Le razioni per vacche da latte nel Nord Europa sono costituite in gran parte da insilato di trifoglio e di mais come foraggi principali e da sottoprodotti della soia e della colza come integrazione proteica. Negli ultimi anni è aumentata la domanda di prodotti lattiero-caseari ottenuti da animali alimentati con razioni senza mangimi geneticamente modificati.
Pertanto, è diventata una necessità trovare alternative alla farina di soia geneticamente modificata come integrazione proteica. Negli studi che utilizzano vari regimi alimentari, la farina di colza ha mostrato sia effetti positivi che nessun effetto sulla produzione di latte se paragonata alla farina di soia. Tuttavia, l’inserimento dei sottoprodotti della colza nelle diete per le vacche da latte può avere effetti ambientali negativi a causa delle elevate concentrazioni di P e, quindi, dell’aumento dell’escrezione di questo minerale nelle feci. Come alternativa, sono diventate molto popolari le fave utilizzate come concentrato, visto il contenuto relativamente elevato di CP e amido, unitamente ad un basso rapporto P/N. Inoltre, le fave sono idonee per essere utilizzate nei sistemi di produzione del latte biologici, grazie alla capacità di fissazione dell’azoto.
Effetti minori sui costituenti del latte, ma non sulla produzione di latte, sono stati dimostrati in studi precedenti che confrontavano le fave con la farina di soia, con la farina di colza, e con miscele di farina di soia e di farina di colza impiegate nelle diete per vacche da latte.
Tuttavia, questi studi non sono stati condotti su vacche ad alto rendimento alimentate con razioni a base di insilato di trifoglio e di insilato di mais. Johnston et al. hanno anche dimostrato che una sostituzione moderata della farina di soia con le fave influisce sulla composizione del latte, il che ci indica come le fave siano più adatte come sostituto moderato piuttosto che come sostituto totale della fonte proteica. In pratica sarà, molto probabilmente più appropriata una sostituzione graduale.
Il trattamento termico delle fave mediante tostatura aumenta il contenuto di RUP e quindi migliora il suo valore proteico. In pratica la tostatura, o il trattamento termico in generale, potrebbe essere un’alternativa alla classica essiccazione dei cereali (che però ha costi più bassi della tostatura).
Tuttavia, la spesa dovuta alla tostatura richiede una migliore produzione di latte quando vengono somministrate fave tostate alle vacche da latte. Va detto che l’effetto del trattamento termico delle fave sulla produzione di latte è stato o assente e, in generale, non sono stati riscontrati gli effetti di ulteriori trattamenti termici sulla produzione di latte per quanto riguarda la farina di colza. Come suggerito, la conoscenza dell’effetto della somministrazione di fave tostate sulla produzione di latte è ancora limitata e la mancanza di un corrispettivo miglioramento di tale produzione, nonostante un valore proteico intrinseco migliorato dalla tostatura, necessita di ulteriori indagini.
Uno studio condotto da Hansen et al., ha indagato gli effetti della somministrazione delle fave sulle performance e sulla composizione del latte in vacche alimentate con diete a base di insilato di trifoglio e di mais.
Lo studio è stato condotto su 40 vacche Frisone in due studi con metodo dei quadrati latini 4 × 4 condotti contemporaneamente. Si è ipotizzato che (studio 1) la sostituzione di una miscela a base di farina di soia e frumento o di farina di colza e frumento con le fave tostate avrebbe dato origine ad una produzione di latte simile e che (studio 2) la sostituzione delle fave non trattate con le fave tostate avrebbe migliorato la produzione di latte.
Nello studio 1, i 4 concentrati usati durante il trattamento erano fave non trattate, fave tostate, farina di soia 42% + 58% frumento fioccato e una miscela costituita da 21, 29 e 50% di farina di soia, frumento fioccato e fave tostate, rispettivamente [sulla base della sostanza secca (DM)].
Nello studio 2, i 4 trattamenti sperimentali utilizzati erano fave non trattate, fave tostate, 64% di farina di colza + 36% di frumento fioccato e una miscela costituita da 32, 18 e 50% di farina di colza, frumento fioccato e fave tostate, rispettivamente (sulla base della DM).
In ogni prova, 16 vacche primipare e 24 multipare sono state alimentate con i concentrati del trattamento come parte di una razione mista parziale, all’interno della quale il foraggio era costituito per il 50% da insilato di mais e per il 50% da insilato di trifoglio. La sostituzione della farina di soia e del frumento (o della farina di colza e del frumento) con le fave tostate non ha influito sull’ingestione totale di DM e non sono stati osservati effetti lineari sulla produzione di latte o sulla produzione di latte corretto per energia (ECM).
Tuttavia, nello studio 2, è stato osservato un effetto quadratico sulla produzione di latte durante la sostituzione della farina di colza e del frumento con le fave tostate. In entrambi gli studi la sostituzione di farina di soia e del frumento, o di farina di colza e del frumento, con le fave tostate ha aumentato la concentrazione di lattosio nel latte e ha fatto diminuire la produzione e la concentrazione di proteine del latte.
In entrambi gli studi, la concentrazione fecale di amido è aumentata in modo lineare quando si sostituivano farina di soia e frumento o farina di colza e frumento con le fave tostate. Nello studio 2, la concentrazione fecale di P è diminuita dopo la sostituzione della farina di colza e del frumento con le fave tostate. Le indagini in situ hanno mostrato un aumento della concentrazione di proteine non degradabili nel rumine e quindi un aumento dell’apporto stimato di proteine metabolizzabili quando le fave venivano tostate.
Tuttavia, in entrambi gli studi, la produzione e la concentrazione di proteine del latte diminuivano quando le vacche venivano alimentate con fave tostate piuttosto che con fave non trattate. Inoltre, quando nel test 1 le vacche venivano alimentate con fave tostate piuttosto che con fave non trattate, la produzione di latte, la resa di ECM e l’efficienza dell’azoto diminuivano.
Per concludere, le fave tostate potrebbero sostituire le miscele costituite da farina di soia e frumento o da farina di colza e frumento per quanto riguarda la resa in ECM. Tuttavia, la resa proteica del latte è diminuita sostituendo la farina di soia e il frumento, o la farina di colza e il frumento, con le fave tostate. Rispetto alle fave non trattate, la tostatura non ha avuto effetti positivi sulla produzione di latte e sull’efficienza dell’azoto.
Il presente articolo è una sinossi del lavoro Hansen, N. P., Johansen, M., Wiking, L., Larsen, M., Lund, P., Larsen, T., & Weisbjerg, M. R. (2021). Fava beans can substitute soybean meal and rapeseed meal as protein source in diets for lactating dairy cows. Journal of dairy science, 104(5), 5508-5521.