La Commissione europea ha proposto ieri di posticipare di un anno l’entrata in vigore del regolamento contro la deforestazione (EUDR), prevista alla fine del 2024, introducendo un periodo di introduzione graduale di 12 mesi con l’obiettivo di concedere alle parti interessate più tempo per prepararsi.
Se approvata dal Parlamento europeo e dal Consiglio, la proposta renderebbe la legge applicabile il 30 dicembre 2025 per le grandi imprese e il 30 giugno 2026 per le microimprese e le piccole imprese.
“La Commissione – si legge nella nota diffusa da Bruxelles – riconosce che, tre mesi prima della data di attuazione prevista, diversi partner mondiali hanno ripetutamente espresso preoccupazione per il loro stato di preparazione, da ultimo durante la settimana dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York. Inoltre, anche lo stato dei preparativi tra le parti interessate in Europa è disomogeneo. Mentre molti si aspettano di essere pronti in tempo, grazie a preparativi intensivi, altri hanno espresso preoccupazione“.
Dato il carattere innovativo dell’EUDR, il calendario rapido e la varietà delle parti interessate internazionali coinvolte, la Commissione ritiene che un ulteriore periodo di 12 mesi per introdurre gradualmente il sistema sia una soluzione equilibrata per aiutare gli operatori di tutto il mondo a garantire un’attuazione agevole fin dall’inizio.
“La proposta di proroga – scrive la Commissione – non mette in alcun modo in discussione gli obiettivi o la sostanza della legge, come concordato dai colegislatori dell’UE“.
L’appello dell’Italia
La notizia è stata accolta positivamente dal Governo italiano che nelle scorse settimane si era appellato all’UE, insieme ad altri Paesi e organizzazioni, chiedendo un rinvio per l’entrata in vigore del Regolamento.
“La proposta italiana vince ancora – ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. – Avevamo sottolineato come fosse impraticabile l’applicazione del regolamento sulla deforestazione senza creare un mercato illegale parallelo e danneggiando di fatto l’intero sistema produttivo collegato alle importazioni del mondo agricolo e legate anche ad altri fattori di sviluppo. Nell’ultimo G20 ne avevamo parlato anche con i colleghi tedeschi che però chiedevano il rinvio di soli 6 mesi, a nostro avviso insufficienti. L’Italia ha proposto un anno di rinvio e oggi la Commissione ha confermato l’indirizzo che noi avevamo ribadito nella riunione del G7 Agricoltura. Un elemento fondamentale è garantire chiarezza sulle nazioni da cui provengono le merci e il rispetto dei vincoli ambientali, a una sola condizione, ossia che non diventino un carico che porti alla desertificazione dei sistemi produttivi senza dare vantaggi reali alla tutela del paesaggio e del territorio“.
Ulteriori documenti
Contestualmente alla proposta, la Commissione ha pubblicato ulteriori documenti di orientamento e un quadro di cooperazione internazionale più solido per sostenere le parti interessate a livello mondiale, gli Stati membri e i paesi terzi nei loro preparativi per l’attuazione del regolamento dell’UE sulla deforestazione.
Gli orientamenti forniranno maggiore chiarezza alle imprese e alle autorità di contrasto per facilitare l’applicazione delle norme, e conterranno dettagli sulle funzionalità del sistema informativo, aggiornamenti sulle sanzioni e chiarimenti su definizioni critiche quali “degrado forestale”, “operatore” nell’ambito di applicazione della legge e “immissione sul mercato”. Vi sono inoltre ulteriori chiarimenti sugli obblighi di tracciabilità.
Sono stati poi pubblicati i principi della metodologia che servirà a classificare i Paesi come a basso, standard o ad alto rischio, al fine di facilitare le procedure di dovuta diligenza degli operatori e consentire alle autorità competenti di monitorare e far rispettare efficacemente la conformità.
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