Si è svolto venerdì 20 Settembre, il talk organizzato dalla Latteria Perenzin, dal titolo “L’Arte del Caciolaio tra sorte e fortuna: l’eredità di Francesco Gera da Conegliano e il futuro dei moderni casari”.

Nella suggestiva cornice di Villa Gera a Conegliano, l’incontro è stato l’occasione per celebrare la figura di Francesco Gera, medico e agronomo nato a Conegliano nel 1803, vero innovatore nel campo agronomico e tra i fondatori della prima scuola agraria in Italia. È stato evidenziato il suo contributo pionieristico all’agricoltura e alla caseificazione, tracciando un ponte fra la sua eredità e le sfide contemporanee affrontate dai giovani casari, spesso provenienti da contesti migratori.

Un talk che ha visto la partecipazione di ospiti illustri ed esperti del mondo caseario per parlare di come il mestiere del casaro non sia un mestiere in via di estinzione, ma anzi ci sia un crescente interesse da parte di giovani e giovanissimi, anche migranti, che si appassionano a questo mondo. 

Come sottolineato da Carlo Piccoli, fondatore dell’Accademia Internazionale dell’Arte Casearia, negli ultimi dieci anni oltre 2.000 allievi, provenienti da 70 Paesi, hanno partecipato ai suoi corsi.

“C’è un interesse enorme al saper fare, anche da parte di pasticceri, gelatieri e ristoratori che vogliono imparare a trasformare il latte”,

ha dichiarato Piccoli, evidenziando come la caseificazione stia diventando una competenza trasversale e sempre più richiesta.

Una testimonianza particolarmente toccante è stata quella di Salifou, conosciuto anche come Felix, un giovane arrivato in Italia dal Togo che, grazie all’incoraggiamento del professor Sensidoni, docente universitario in tecnologie alimentari, è riuscito a laurearsi e oggi lavora come tecnologo alimentare in un importante caseificio friulano. La sua storia rappresenta un esempio di integrazione e di successo per molti giovani migranti che aspirano a intraprendere la strada del lavoro nel mondo caseario.

Alessandro Sensidoni nel suo intervento ha affrontato il tema del futuro della caseificazione, sottolineando l’importanza di creare prodotti che rispondano non solo a criteri di qualità sensoriale, ma anche di benessere e sostenibilità.

La ricerca di un equilibrio tra tradizione e innovazione è stata il leitmotiv della serata, ribadito anche dall’assessore regionale Federico Caner, che ha illustrato i progressi compiuti in Veneto dalla collaborazione fra Regione, Università di Padova e Arav nella riduzione dell’uso di antibiotici in zootecnia, grazie a tecnologie innovative come il lisato piastrinico, garantendo un latte di altissima qualità e sicuro.

Altro intervento di rilievo è stato quello di Alessandro Toffoli, presidente dell’Associazione Famiglie Rurali, che ha parlato dei progetti di sviluppo agricolo e caseario in Sud America e Africa. Questi progetti, ha spiegato Toffoli, mirano a creare condizioni di vita sostenibili attraverso tre step fondamentali: alimentazione, formazione e sanità, promuovendo un modello di sviluppo equilibrato e solidale.

La serata si è conclusa con la degustazione dei formaggi della Latteria Perenzin, un’azienda che, con oltre un secolo di storia, continua a innovare e a produrre formaggi di alta qualità.
Emanuela Perenzin, maître fromager e titolare della latteria, ha raccontato come il suo bisnonno dovesse raccogliere latte da centinaia di piccole stalle familiari, in un territorio estremamente frammentato. Poi, le varie evoluzioni, fino al successo del prosecco che ha portato con sé la ripresa della centralità del mondo agricolo contrastando il fenomeno dello spopolamento delle campagne.

Oggi Emanuela si avvale della collaborazione dei figli Matteo ed Erika che rappresentano la quinta generazione della Latteria nella produzione di formaggi tradizionali e biologici, pluripremiati nei concorsi sia italiani che internazionali.

La degustazione è stata arricchita dal liquore Farfalla Rossa 1838, una reinterpretazione di una ricetta di Francesco Gera a base di ribes nero, ideata dal suo discendente Nicolò Gera.

da sx Emanuela Perenzin, Nicolò Gera, Riccardo Huster e Alessandro Sensidoni