Parte integrante dell’associazione Casare e Casari, Ca di Bric è un esempio di come l’amore per la natura e il rispetto delle tradizioni possano essere una scelta incredibilmente attuale.
L’Associazione Casare e Casari di Azienda Agricola nasce con l’obiettivo di tutelare, promuovere e preservare l’arte della produzione del formaggio in Italia, proteggendo le tecniche tradizionali di lavorazione del latte e valorizzando i piccoli produttori agricoli.
Attualmente conta circa 80 soci, spesso piccoli e a conduzione familiare, da ogni parte d’Italia, che condividono fra loro, e con l’Associazione, una filosofia di eccellenza, sostenibilità e rispetto delle pratiche tradizionali.
Essere parte di Casare e Casari significa aderire a rigorosi standard di qualità che certificano l’eccellenza dei prodotti caseari, ma soprattutto permette di far parte di una rete di produttori che condividono gli stessi valori e le stesse sfide. Questa comunità diventa un luogo di confronto e collaborazione, dove è possibile scambiare idee, migliorare le tecniche di produzione e affrontare insieme le difficoltà del settore. Essere parte di un’associazione strutturata come Casare e Casari offre inoltre la possibilità di accedere a consulenze, corsi di aggiornamento e seminari che contribuiscono alla crescita professionale dei soci.
Proprio la parte della formazione è fondamentale: è un aspetto su cui Cristina Rainelli, la Presidente dell’Associazione, impegna i suoi sforzi in nodo da poter fornire ai soci strumenti accessibili e facilmente fruibili.
Questi valori condivisi uniscono fra loro i soci ed è particolarmente evidente quando si parla con qualcuno di loro.
È il caso di Ca di Bric, azienda valdostana creata circa un anno fa da Paolo Bernardi, lombardo di origine, da sempre appassionato di zootecnia e ammaliato dalla Valle d’Aosta.
L’azienda Ca di Bric, situata a circa 1500 mslm a Gignod, ha la particolarità di allevare capi di Guersney e Ayrshire, tra le razze più apprezzate nel settore lattiero-caseario per la qualità del loro latte, utilizzato per la produzione di formaggi e altri prodotti pregiati.
Una produzione di non più di 30 litri al giorno ma di grande qualità, segno di attenzione e dedizione dalla stalla fino al banco vendita.
Con una professione ben avviata, Paolo Bernardi ha deciso una decina di anni fa con la sua famiglia di cambiare vita e trasferirsi in Valle d’Aosta. Una scelta felice che li ha portati a vivere a stretto contatto con la natura e gli animali.
Figlio di pasticcieri, Paolo è in continua evoluzione: spazia da formaggi freschi a yogurt a formaggi stagionati, con l’obiettivo di iniziare a produrre anche agrigelato.
L’attenzione riservata agli animali e alla produzione è lo specchio dell’attenzione di Paolo per chi consuma i suoi prodotti: la salubrità, il gusto e la qualità sono al centro del lavoro di Ca di Bric, in perfetta sintonia con lo spirito di Casare e Casari.
La scelta di allevare due razze non particolarmente diffuse va in questa direzione.
La Guernsey prende il nome dall’isola di Guernsey, situata nel Canale della Manica tra la Francia e il Regno Unito. Questa razza ha origini antiche, risalenti a circa 1000 anni fa, ed è il risultato di incroci tra bovini della vicina Normandia e della Bretagna. Gli allevatori dell’isola hanno saputo mantenere la purezza della razza, selezionando nel tempo le migliori caratteristiche produttive (leggi anche “Vi raccontiamo le razze: la Guernsey“).
Dal mantello color rosso-dorato, con macchie bianche, gli animali sono di taglia media, con un peso che varia tra i 500 e i 600 kg per le femmine. La loro costituzione è robusta ma non troppo pesante, il che le rende adatte anche a terreni collinari e meno intensivi.
Il latte delle vacche Guernsey è rinomato per il suo alto contenuto di grasso e proteine, rendendolo particolarmente ricco e adatto alla produzione di formaggi di qualità e burro. Un tratto distintivo è il colore del latte, tanto da essere chiamato ‘Golden Milk’, che tende al giallo oro grazie all’alto contenuto di betacarotene precursore della vitamina A, che viene naturalmente trasferito nel latte, conferendo un colore più intenso ai prodotti derivati, come la panna e il burro.
Questo latte è spesso considerato più salutare e nutriente rispetto a quello di altre razze, grazie anche alla presenza di grassi Omega-3 e un rapporto ottimale tra caseine, che facilita la produzione di formaggi di alta qualità.
L’Ayrshire è una bovina originaria della Scozia, più precisamente nella contea di Ayr, da cui prende il nome. La razza è stata sviluppata nel XVIII secolo e, nel corso del tempo, si è affermata come una delle principali produttrici di latte grazie alla sua resistenza e alla capacità di adattarsi a climi rigidi.
Le vacche Ayrshire hanno un mantello pezzato rosso e bianco, che può variare da tonalità più chiare a rosso intenso. Sono di taglia media, leggermente più grandi rispetto alle Guernsey, con un peso che varia dai 550 ai 650 kg per le femmine. Sono robuste, con un’ossatura forte, il che le rende particolarmente adatte ai pascoli estensivi.
Anche il latte delle vacche Ayrshire è considerato di ottima qualità. Sebbene abbia un contenuto di grassi e proteine leggermente inferiore rispetto a quello delle Guernsey, si distingue per il suo equilibrio. Il latte Ayrshire ha una percentuale di grasso del 3,9% e un buon livello di proteine, rendendolo adatto sia per il consumo diretto sia per la trasformazione in prodotti lattiero-caseari come yogurt e formaggi.
Una delle peculiarità del latte Ayrshire è la bassa tendenza a sviluppare cellule somatiche elevate, il che indica una naturale resistenza alle infezioni mammarie come la mastite. Questo porta a una qualità complessiva superiore del latte e una maggiore salute per gli animali.
La gestione sostenibile dell’allevamento e la cura degli animali sono al centro dell’attività di Ca di Bric, che si impegna a mantenere pratiche agricole rispettose dell’ambiente. Le bovine vengono allevate in ampi spazi all’aria aperta e alimentate in modo da garantire un latte genuino e di alta qualità, base per i formaggi dell’azienda, contribuendo così a promuovere ed esaltare il patrimonio caseario italiano.