Oggetto: Latte e carne: l’aumento esorbitante dei prezzi delle materie prime e dell’energia mette a rischio la sopravvivenza degli allevamenti in Veneto

Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-000361/2022
alla Commissione
Articolo 138 del regolamento
Mara Bizzotto (ID)

Uno studio dell’Associazione regionale allevatori del Veneto (Arav) ha reso noto che l’aumento dei prezzi delle materie prime, dai mangimi (+32 %) al gasolio e agli imballaggi (+78 %), e delle tariffe energetiche (+260 %) mette a rischio la sopravvivenza degli allevamenti in Veneto.

Secondo l’analisi di Arav del periodo dicembre 2020 – dicembre 2021, per effetto del caro prezzi il costo di produzione di un litro di latte è aumentato di 9 centesimi di euro; per una stalla di 100 capi, dei quali ognuno produce mediamente 30 kg di latte al giorno, questo significa un incremento di spesa mensile di 8 000 euro, che ammontano a circa 100 000 euro l’anno.

Il caro prezzi sta colpendo anche la produzione di carne: il costo di produzione di un chilo di carne suina è aumentato del 27 %, mentre produrre un chilo di carne bovina costa il 33 % in più.

Riguardo alla situazione drammatica che vivono gli allevatori in Veneto, il presidente di Arav Floriano De Franceschi sostiene che gli “aumenti […] minano alle radici la stabilità delle nostre stalle, che già in precedenza lavoravano con margini modesti“.

Quindi occorre prendere atto che gli allevatori italiani stanno producendo in perdita.

Considerato l’inestimabile valore socio-economico delle produzioni lattiero-casearie e di carne “Made in Italy” per l’export e il turismo, quali misure urgenti adotterà la Commissione per sostenere il comparto zootecnico italiano?

Risposta data dal Sig. Janusz Wojciechowski a nome della Commissione (15 marzo 2022)

La Commissione è pienamente consapevole dell’impatto dell’aumento dei costi dei mangimi e di altri fattori di produzione sul settore zootecnico non solo in Italia, ma in tutta l’UE.

Il regolamento OCM1 prevede una serie di strumenti e misure della rete di sicurezza volti non solo a prevenire le crisi di mercato e a gestire i rischi, ma anche ad affrontare perturbazioni eccezionali del mercato e problemi specifici. L’adozione di tali misure deve essere attentamente valutata per utilizzare al meglio risorse limitate ed evitare misure che potrebbero essere controproducenti se adottate durante una fase di ripresa del mercato.

Gli Stati membri hanno la possibilità di attivare misure nazionali mirate nell’ambito dei loro programmi di sviluppo rurale e delle norme sugli aiuti di Stato. Il 13 ottobre 2021 la Commissione ha pubblicato una comunicazione2 sulle misure volte ad attenuare l’impatto dell’aumento dei costi delle materie prime, in particolare per quanto riguarda l’energia.

Qualora la situazione lo richieda, la Commissione è pronta ad agire in modo responsabile e proporzionato entro i limiti delle sue competenze e delle possibilità di bilancio.

1) Regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli e che abroga i regolamenti (CEE) n. 922/72, (CEE) n. 234/79, (CE) n. 1037/2001 e (CE) n. 1234/2007 del Consiglio (GU L 347 del 20.12.2013, pag. 671).
2) https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:52021DC0660&from=IT

 

Fonte: Parlamento europeo