
Convegno conclusivo progetto “I-Beef2: le razze autoctone di bovini da carne al centro della biodiversità, del benessere animale e dell’ambiente”
18 Novembre 2024
Lunedì 18 novembre 2024, presso la Sala Trasparenza del Palazzo della Regione a Torinoì, si terrà il convegno dove verranno illustrati i risultati del progetto “I-Beef2: biodiversità, sostenibilità efficienza e benessere nell’allevamento di bovini italiani da carne“ a cui hanno partecipato ANABIC (Associazione Nazionale Allevatori Bovini Italiani Carne) in qualità di capofila, ANABORAPI (Associazione Nazionale Allevatori Bovini razza Piemontese) e ANACLI (Associazione Nazionale Allevatori razze bovine Charolaise e Limousine italiane).
Il progetto ha avuto una durata triennale (2020-2023), era inserito nell’ambito del Programma di sviluppo rurale (Psrn), finanziato dal dicastero dell’Agricoltura ed era in continuità con quello del triennio precedente, l’I-Beef, relativamente ai temi legati alla tutela della biodiversità, all’implementazione del benessere animale e alla riduzione delle emissioni.
“Gli obiettivi del progetto – spiega Stefano Pignani direttore di ANABIC – sono stati quelli di individuare, attraverso i temi che lo hanno caratterizzato, i relativi punti di forza e di debolezza, ma soprattutto le opportunità che ne possono derivare. Pensiamo infatti alla possibilità di trasferire le competenze sviluppate negli anni da ciascuna Associazione nella gestione della biodiversità, del benessere animale e dell’impatto ambientale o a quella di sfruttare e gestire le informazioni ottenute nel campo della genomica che potrebbero essere indirizzate anche ad altre razze, favorendo al contempo le condizioni per esportare il materiale genetico prodotto”.
Tutelare la biodiversità del settore bovino da carne quindi, e predisporre Piani di selezione che puntino a ridurre le emissioni migliorando l’allevamento del bestiame.
“Il progetto I-Beef2 ha lavorato in questa direzione percorrendo tre direttrici principali – sottolinea Andrea Quaglino, direttore di ANABORAPI – partendo dalla gestione e difesa della biodiversità delle razze rappresentate dalle tre Associazioni coinvolte, quindi Chianina, Romagnola, Marchigiana, Maremmana, Podolica, Piemontese, Charolaise e Limousine ma anche di altre a limitata diffusione come la Calvana, la Mucca Pisana, la Pontremolese, la Sarda, la Sardo-Modicana e la Sardo-Bruna o di altre introdotte recentemente nel nostro Paese come la Aberdeen Angus e la Blonde d’Aquitaine. La seconda direttrice ha riguardato l’elaborazione di strumenti selettivi necessari per adattare gli animali ai cambiamenti climatici in atto da alcuni anni e quindi puntare alla riduzione delle emissioni in atmosfera aumentando la resistenza allo stress termico causato dal riscaldamento globale”.
“La terza direttrice – prosegue Stefano Saleppichi direttore di ANACLI – ha riguardato l’esplorazione di nuovi orizzonti selettivi che permettano di introdurre tra i caratteri in selezione fattori collegati al benessere animale, alla salute del bestiame e alla resistenza genetica alle malattie”.
Il convegno avrà inizio alle ore 10.