Il piano per la ripresa e la resilienza dell’Italia, lo scorso venerdì ha ottenuto una valutazione positiva dalla Commissione europea, che ha espresso il proprio apprezzamento per le modifiche apportate al piano originario. L’Italia ha rivisto il proprio piano, portando l’ammontare complessivo a 194,4 miliardi di € (122,6 miliardi in prestiti e 71,8 miliardi in sovvenzioni), comprendendo 66 riforme (sette in più rispetto al piano originario) e 150 investimenti.
“Grazie al lavoro del Governo Meloni e del dicastero che rappresento, raddoppiate le risorse del Pnrr destinate al settore agroalimentare. La Commissione Ue, infatti, ha approvato le nostre richieste e la dotazione finanziaria passerà da 3,68 a 6,53 miliardi di euro. A questi vanno aggiunti i fondi del Piano nazionale complementare, pari a 1,2 miliardi, per un totale di circa 8 miliardi di euro: il più grande stanziamento economico mai registrato per l’asset primario della nostra Nazione”. Ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.
Il REPowerEU
Una delle componenti chiave del piano modificato è il capitolo dedicato a REPowerEU, che comprende cinque nuove riforme, cinque investimenti rafforzati basati su misure esistenti e 12 nuovi investimenti volti a raggiungere gli obiettivi di rendere l’Europa indipendente dai combustibili fossili russi entro il 2030. Queste misure si concentrano sull’infrastruttura energetica, sulla sicurezza energetica e sull’accelerazione della produzione di energia rinnovabile.
Le modifiche riflettono la necessità di adattarsi alle circostanze mutevoli, come la vendita elevata registrata nel 2022 e 2023, le perturbazioni della catena di approvvigionamento causate dalla guerra di aggressione della Russia verso l’Ucraina e la ricerca di alternative migliori per raggiungere gli obiettivi iniziali degli investimenti.
Le modifiche
Il piano riveduto include 145 misure nuove o modificate, estendendosi a settori cruciali come la giustizia, gli appalti pubblici e il diritto della concorrenza. Gli investimenti, oltre a promuovere la competitività e la resilienza, abbracciano la transizione verde e digitale, concentrandosi su energie rinnovabili, catene di approvvigionamento verdi e ferrovie.
Ulteriore impulso per la transizione verde
Un punto chiave dell’impianto di modifiche apportato al piano di ripresa è l’impulso alla transizione verde, con il 39% dei fondi destinati a misure a sostegno degli obiettivi climatici, un aumento rispetto al piano originario. Le nuove riforme e gli investimenti nel capitolo dedicato a REPowerEU accelereranno la diffusione delle energie rinnovabili, ridurranno le emissioni dannose per l’ambiente e intensificheranno la produzione di biometano.
Rafforzare la preparazione digitale e la resilienza sociale dell’Italia
La componente digitale del piano è altrettanto ambiziosa, con nuovi investimenti per lo sviluppo di tecnologie avanzate, il supporto alle start-up e alla ricerca e sviluppo. Il 25,6% del finanziamento complessivo è dedicato alla transizione digitale.
Mantenendo un’importante dimensione sociale, il piano mira a migliorare la competitività e la resilienza del paese, con misure per potenziare il settore sanitario, migliorare l’efficacia delle politiche del mercato del lavoro e sostenere l’istruzione.
“Tutte le nostre richieste, sono frutto di un costante processo di ascolto delle esigenze del mondo produttivo. Uno straordinario riconoscimento, quello conquistato, che porta risorse aggiuntive, fondamentali per affrontare le prossime sfide sia nel campo dell’innovazione sia in quello della sostenibilità ambientale, garantendo quella economica e sociale,” ha dichiarato sul punto il Ministro Lollobrigida.
Le valutazioni delle associazioni di categoria
Le recenti modifiche al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) hanno ricevuto valutazioni positive da parte di Confagricoltura, Coldiretti e Cia-agricoltori italiani.
Confagricoltura ha elogiato il forte impegno per l’efficienza energetica 5.0 e il supporto alle PMI per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili. Gli investimenti, compresi 2 miliardi di euro per il finanziamento dei contratti di filiera nei settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, sono visti come un segnale positivo per lo sviluppo delle agroenergie.
Coldiretti ha definito il raddoppio delle risorse per l’agroalimentare, incluso nel nuovo PNRR, un riconoscimento della capacità progettuale del settore, ha espresso gratitudine al governo e ai ministri Fitto e Lollobrigida per aver creduto nella strategia da loro proposta.
Cia-Agricoltori Italiani plaude all’azione del governo italiano a Bruxelles per aver ottenuto questo risultato, sottolineando che l’impegno sull’agrisolare consentirà una migliore esecuzione dei bandi e che gli investimenti nelle filiere permetteranno importanti riforme strutturali, posizionando l’agricoltura come protagonista nella catena del valore agricolo aggiunto.
Prossimi passi
Il Consiglio ora dispone di quattro settimane per approvare la valutazione della Commissione, permettendo all’Italia di ricevere un prefinanziamento di 0,5 miliardi di € per i fondi REPowerEU.
Finora, l’Italia ha già ricevuto 85,4 miliardi di € nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza, dimostrando progressi nella realizzazione degli investimenti e delle riforme.
La Commissione autorizzerà l’erogazione di ulteriori fondi se e quando saranno conseguiti in maniera soddisfacente i traguardi e gli obiettivi previsti nel piano riveduto dell’Italia, che riflettono i progressi compiuti nella realizzazione degli investimenti e delle riforme.