Tra gli emendamenti proposti alla Legge di Bilancio, attualmente in discussione alla Camera, spicca quello relativo all’istituzione di un nuovo organismo collegiale presso il MASAF, che avrà l’obiettivo di affrontare e risolvere definitivamente le annose controversie legate al prelievo supplementare sulle quote latte, una questione che da decenni grava su numerosi produttori italiani.
Composizione dell’organismo
L’organismo collegiale, previsto dall’emendamento depositato il 12 dicembre u.s, sarà composto da tre figure di alto profilo:
- Un magistrato della Corte dei Conti, designato dal Presidente della Corte e chiamato a svolgere le funzioni di presidente.
- Un avvocato dello Stato, nominato dall’Avvocatura Generale dello Stato.
- Un dirigente dell’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (AGEA), selezionato dal direttore della stessa Agenzia.
I componenti, nominati con decreto ministeriale, resteranno in carica per tre anni. Riceveranno un compenso fisso e una parte variabile calcolata sulla base delle transazioni concluse, senza però superare un tetto massimo annuale.
Le funzioni principali e la gestione dei debiti
L’organismo avrà il compito di gestire le posizioni debitorie pendenti connesse al prelievo supplementare nel settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari dal 1995/1996 al 2008/2009, riportate nel Registro nazionale dei debiti. Attraverso una procedura transattiva, verranno offerte soluzioni per ridurre i prelievi e gli interessi maturati, evitando ulteriori contenziosi legali e garantendo il rispetto delle norme europee.
Le modalità previste includono:
- Riduzioni sui prelievi dovuti nella misura massima dello 0,3% annuo a partire dall’anno successivo alla campagna di riferimento del debito, elevabile fino allo 0,5% per i produttori in attività alla data di presentazione dell’istanza.
- Tagli sugli interessi maturati fino al 50%.
- Ulteriori riduzioni del 10% nei casi di difficoltà economiche documentate.
L’organismo trasmetterà alla parte interessata la proposta transattiva entro 90 giorni dalla presentazione dell’istanza. Gli istanti avranno 30 giorni per accettare, domandare di essere audito oppure rifiutare la proposta, pena la decadenza dei benefici offerti.
Per incentivare la partecipazione, il provvedimento sospenderà temporaneamente le azioni di recupero dei debiti per i richiedenti, garantendo così una finestra di negoziazione senza pressioni. Tuttavia, la mancata conclusione della transazione comporterà la riattivazione delle procedure di riscossione.
La proposta emendativa di per sé rappresenta un timido tentativo di risolvere una criticità, quella delle quote latte, che ha polarizzato il dibattito agricolo nazionale per oltre due decenni. Con la creazione di un organismo dedicato, il governo punta a mettere la parola fine a una questione che non solo ha pesato sulle casse dello Stato, ma anche sulla sopravvivenza di molte realtà della filiera lattiero-casearia e che genera, ancora oggi, profonde tensioni all’interno del comparto.
La nuova iniziativa potrebbe offrire ai produttori una possibilità concreta di alleggerire i propri debiti e guardare al futuro con maggiore serenità. Resta ora da vedere se l’emendamento passerà il vaglio della Commissione Bilancio.