Le attesissime proposte della Commissione per la revisione della legislazione UE in materia di benessere degli animali arriveranno nel 2026, e saranno basate sui risultati di un’ampia consultazione con tutte le parti interessate che sarà svolta nel corso del 2025.

Lo ha promesso ieri, 19 dicembre 2024, il Commissario europeo per la salute e il benessere degli animali Olivér Várhelyi, intervenendo al Parlamento europeo a Strasburgo nel corso dell’ultima sessione plenaria dell’anno per rispondere all’interrogazione presentata da un nutrito ed eterogeneo gruppo di eurodeputati sulle intenzione della Commissione di includere la revisione della legislazione UE sul benessere animale nel suo piano di lavoro per il 2025.

La revisione è stata annunciata in occasione della presentazione della strategia Farm to Fork nel lontano 2020. Le proposte della Commissione sarebbero dovute arrivare entro l’ultimo trimestre del 2023, e avrebbero dovuto includere anche un piano per eliminare gradualmente l’utilizzo delle gabbie in risposta all’iniziativa “End the cage age” sostenuta da oltre 1,4 milioni di cittadini dell’UE.

A dicembre 2023 la Commissione ha però pubblicato solo una proposta sul benessere di cani e gatti, e la loro tracciabilità, e una proposta di regolamento sulla protezione degli animali durante il trasporto, lasciando molti dubbi sulle tempistiche per quelle che riguardano gli animali detenuti, la macellazione e l’etichettatura.

La Commissione è stata quindi sollecitata, a marzo 2024, dal Parlamento europeo ad adottare un calendario chiaro per la presentazione di tali proposte, e dal dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura dell’UE  nella sua relazione finale, presentata a settembre 2024, a presentare la revisione entro il 2026.

E’ intenzione della Commissione chiudere nel corso di questo mandato la questione in sospeso della revisione della legislazione sul benessere animale – ha dichiarato Varhejli. – Il mondo non è rimasto fermo e le regole devono riflettere i progressi scientifici fatti negli ultimi 25 anni. E’ chiaro cosa deve essere fatto ma dobbiamo farlo insieme a quelli che poi dovranno metterlo in atto, cioè gli allevatori. L’approccio complessivo sarà equilibrato e graduale, e includerà misure di accompagnamento per sostenere i portatori d’interesse nella fase di transizione“.

Mi impegnerò nel corso del prossimo anno in una discussione con tutti gli interessati, dagli allevatori alle organizzazioni della società civile, per arrivare a soluzioni basate su evidenze solide – ha proseguito. – La discussione sarà seguito da una riflessione approfondita e nel 2026 saranno presentate le proposte legislative basate sulla consultazione e i vari pareri scientifici già presentati“.