Il Ministero Federale dell’Alimentazione e dell’Agricoltura tedesco ha presentato un piano in quattro punti per migliorare la situazione economica dei produttori di latte in Germania.

Anche in Germania la questione del prezzo del latte si fa sentire, tanto che il Ministero federale dell’alimentazione e dell’agricoltura (BMEL) ha espresso la sua volontà di rafforzare la posizione degli allevatori tedeschi nella filiera aiutandoli a ottenere prezzi equi per i loro prodotti.

Per raggiungere questo obiettivo e rendere i rapporti di fornitura il più equilibrati possibile, il BMEL ha presentato in questi giorni un piano in 4 punti, basato sui risultati della conferenza sul latte organizzata dal Ministero lo scorso agosto.

Soprattutto, al fine di migliorare il punto di partenza economico dei produttori di latte, il BMEL avvierà l’applicazione nazionale dell’articolo 148 dell’Organizzazione comune dei mercati (OCM) per definire i rapporti di fornitura. Questo articolo offre al settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari la possibilità di stabilire a livello nazionale un obbligo contrattuale con determinati elementi, come i prezzi e le quantità di consegna.

I produttori di latte spesso scoprono il prezzo che riceveranno per il loro latte solo settimane dopo la consegna – si legge nel comunicato pubblicato dal Ministero tedesco. – La progettazione dei rapporti di fornitura è quindi un elemento fondamentale per bilanciare meglio gli equilibri di potere nella catena del valore a favore dei produttori di latte.

Tra gli obiettivi del piano c’è anche quello di promuovere una produzione di latte più sostenibile e rispettosa del clima attraverso una serie di misure specifiche. Il BMEL sta esaminando possibili approcci per migliorare la trasparenza sul mercato dei prodotti con etichetta regionale. Sta inoltre investendo nella ricerca nei settori della salute animale e della genetica, puntando sulla robustezza e la longevità funzionale.

Il piano in 4 punti prevede anche di favorire la diversificazione delle strutture di vendita e di sottolineare ancora più chiaramente l’importanza dei prati per la sicurezza alimentare e la biodiversità, per il paesaggio culturale e il turismo.

Ma vediamo più nel dettaglio i vari punti.

Punto 1: rafforzare la posizione dei produttori sul mercato del latte

Attraverso misure di mercato, il BMEL vuole migliorare la posizione degli allevatori e aiutarli a raggiungere prezzi migliori. A tal fine è stata innanzitutto valutata la legge sulle organizzazioni agricole e sulle filiere (AgrarOLkG) entrata in vigore nel 2021, che costituisce l’attuazione della Direttiva UE 2019/633 sulle pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare.

La valutazione mostra che la legge sta iniziando ad avere effetto e che il ricorso a pratiche sleali è diminuito, ma evidenzia anche la necessità di ulteriori azioni per prevenire i movimenti volti ad eludere le pratiche vietate. L’ampliamento del campo di applicazione della legge ai fornitori di determinati gruppi di prodotti come latte, frutta e verdura con un fatturato compreso tra 350 milioni di euro e 4 miliardi di euro si è rivelato un successo. Il BMEL sta quindi cercando di prorogare il termine attuale.

Per sostenere in particolare i produttori di latte, il BMEL avvierà ora l’applicazione nazionale dell’articolo 148 dell’OCM per definire i rapporti di fornitura stabilendo a livello nazionale un obbligo contrattuale con determinati elementi, ad esempio che i prezzi e le quantità di consegna siano disciplinati in un contratto scritto. Le cooperative che raccolgono il latte saranno esentate dall’obbligo contrattuale solo se i loro statuti o regolamenti di consegna contengono disposizioni con effetto simile.

Il BMEL vuole anche promuovere una maggiore sostenibilità e protezione del clima nella produzione di latte attraverso misure specifiche; ad esempio spingendo sulla possibilità di stipulare accordi a prezzi più elevati se vengono rispettati standard di sostenibilità che vanno oltre il livello giuridicamente vincolante, come previsto dall’articolo 210a dell’OCM. È previsto un evento informativo per informare e incoraggiare l’industria a sfruttare queste opportunità.

Il BMEL vuole rendere più accessibili le informazioni sul mercato e creare gradualmente un osservatorio dei prezzi facilmente fruibile dai produttori. Si ipotizza, ad esempio, la creazione di un dashboard di mercato con prezzi, quantità e indicatori. Sta inoltre esaminando possibili approcci per migliorare la trasparenza sul mercato dei prodotti con etichetta regionale.

Punto 2: rafforzare la produzione lattiero-casearia sostenibile con misure di sostegno mirate

Il BMEL vuole promuovere la diversificazione delle strutture di vendita del latte con finanziamenti delle strutture regionali di trasformazione e commercializzazione. Altro obiettivo è rafforzare l’uso dei pascoli andando oltre quanto previsto dalla PAC vista la loro importanza per la sicurezza alimentare, la biodiversità, la protezione del clima, il paesaggio culturale e il turismo nelle zone rurali.

Per questo scopo il BMEL sta attualmente sviluppando diverse alternative di finanziamento per un utilizzo più intensivo dei prati stabili con bestiame al pascolo e si impegna a realizzarle tempestivamente. L’obiettivo è premiare ancora meglio i servizi pubblici svolti da queste aziende per il clima, l’ambiente, la natura e la protezione degli animali.

Punto 3: promuovere la ricerca per un allevamento da latte sostenibile

Nell’ambito del programma di ricerca e innovazione per la protezione del clima in agricoltura, il 14 marzo 2023 è stato pubblicato un bando per promuovere progetti volti a ridurre le emissioni di gas serra e a risparmiare energia negli allevamenti attraverso sistemi di produzione ottimizzati dal punto di vista climatico. L’obiettivo è sviluppare misure efficienti e pratiche per un allevamento rispettoso del clima da cui possano trarre vantaggio le aziende produttrici di latte.

Un altro progetto con un finanziamento da 840.000 euro è stato dedicato al miglioramento dei sistemi di valutazione degli alimenti per bovini per supportare le aziende nella progettazione di un’alimentazione ottimale al fine di ottenere bovini sani e una migliore produzione di latte. Il progetto si è concluso con la pubblicazione di nuove “Raccomandazioni per l’approvvigionamento energetico e nutritivo delle vacche da latte” che dovranno essere applicate a partire dal 2025.

Nel progetto Simultan-G 2030 (importo del finanziamento 1,2 milioni) è stata invece esaminata l’idoneità di leguminose ed erbe aromatiche precedentemente poco utilizzate nell’alimentazione animale al fine di rendere i pascoli sostenibili come base alimentare.

Il BMEL sostiene inoltre progetti di ricerca nel campo della digitalizzazione per la gestione delle mandrie, il miglioramento del benessere degli animali e la protezione dell’ambiente e del clima.

Punto 4: rafforzare la salute degli animali e promuovere razze robuste

Animali sani significano maggiore produttività e profitti, con un minore impatto ambientale. Il BMEL quindi, attraverso una serie di misure, sosterrà il miglioramento della loro salute e della loro longevità funzionale attraverso la selezione. Le misure stabilite includono la promozione della raccolta di dati sui caratteri rilevanti per la salute e la robustezza, il miglioramento delle informazioni riproduttive su questi caratteri e, in ultima analisi, l’assegnazione a questi di un peso maggiore.

Altrettanto importante è la preservazione della diversità genetica e l’uso sostenibile delle risorse naturali. Per questo il BMEL promuoverà la conservazione di razze di bestiame a rischio di estinzione attraverso appositi finanziamenti.