativa sono: colpi di forza più o meno moderata, urla, movimenti veloci ed improvvisi. La paura dell’uomo è quindi una risposta appresa, in quanto gli animali imparano a rispondere alla presenza dell’uomo in conseguenza all’associazione tra gli operatori aziendali e le esperienze precedenti, sia positive che negative.
Come si valuta il rapporto uomo-animale
Per valutare le relazioni tra uomo e animale vengono in genere usati dei test di avvicinamento e di allontanamento, in cui si valuta la disponibilità dell’animale ad avvicinarsi ad una persona o la velocità con cui l’animale si allontana o si avvicina all’uomo. Durante i test vengono misurate alcune variabili, quali ad esempio la distanza di avvicinamento (l’uomo è fermo, in piedi o accovacciato, e l’animale si avvicina), la distanza di fuga (l’animale è fermo e l’uomo si muove nella sua direzione), la latenza ad interagire (quanto tempo trascorre prima che si verifichi un’interazione) e il numero di interazioni totali. I test possono essere condotti in un ambiente noto agli animali, quali il recinto di stabulazione, oppure in un ambiente totalmente nuovo. In alternativa, è possibile anche valutare la qualità del rapporto osservando il comportamento degli animali durante le operazioni di movimentazione o durante la mungitura.
Test di latenza al primo contatto
Per le capre da latte è stato validato un test di latenza al primo contatto per la valutazione del rapporto uomo-animale. Il test viene eseguito da una persona estranea alle capre e si svolge nel modo seguente:
il valutatore si avvicina al box nel quale deve svolgere il test, attende 30 secondi davanti al cancello e poi entra nel box; una volta entrato, cammina all’interno del box verso un punto predeterminato, che si deve trovare a metà del lato più lungo del box, possibilmente contro la parte, o in alternativa lungo la mangiatoia;
- il test inizia quando il valutatore, una volta giunto nel punto predeterminato, si ferma e fa partire il cronometro;
- durante il test, il valutatore deve rimanere in stazione immobile, con la schiena contro la parete del box, le braccia lungo il corpo o dietro alla schiena e lo sguardo rivolto verso il basso o verso il recinto, senza fissare direttamente le capre (Fig. 1);
- il test termina quando la prima capra entra in contatto con qualsiasi parte del corpo del valutatore (compresi gli indumenti, gli stivali, il cronometro, i capelli, ecc.), il quale a questo punto ferma il cronometro, ottenendo così il tempo di latenza al primo contatto. Se nessuna capra entra in contatto con il valutatore entro 5 minuti, il test viene interrotto.
NOTA: il test deve essere condotto quando nel box non ci sono becchi, in quanto la loro presenza invalida il risultato.
Come migliorare il rapporto uomo-animale
Il rapporto che si instaura tra l’allevatore (o l’operatore aziendale) e le capre è determinato dalla frequenza e dalla qualità delle interazioni. Inoltre, dato che la paura o la fiducia nei confronti dell’uomo sono una risposta appresa, è importante mettere le basi per un buon rapporto uomo-animale fin dalla nascita dei capretti.
Qualche semplice suggerimento:
- visitare con regolarità gli animali in modo che si abituino fin da giovani alla presenza dell’uomo;
- annunciarsi prima di entrare in stalla producendo un suono (es. schioccare la lingua, bussare) per evitare che gli animali si spaventino per un ingresso improvviso;
- parlare sempre con voce calma e pacata, evitando le urla;
- toccare gli animali quando si entra nei recinti, in maniera delicata, con leggere pacche e mai colpendoli con forza o con un bastone.
Le procedure di mungitura possono essere molto stressanti per tutti gli animali (rumorosità dell’impianto, competizione con altre capre), ma lo stress è ancora più alto nelle primipare alla loro prima lattazione. Queste devono essere abituate con calma ancor prima dell’inizio della lattazione alle procedure, ai suoni e alla routine stessa. Urlare e forzare gli animali produce l’effetto indesiderato di allungare i tempi di mungitura e ridurre la produzione di latte, quindi la parola d’ordine è pazienza!. E cosa fare se ho acquistato delle capre adulte e ho l’impressione che il rapporto uomo-animale con il precedente allevatore non fosse buono?. È una situazione abbastanza comune, ma che non deve scoraggiare. Queste capre saranno più timorose, manterranno una distanza maggiore con l’allevatore e saranno più difficili da manipolare. Anche in questo caso, valgono gli stessi piccoli suggerimenti elencati in precedenza. Evitare di spazientirsi è molto importante, perché il rapporto con gli animali può migliorare di giorno in giorno se riduciamo la paura che hanno di noi. Ricordiamoci che le capre sono pur sempre delle prede e, in quanto tali, vedono in noi un potenziale predatore: devono quindi imparare che noi non siamo una fonte di pericolo.
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DEMOCAPRA (2020) Schede tecniche DEMOCAPRA. Università degli Studi di Milano & Associazione Regionale Allevatori della Lombardia, Milano.