Quantificazione dell’impatto ambientale dell’integrazione con lievito probiotico Saccharomyces cerevisiae Actisaf Sc 47 nelle bovine da latte: un approccio di valutazione del ciclo di vita (Life Cycle Assessment – LCA).
Oggi, una delle principali sfide degli allevatori di bovini da latte è quella di ridurre l’impatto ambientale e definire sistemi di produzione più efficaci, efficienti e sostenibili.
Gli additivi per mangimi come i lieviti probiotici possono contribuire a raggiungere questi obiettivi attraverso il miglioramento della produzione di latte e dell’efficienza alimentare, e la valorizzazione della razione, mitigando quindi gli impatti ambientali della produzione di latte.
In uno studio pubblicato a luglio 2024 su Animals è stato utilizzato il sistema di valutazione del ciclo di vita (LCA) per stimare l’impatto ambientale della produzione e dell’integrazione di un probiotico a base di lievito commerciale (Actisaf Sc 47) in tre prove eseguite in tre diversi paesi che sono rappresentativi di circa il 50% della produzione di latte in Europa: Francia (prova francese), Regno Unito (prova UK) e Germania (prova tedesca).
Per ogni prova, sono stati confrontati due gruppi di animali:
- controllo, senza integrazione di Actisaf Sc 47, utilizzato come baseline;
- trattato, con integrazione di Actisaf Sc 47 di 5 o 10 g/capo/giorno.
Sono state analizzate diverse categorie di impatto ambientale per ciascun gruppo per calcolare l’impatto della produzione di 1 kg di latte corretto per grassi e proteine. L’analisi iniziale è stata effettuata durante il periodo di integrazione con Actisaf Sc 47 e ha mostrato una riduzione, in media del 5%, dell’impronta di carbonio durante le tre prove.
Una seconda analisi è stata effettuata tramite l’estrapolazione di tutti i dati di ciascuna prova a un livello aziendale e annuale, incluso il periodo di lattazione (305 giorni), il periodo di asciutta (60 giorni) e il periodo con e senza integrazione con Actisaf Sc 47. Misurata su scala annuale aziendale, la riduzione media consentita dall’integrazione di Actisaf Sc 47 è stata del 2,9, 2,05, 2,47, 1,67, 2,28, 2,18, 2,14 e 2,28% dell’impronta di carbonio, uso del suolo, uso dell’acqua, uso delle risorse, acidificazione, eutrofizzazione delle acque dolci, eutrofizzazione marina ed eutrofizzazione terrestre rispettivamente.
In media, la produzione di 1 kg di latte corretto per grasso e proteine utilizzando Actisaf Sc 47 ha dimostrato di migliorare gli impatti ambientali rispetto al controllo. Per quanto riguarda la produzione di Actisaf Sc 47, l’LCA ha mostrato che la produzione di 1 kg di Actisaf Sc 47 ha emesso 2,1 kg di CO2eq, con un contributo trascurabile all’impronta di carbonio totale del latte che varia dallo 0,005 allo 0,016%.
L’impiego di Actisaf Sc 47 nelle bovine da latte potrebbe quindi avere diversi effetti positivi: migliorare le prestazioni e l’efficienza, riducendo al contempo l’impronta di carbonio globale.
Tratto da: “Quantification of the Environmental Impact of Feeding Yeast Probiotic Saccharomyces cerevisiae Actisaf Sc 47 in Dairy Cow: A Life Cycle Assessment Approach”, di Nizar Salah, Héloïse Legendre, Erika Paiva, Julie Duclos, Maxime Briche, Mariem Maaoui, Jasper Scholten e Céline Garat Boute. Animals 2024, 14(15), 2202; https://doi.org/10.3390/ani14152202
Di seguito è possibile scaricare gratuitamente il documento prodotto da Phileo sulla Sustainable Dairy Farming.